L’ufficio del futuro è verde e all’aria aperta

Punto G Se siete tra quelli che in ufficio impongono a se stessi e ai colleghi il riciclo forzato di ogni pezzo di carta e predicate l’uso accorto della stampante, sappiate che la strada da fare è ancora lunga di Antonella Tagliabue * Ogni anno si potrebbe facilmente risparmiare una quantità di carta sufficiente per […]

Punto G

Se siete tra quelli che in ufficio impongono a se stessi e ai colleghi il riciclo forzato di ogni pezzo di carta e predicate l’uso accorto della stampante, sappiate che la strada da fare è ancora lunga

di Antonella Tagliabue *

Ogni anno si potrebbe facilmente risparmiare una quantità di carta sufficiente per riempire 103mila bus a due piani. La stima è dell’inglese MinuteHack, a conferma che ogni cultura ha bisogno dei suoi simboli, anche in fatto di ambiente, per comunicare con efficacia.
Se si considera l’azienda nel suo insieme, una ricerca di ItProPortal, ha rilevato che ancora oggi due terzi degli IT manager non ha preso impegni precisi per un IT verde, anche se la maggioranza è convinta che lo farà nel corso dei prossimi cinque anni, partendo dallo storage.

I consigli per iniziare bene sono noti: virtualizzazione dei server, data center verdi (alimentati da energie rinnovabili), dispositivi efficienti, un sistema di gestione documentale sostenibile e una politica energetica responsabile. Fino a qui niente di nuovo, si spera.
Oltre che a pensare ad impianti e tecnologie, però, si può fare di più. Il vostro ufficio è pronto per il biofeedback? Come fare? Basta progettare pareti scorrevoli che cambiano colore in base ai vostri bisogni (lavorativi).
Stampanti 3D per realizzare gli accessori di cui avete bisogno o il cibo di cui avete voglia. L’ufficio del 2030 sarà sicuramente più flessibile – in grado di accogliere diverse tipologie di lavoratori – più collaborativo e naturale.
Sono le tendenze illustrate dagli esperti di design intervistati da Plusnet. La sfida si chiama biofilia, una tendenza dell’essere umano di ricercare il contatto con la natura e dovrebbe portarci ad ambienti professionali meno stressanti, più felici e produttivi. Non solo piante e illuminazione naturale, ma anche assistenti/ologrammi e realtà aumentata.
Meno regole e gerarchie. Più libertà dagli schemi e dal lavoro di desk, meno distrazione e più concentrazione, anche grazie ai dispositivi wearable che saranno in grado di filtrare le interruzioni. E meno sedentarietà.
C’è chi teorizza un ufficio senza sedie. Lavorare camminando può migliorare la salute. Meglio ancora se l’azienda si dota di palestra e centro benessere.
Ma viviamo nell’era delle competenze e della rivoluzione del fattore umano e uno spazio verde non può essere solo una questione di impianti e tecnologia. Il posto di lavoro del futuro potrebbe essere il parco.
Ci sono già alcuni esempi di aziende che svolgono i propri meeting all’aria aperta. Uscire dall’ufficio diminuisce l’assenteismo, migliora la creatività e la capacità di prendere decisioni.
C’è chi ha sperimentato riunioni a piedi o in bicicletta non solo con i dipendenti, ma anche con i clienti. Si tratta di condividere un’esperienza e liberare energie fisiche e mentali.
Inoltre fare insieme una camminata all’aria aperta sembra essere un segnale di fiducia nelle persone. In definitiva, sono cinque i buoni motivi per cui ha senso pensare a un desk più green.

Innanzitutto la luce naturale: agisce sui livelli di serotonina e melatonina e migliora il ritmo circadiano.
Il secondo buon motivo è legato al fatto che lasciare le solite quattro mura e passeggiare immersi nella natura migliora la concentrazione, dato confermato da studi dell’Università di Sydney.

E, ancora, camminare in un parco irrobustisce la memoria fino al 20% in più rispetto a una passeggiata urbana. La natura aiuta anche a migliorare il battito cardiaco e i livelli di cortisolo, comunemente identificato come l’ormone dello stress. Infine, il cambio di temperatura, aria e luce è suggerito anche dallo psicologo.
Una pausa da condizionatori, luce artificiale, sedie girevoli e telefoni che squillano diventa un rituale quotidiano di benessere personale. C’è chi sostiene che il vero lavoro a più basso impatto ambientale sia quello che avviene da casa.
Il rispetto per l’ambiente può infatti essere sia una scelta, che una conseguenza. Designer ed esperti sembrano essere d’accordo: uno stile di lavoro sostenibile passa anche dall’esempio e dal passaparola.
Il suggerimento non è quello di imbarazzare colleghi e capi con le vostre virtù, ma condividere comportamenti virtuosi che fanno bene a tutti, anche al clima, quello aziendale. Alcune multinazionali hanno creato Green Team interdisciplinari che si occupano – volontariamente – di ispirare i propri colleghi. Dal Dream Team al Green Team. Meglio se coincidenti.

*Amministratore delegato della società di consulenza strategica di Un-Guru, esperta di sviluppo sostenibile. Laureata in Scienze Politiche, con specializzazione in Storia e Istituzioni dell’America Latina. Si è occupata di comunicazione e marketing per multinazionali e gruppi italiani. Da anni si occupa di Green Economy e di responsabilità sociale e ambientale d’impresa, insegna in corsi e master. “Penso che la sostenibilità debba essere una scelta, prima che un dovere, ma che debba essere strategica e, quindi, responsabile. Quando parlo del Pianeta lo faccio con la P maiuscola e credo che il rispetto per la vita in senso biologico debba essere un istinto”. Leggo, viaggio e scrivo per passione. Camus diceva: “Sono contro tutti coloro che credono di avere assolutamente ragione. Per questo pratico il dubbio, coltivo i miei difetti, cerco di sbagliare sulla base di ragionevoli certezze e mantengo un ottimismo ostinato”.
 

Green Work


L’ufficio del futuro è verde e all’aria aperta - Ultima modifica: 2016-06-07T09:15:01+00:00 da Francesco Marino
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