Con Cisco, Expo 2015 è diventata una grande Smart City

Expo 2015 è una grande Smart City, anche grazie alla tecnologia di Cisco, che ha fatto molto di più che fornire tecnologia: ha portato la sua visione di futuro

Visitare Expo 2015 accompagnati da Fabio Florio, Manager of Business Development and Expo 2015 Leader, Cisco Italia è un’esperienza straordinaria, come quei percorsi di arte e cultura che ti fanno scoprire le meraviglie nascoste e sotterranee delle nostre città

di Rosa Giuffrè

“Lo scopo della tecnologia è essere semplice per chi la utilizza e sostenibile per chi la produce: se è così allora è vera tecnologia, altrimenti non lo è” così Fabio Florio spiega lo spirto che c’è  nella tecnologia usta a Expo 2015. Cisco, infatti, è Official Partner IP Network & Solutions di Expo Milano 2015,, e con grandissimo orgoglio è riuscita a creare in quest’area una vera Digital Smart City del futuro. Il concetto che ha guidato il progetto è stato quello dell’Internet of Everything. Everything non solo perché in expo Internet è ovunque, in ogni cosa, ma everything perché grazie alla connessione e alla tecnologia si può concretamente aspirare a uno svilupposociale ed economico, alla creazione di nuove connessioni fra persone, cose, dati e processi.
Non solo quindi una realtà in cui si respira il vero senso del business ‘H2H – human 2 human’ così come dice Kramer (che amo citare) ma in Expo, Cisco ha fatto un salto ulteriore la vera integrazione uomo macchina che semplifica, supporta, aiuta la vita dell’uomo nel business e nei momenti di svago così come accade quotidianamente per le migliaia di persone che visitano Expo.

cisco expo 2015

La vera Digital Smart City diminuisce le complessità
Expo quindi risulta essere una vera Digital Smart City che, in quanto tale ha il compito di diminuire le complessità delle persone che vi lavorano e vi abitano. Pensa ad esempio all’affluenza quotidiana in Expo (prevista per un massimo di 200.000 persone): ogni ticket grazie al QRCode viene profilato in rete e finisce dritto dritto nel mega data center per restituire poi dati e analisi.
Cisco, per l’area espositiva che ti ricordo essere grande circa 1 km2, ha realizzato una infrastruttura di rete ad alte prestazioni, sicurezza ed affidabilità che sfrutta la connettività in fibra spillata ogni 50 metri, con uplink a 10GB. Inoltre è stata realizzata un’infrastruttura Wi-Fi che comprende circa 2.700 punti di accesso sia indoor che outdoor che permette a chiunque di connettersi gratuitamente e in ogni zona. La stessa rete Wi-Fi adotta un’architettura dinamica e intelligente, che si adatta alle richieste e al momento perché quotidianamente supporta enormi quantità di traffico: dai sistemi di applicazioni per la logistica (ogni notte entrano circa 400 camion!), al traffico video generato dal sistema di video sorveglianza, a quello generato dagli stessi utenti che vogliono condividere video e immagini con i propri contatti just in time.

 

https://youtu.be/tV_0lPIfEKA

La tecnologia di Cisco semplifica e garantisce la tua esperienza in Expo

Oltre alla tecnologia che ‘non si vede’ Cisco accompagna il visitatore attraverso 20 e-Wall di grandi dimensioni e alcune soluzioni di “digital signage” e gestione della comunicazione su tutti questi schermi che coordinano la comunicazione durante i tantissimi eventi che caratterizzano quotidianamente le giornate in Expo.

Non si può dimenticare che all’interno di Expo lavorano migliaia di persone che necessitano di essere costantemente in contatto. Ecco allora che l’azienda ha fornito circa 2.000 telefoni IP (fissi e Wi-Fi)  e ha dotato gli organizzatori di applicazioni per la collaborazione, dall’instant messaging e videoconference di Cisco Jabber al servizio di webconferencing WebEx. Io ho provato direttamente l’esperienza di partecipare a una conference call via Telepresence (ce ne sono un centinaio in diversi padiglioni) che, in modo molto sintetico, è un mega schermo con videocamere che intercettano la persona che sta parlando trasmettendo il suo primo piano a chi è collegato: suono e immagine chiari e la sensazione di vivere una tecnologia che abbatte veramente le distanze tra le persone.

Infine Cisco con la sua tecnologia si è occupata anche di un altro grande tema sicuramente delicato, quello della sicurezza di coloro che vivono l’esperienza in Expo. L’infrastruttura che Cisco ha progettato e che ha usato è fatta ovviamente di strumenti di nuova generazione che si appoggiano su cloud e mobility. Una piattaforma che riunisce tutte le funzionalità di cybersecurity e che è in appoggio alla piattaforma che gestisce le politiche di sicurezza, l’accesso a tutte le risorse di rete compreso la video sorveglianza.

cisco expo 2015

La tecnologia è sostenibile e guarda al futuro

La visione dell’Internet of Everything deve necessariamente essere anche sostenibiledal momento in cui si è lavorato per una struttura che è un esempio concreto di comunità intelligente, interconnessa. Per questo grande attenzione è stato dato al tema della sostenibilità e in particolari ai consumi di energia. EnergyWise, è infatti la tecnologia applicata in Expo che consente di controllare e gestire l’energia monitorando apparecchi che non sono in uso ottimizzandone e monitorandone costantemente i consumi.

Nel macro tema della sostenibilità va necessariamente inserito anche quello di Expo ‘nutrire il pianeta, energia per la vita’. Essere sostenibili significa anche essere attenti a ciò che mangiamo per ridurre sprechi e l’impatto ambientale che errate abitudini alimentari nel tempo hanno creato. Cisco, attraverso la collaborazione con il CNR, si è fatto promotore di un progetto: Safety for Food,  nato con la collaborazione di Penelope SpA. Safety for Food è una piattaforma tecnologica che consentirà di creare la “banca dati mondiale” dei prodotti agroalimentari, permettendo a tutta la filiera di ottenere una completa tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni, secondo regole e standard internazionali in materia di sicurezza, qualità e origine degli alimenti. Un piccolo assaggio di quanto potrebbe essere utile l’ho provato nel food discrict, il sipermercato del futuro: basta allungare la mano verso un prodotto e il wall ti illustra racconta vita, morte e miracoli (compresi calorie, provenienza e impatto ambientale)… un’esperienza da ‘Ritorno al Futuro’.

E finito Expo, cosa accadrà?

Camminando tra un padiglione e l’altro ti rendi veramente conto che la presenza di Cisco in Expo è veramente capillare, non esiste infatti un padiglione per Cisco e Fabio Florio lo ha definito infatti un ‘living lab’. Cisco e la sua tecnologia supportano Expo a partire dal momento in cui entri all’interno dell’esposizione. Mentre camminavo però la domanda che mi rimbalzava in testa era proprio questa: e dopo Expo? Dopo tre anni di progetti, le difficoltà del così detto ‘ultimo miglio’, ma la realizzazione concreta di un progetto futuristico, cosa rimarrà? È veramente così futuristico?

A livello strutturale, tranne alcune strutture come il padiglione Italia, molti padiglioni saranno smontati, impacchettati e ricostruiti al prossimo Expo, e le 14 aree service diventeranno 14 scuole.

Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia ci ha ricordato quanto le partnership con le diverse aziende come Telecom, siano state fondamentali per il successo e che finito Expo, Cisco non si vuole di certo fermare. Innanzitutto la  forte presa di coscienza di aver concretamente supportato la costruzione di una città di 200.000 persone in un mese, permette alla stessa azienda di confermarsi leader. Tutte le tecnologie studiate, progettate sperimentate e applicate saranno disponibili e fruibili dalle aziende perché i modelli sono potenzialmente riproponibili. La sfida sarà usare il background di questa grande esperienza per continuare a innovare cercando di integrare sempre più aziende, scuola/università (in progetto ci sono ben 100 Digital Smart City e da non dimenticare che il modello di Smart City di Expo fa parte dell’eredità scritta nella Carta di Milano che verrà presentata da Expo alle Nazioni Unite).
A questo proposito i grandi temi saranno:

  • il riutilizzo dei progetti per sviluppare sempre più le infrastrutture;
  • il tema dello spazio fisico e del luogo di lavoro. Il trend su quest’ultimo tema è molto chiaro e Cisco, con Expo ne ha avuto un esempio: si lavora per quel progetto, per fare una particolare esperienza perché si vuole arrivare a lavorare in ‘quel’ determinato modo e non per regole preimpostate o applicate a modelli di business o mercati che non possono più funzionare dal momento in cui un’azienda porta innovazione.

Expo servirà anche a questo: per Cisco e i suoi partner è stata una sorta di Silicon Valley dalla quale dichiarano di uscirne veramente felici e soddisfatti.
Entro dubbiosa e esco expottimista perché ho visto la tecnologia che fa star bene le persone

 Agostino Santoni mentre parlava ai giornalisti ha detto: ‘ve ne siete accorti? Le persone che vengono e visitano in expo sono sorridenti. A me piace venire qui, si respira serenità’.
Quoto e confermo perché è la stessa sensazione che ho provato io: nonostante le migliaia di persone presenti l’aria che si respirava era leggera e serena. Credo che i giornali e le molte persone che inizialmente erano scettiche, devono avere la forza di dire che la negatività con cui hanno aspettato expo era un abbaglio.
Expo 2015 è un grande successo italiano e forse, noi italiani, siamo ormai troppo abituati a vedere ciò che non va e criticare a priori piuttosto che esaltare e gioire di qualcosa che finalmente mette in luce la nostra bravura!


Con Cisco, Expo 2015 è diventata una grande Smart City - Ultima modifica: 2015-07-05T16:25:51+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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