L’Internet of Things? Frenata dai problemi di privacy, ma insuperabile nel servizio ai clienti

Cosa spinge e cosa frena l’Interent of Things? Paura di infrangere le regole sulla privacy rallentano l’adozione di queste soluzioni.

Cosa spinge e cosa frena l’Interent of Things? Paura di infrangere le regole sulal privacy rallentano l’adozione di queste soluzioni, ma i risultati sono tangibili e già misurabili: il 62% delle aziende che ha varato progetti di IoT vede in miglioramento nelle relazioni con i clienti

I dati arrivano da un nuovo studio condotto da Harvard Business Review Analytic Services e sponsorizzato da Verizon che analizza l’impatto delle “connected solution”

Secondo la ricerca “Internet of Things: Science Fiction or Business Fact?”, di Harvard Business Review, la maggior parte delle aziende che hanno adottato Internet of Things (IoT) stanno già vedendo risultati misurabili, quali migliori customer experience, collaborazione, visione e produttività.

Lo studio, sponsorizzato da Verizon Enterprise Solutions, documenta l’impatto di IoT nelle aziende early adopter”, i vantaggi che ricavano dall’essere “Pionieri IoT” e le sfide associate all’implementazione delle nuove tecnologie.

I risultati principali del report sono:

● il 51% degli intervistati utilizza soluzioni IoT per migliorare il proprio servizio clienti,

il 62% dichiara che la propria capacità di risposta al cliente è moderatamente/significativamente aumentata a seguito dell’adozione dell’IoT,

● il 46% pensa che garantire la privacy ed essere compliant alle normative siano il principale ostacolo per lo sviluppo dell’IoT.

Mark Bartolomeo, Vice President of IoT Connected Solutions di Verizon, ha commentato che se da un lato è vero che l’Internet of Things non è fantascienza, dall’altro non si è ancora affermato nel quotidiano.

“Costruire un’applicazione IoT richiede la selezione e l’integrazione di diversi componenti: sensori, moduli di comunicazione e rete, solo per iniziare”, ha sottolineato Bartolomeo.

“Trasformare i dati in qualcosa di fruibile – come una smart city super-efficiente – è un impegno importante che richiede una leadership definita, collaborazione tra settore pubblico e privato e la trasformazione di un modello di business”.

Gli intervistati hanno dichiarato che al fine di implementare iniziative IoT, le aziende devono prima risolvere le sfide con privacy, conformità, sicurezza e con l’enorme quantità di nuovi dati raccolti, soprattutto in relazione al comportamento dei clienti. Nonostante ciò, solo il 56% degli intervistati che hanno implementato IoT- o sono in procinto di farlo – ha affermato di aver elaborato una strategia a riguardo.

Questo a dimostrazione del fatto che anche se le applicazioni IoT non sono un fenomeno nuovo, c’è ancora molta strada da percorrere per le soluzioni necessarie a collegare questi prodotti e servizi e a dare un senso ai dati generati.

Collaborare per il successo di IoT

Molte aziende avranno bisogno di un aiuto esterno per ottenere un ROI sull’investimento in IoT – una delle principali sfide che gli intervistati hanno citato è stata “l’acquisizione delle competenze necessarie per trasformare la ricchezza dei dati generati dai progetti IoT in informazioni utilizzabili (39%) e la gestione di crescenti volumi di dati (35%)”.

Bartolomeo ha affermato, inoltre, che i partner più adatti per l’IoT devono mettere a disposizione non solo dispositivi, applicazioni e connettività di rete – ma è necessario che abbiano un ecosistema di partner, team di sviluppo, servizi professionali e conoscenze pregresse ottenute dalla realizzazione di progetti precedenti.

“Con una forte partnership per l’IoT, le aziende non solo possono raggiungere i loro obiettivi a breve termine, ma anche accelerare il processo di trasformazione e prepararsi per il futuro già da oggi”.

Benefici

 

Freni

Il report “Internet of Things: Science Fiction or Business Fact?” è scaricabile al link:

http://vz.to/12rllY0


L’Internet of Things? Frenata dai problemi di privacy, ma insuperabile nel servizio ai clienti - Ultima modifica: 2014-12-09T15:50:50+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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