HP, il green al centro dell’innovazione tecnologica

HP crea tecnologie che migliorano la vita di ognuno, ovunque. Con le nuove stampanti PageWide e con il toner “reinventato” a marchio JetIntelligence, contribuisce ad aumentare la produttività preservando, allo stesso tempo, l’ambiente. Del resto, in HP, la sostenibilità è sempre stata una priorità “Il miglioramento della nostra società non è un lavoro che può […]

HP crea tecnologie che migliorano la vita di ognuno, ovunque. Con le nuove stampanti PageWide e con il toner reinventato a marchio JetIntelligence, contribuisce ad aumentare la produttività preservando, allo stesso tempo, l’ambiente. Del resto, in HP, la sostenibilità è sempre stata una priorità

“Il miglioramento della nostra società non è un lavoro che può essere demandato a pochi. Si tratta di una responsabilità condivisa da tutti” ha detto David Packard, l’illuminato ingegnere e imprenditore che, insieme ad Hewlett, costituì nel suo garage di Palo Alto la società Hewlett Packard (HP).

Della frase del suo co-fondatore, HP ha fatto tesoro. Al punto che oggi la responsabilità sociale e l’attenzione all’ambiente sono capisaldi della multinazionale. “Il green fa parte del nostro DNA” spiega Luca Motta, Print Business Group Director di HP.

“Continuiamo a reinventare e rendere la nostra azienda e la società più sostenibili; sia le fonti energetiche a basse emissioni di carbonio sia l’ottimizzazione dei costi sono essenziali per il futuro e la crescita del business di HP. Questo impegno è guidato dal fatto che crediamo in un mondo in cui la combinazione di tecnologia e sostenibilità possa dare un forte impulso all’innovazione e aiutare a reinventare il modo in cui imprese, comunità e individui possano crescere”. Abbiamo approfondito l’argomento con il manager, alla guida della divisione aziendale che innova nel printing.

Cosa vuol dire oggi “essere green” per un’azienda

Secondo Luca Motta, essere green significa “avere una strategia di sostenibilità, renderla parte del core business e porla al centro della mission aziendale. Quella di HP – infatti – è creare un futuro migliore attraverso azioni, soluzioni e tecnologia, per migliorare la vita di tutte le persone del pianeta”.

Oltre ai vantaggi per l’ambiente, quali sono quelli per le aziende?

L’attenzione al pianeta si traduce in una crescita di business per le imprese. Questo binomio deve diventare un obiettivo prioritario anche per tutti i dipendenti. L’efficienza in ambito ambientale deve essere associata alla responsabilità sociale e all’etica. Sono tanti gli aspetti su cui porre attenzione: dalla cura dell’intero ciclo di vita dei prodotti alla definizione di pratiche a tutela della salute dei dipendenti e per la sicurezza degli ambienti di lavoro; dalla riduzione degli scarti di produzione, eliminazione o diminuzione dell’uso di sostanze chimiche, al risparmio di risorse come l’energia e l’acqua.

Gli obiettivi green di HP

Per HP il green è una priorità da lungo tempo. Basti pensare che dal 1991 abbiamo creato il Planet Partner Program, un programma di riciclo per hardware, materiali e cartucce a fine vita disponibile in oltre 70 paesi e territori del mondo. Aderendo a questo programma i clienti HP possono restituire i prodotti usati e avere garanzia di un corretto smaltimento, nel pieno rispetto della legislazione vigente. HP ricicla il materiale plastico dei prodotti ritirati per produrre nuove cartucce. Nel 2015 sono state 114 mila le tonnellate di materiale informatico ritirato!

HP inoltre è tra i primi produttori di tecnologia ad aver misurato e pubblicato le sue complete impronte di carbonio e ad aver fissato degli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio nella sua intera catena del valore, comprese le operation, la catena di produzione e la filiera.

I nostri obiettivi sono molteplici. Prima di tutto, ridurre del 20 % le emissioni gas a effetto serra entro il 2020. Puntiamo poi a raggiungere il 100% di utilizzo di elettricità rinnovabile nelle operation a livello mondiale, aderendo a RE100 Global Initiative. Entro il 2020 abbiamo pianificato di arrivare al 40% di elettricità rinnovabile, per poi continuare negli anni successivi fino a raggiungere l’ambizioso obiettivo del 100%. Per tagliare questo traguardo, HP sta adottando una strategia articolata in tre fasi: riduzione drastica del consumo energetico attraverso l’ottimizzazione dell’efficienza delle sedi e l’implementazione di nuovi progetti di valore; aumento dell’impiego di energie rinnovabili on-site; acquisto o produzione di energia rinnovabile off-site per compensare le emissioni di carbonio, inclusi l’impiego di renewable energy credit (Rec) e di power purchase agreement (Ppa).

Il terzo e importante obiettivo è quello di arrivare a evitare la deforestazione per tutti i nostri documenti e packaging. Tutti i prodotti cartacei HP saranno provenienti da fonti certificate e riciclate entro il 2020, con una preferenza per fibre vergini Fsc (Forest Stewardship Council).

Nel 2015 la percentuale di fibre Fsc è stata del 50%. Si tratta di un progetto molto ambizioso: secondo i dati Forest500 solo l’8% delle imprese al momento vanta uno zero in fatto di deforestazione. L’impegno a proteggere le riserve verdi mondiali si collega a quello atto a contrastare il cambiamento climatico, una problematica globale che deve essere affrontata in modo collaborativo da aziende, governi e cittadini. HP misura l’impatto delle proprie attività sul clima e adotta diverse strategie per ridurre tale impatto.

HP partecipa alle attività di varie organizzazioni operanti a livello locale e globale che promuovono politiche e programmi di contrasto al cambiamento climatico. Ogni anno HP dichiara le emissioni prodotte al Global Greenhouse Gas Registry del Forum economico mondiale. Tutti i risultati sono pubblicati con cadenza annuale nel Sustainability Report: www.hp.com/sustainability.

Luca Motta HP print

Quali sono le novità attente all’ambiente in ambito printing

HP sta continuando a investire nel printing, in quelli che noi definiamo i tre “garage” dell’innovazione. La prima tecnologia HP è nata in un garage di Palo Alto e quindi continuiamo a chiamare così i nostri ambiti di innovazione. Il primo è quello della stampa laser e della tecnologia JetIntelligence, in cui HP ha reinventato il toner: le particelle sono di dimensioni più piccole e maggiormente resistenti, fondono a temperature più basse e quindi portano a un risparmio energetico. Il secondo garage è quello della tecnologia a getto di inchiostro, mentre il terzo vede protagonista la nuova PageWide, caratterizzata da una barra di stampa fissa che copre tutta la larghezza della pagina e stampa interi documenti in un singolo passaggio.

Quali vantaggi danno?

I vantaggi sono molteplici, tutti finalizzati all’aumento dell’efficienza operativa, della competitività, al risparmio economico e alla sostenibilità. La tecnologia JetIntelligence, che porta l’innovazione nel toner, funziona grazie a particelle di piccole dimensioni, nelle quali è stato inserito un polimero che fonde a temperatura più bassa rispetto alle particelle precedenti. Il toner fonde e si imprime sul foglio a una temperatura inferiore.

Questo permette di aumentare la velocità produttiva: riducendo la necessità di calore, il foglio può scorrere più velocemente e raggiungere produttività più elevate. La cartuccia è stata quindi reinventata, sono cambiate le dimensioni dei rulli, migliorate le operazioni di rimozione e installazione dei toner. La stampante produce il 33% in più e ha una dimensione ridotta del 40% rispetto al modello precedente; la minor necessità di calore e il nuovo design compatto portano al 53% di risparmio energetico. La tecnologia JetIntelligence si rivolge a un target ampio ed è inserita in una gamma completa di prodotti, di tutte le dimensioni, anche per carichi di lavoro elevati.

Se andiamo a guardare PageWide, poi, il risparmio energetico può arrivare fino all’84%. Per fare un paragone, la stampante consuma come una lampadina da 18W, ovvero circa 4 euro in un anno. Abbiamo ridotto i materiali di consumo portando a 23 chili in meno di scarto annuo. In media, si calcola un risparmio almeno del 30%, che si può ottimizzare fino ad arrivare a percentuali più elevate. PageWide è la stampante più veloce nel suo segmento, arriva fino a 75 pagine al minuto, è la più “verde” (zero emissioni di polveri sottili nell’ambiente) e ha bassi costi di gestione. I test hanno rilevato che in funzione consuma meno di una stampante laser in modalità “pausa”.

Il foglio scorre sotto una barra di stampa fissa, non è più il carrello che si sposta a destra e sinistra. La nuova offerta è composta da tre famiglie: PageWide Pro, destinata al mercato utenti e piccole-medie realtà; PageWide Enterprise, per le grandi imprese, Managed PageWide, che introduce cartucce più capienti (20.000 pagine per il colore nero e 16.000 per i restanti colori), nuovi inchiostri con maggiore percentuale di pigmenti, asciugatura rapida, resa dei colori ancora più definita. Altra novità è la capacità di scansire il foglio a doppia facciata con un solo passaggio e un sensore che individua il cambiamento di spessore cartaceo evitando la presa di più fogli contemporaneamente. Sono stati introdotti diversi cassetti per la gestione di grandi volumi di stampa, fino ad arrivare a un totale di 2.600 fogli. Con la sua velocità di stampa di 75 pagine al minuto, PageWide è la dimostrazione che green e prestazioni elevate possono convivere in un unico dispositivo.

Quali sono le imprese che possono beneficiare di queste tecnologie?

Tutte le imprese, in modo indistinto, possono beneficiare di queste innovazioni nel mondo del printing, soprattutto quelle che credono al concetto di social responsability come leva per il business.

Sia le grandi che le piccole realtà possono trarre vantaggi reali. Perseguire obiettivi green e creare valore a impatto ridotto deve essere prioritario per tutte le realtà imprenditoriali, ma anche pe tutti noi, cittadini del pianeta.

Possiamo comunque individuare alcuni settori verticali che possono beneficarne più di altri, in quanto hanno volumi di stampa maggiori. L’impatto dei processi di stampa sul conto aziendale infatti dipende dai diversi mercati. Ad esempio, nel comparto finanziario e nel mondo dei servizi è maggiore che nella produzione. Non dobbiamo dimenticare infatti che gli uffici senza carta sono ancora lontani dall’ esistere, in Italia la normativa prevede l’esistenza di documenti cartacei e quindi stampare è una forte esigenza.

A volte la stampante viene considerata “periferica”, invece è sempre più centrale. In quali processi/aspetti lo è di più rispetto al passato?

La stampante fa parte della quotidianità di ogni impresa, è un centro di servizio, un tassello fondamentale nel percorso di trasformazione digitale. Oggi è il fulcro dell’elaborazione dei flussi documentali, il punto di snodo in cui convergono i contenuti, in entrata e uscita, delle organizzazioni di qualsiasi tipologia e dimensione. Le stampanti non sono più periferiche relegate negli angoli oscuri degli uffici. Intelligenti, veloci, hanno funzioni e proprietà rinnovate, interagiscono con processi e persone in azienda garantendo alti livelli di sicurezza, anche per chi lavora in mobilità.

Se le aziende non sono in grado di valutare l’impatto di un processo, HP lo fa per loro?

Certamente. HP misura l’impatto aziendale in primis su sé stessa e poi si pone come consulente globale sui processi dei clienti. Mettiamo a disposizione l’elevato know how acquisito in tanti anni. Basti pensare che Planet Partner Program è nato prima delle normative europee, introdotte nel 2005. Condiviamo con i nostri clienti competenze e soluzioni per gestire e governare al meglio il loro impatto ambientale.

 

Luca Motta HP


HP, il green al centro dell’innovazione tecnologica - Ultima modifica: 2016-07-20T09:16:09+00:00 da Francesco Marino
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