Sicurezza dei dati online: perché è importante e come fare

La sicurezza dei dati online, la conservazione e il backup sono fattori sempre più importanti. Spesso è più sicuro affidarsi a cloud provider certificati.

Questa è #ARUBAIT, la rubrica realizzata in collaborazione con Aruba.it sui trend più interessanti del mondo della tecnologia e del web, ecco un approfondimento su come la sicurezza dei dati online, la conservazione e il loro backup sono ormai fattori sempre più importanti.

Le minacce informatiche continuano a evolvere. Ogni giorno vengono scoperte falle nei sistemi che portano alla perdita e alla caduta in mano criminale di dati sensibili.

Sicurezza informatica aziendale

Le opportunità di attacco si sono moltiplicate in modo esponenziale, comprendendo anche attacchi mirati a reti e oggetti come smart watch o badge elettronici. Non dimentichiamo, poi, che per gli hacker è estremamente facile violare i server delle aziende. Uno dei principali problemi di sicurezza è la debolezza dei metodi di autenticazione, che sono facilmente aggirabili grazie alle tecniche di social engineering e l’errore umano dei dipendenti.

Proprio per questo spesso è molto più sicuro affidare i dati a cloud provider certificati.

La protezione dei dati e sicurezza informatica nel data center

L’idea di cedere totalmente o parzialmente il controllo dei dati dell’azienda solleva ancora delle resistenze, ma l‘ostacolo è più che altro culturale.

Delegare la gestione delle informazioni aziendali e affidare la sicurezza dei dati online a un data center può rivelarsi una delle scelte più sicure.

La componente sicurezza infatti è fondamentale quando si parla di digitalizzazione ed è un elemento importante anche in fase di progettazione del data center, come dimostra Global Cloud Data Center, il terzo data center italiano di Aruba e il più grande del nostro paese, appena sorto a Ponte San Pietro (Bg).

Le strutture – ridondate e presidiate 24 ore su 24, 365 giorni all’anno – sono dotate di sistemi di difesa e monitoraggio, di videosorveglianza e controllo: dai sensori anti-intrusione ai doppi meccanismi di autenticazione. Efficienti aree backup, completamente ridondate, garantiscono la massima affidabilità. Power center e sistemi di raffreddamento sono equipaggiati con i più moderni apparati. Per prevenire i rischi, gli impianti elettrici e le batterie si trovano in edifici dedicati, tutti gli impianti sono monitorati, refrigerati e protetti contro gli incendi.

Sicurezza dei dati definizione: GDPR e CISPE

La sicurezza dei dati online presto sarà non solo un’esigenza di business, ma una vera e propria norma da rispettare. A maggio 2018 entra infatti in vigore in tutte l’Unione Europea la GDPR (General Data Protection Regulation). Mette al centro le persone e riconosce loro il diritto alla portabilità dei dati, all’oblio, a essere informate in modo trasparente e tempestivo sui trattamenti effettuati alle loro informazioni e su eventuali violazioni (“data breach”, violazione di dati). Il regolamento comporta un cambiamento anche culturale: difendere i dati, significa difendere le persone, l’identità e la libertà delle stesse.

La protezione dei dati online è al centro anche del codice di condotta stilato dal CISPE (Cloud Infrastructure Services Providers in Europe), una coalizione formata da oltre 20 provider di infrastrutture cloud attive in Europa. Ha presentato il primo codice di condotta per la protezione di dati, che prevede la possibilità per i clienti di provider di infrastrutture cloud di trattare e salvare esclusivamente le informazioni all’interno di territori UE/See. Si basa su standard riconosciuti a livello internazionale che migliorano la sicurezza del trattamento dei dati per tutti i clienti Cloud e per i loro utenti.

Arubait sicurezza dei dati online


Sicurezza dei dati online: perché è importante e come fare - Ultima modifica: 2017-07-23T08:00:08+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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