H-Farm aprirà il più avanzato campus di formazione tecnologica

H-Farm sarà il più avanzato campus di formazione tecnologica italiano – dalla scuola primaria al master – aperto a studenti di tutto il mondo.

H-Farm sarà il più avanzato campus di formazione tecnologica italiano, fornendo ogni livello di istruzione – dalla scuola primaria al master – e sarà aperto a studenti provenienti da tutto il mondo.

H-Farm, la scuola degli innovatori del futuro

“L’idea di formare la prossima generazione di innovatori è la nostra sfida, in una nazione che dovrà affrontare entro pochi anni questa necessità” racconta Riccardo Donadon, CEO e fondatore di H-Farm.

Riccardo Donadon spiega H-Farm

È stato lo stesso fondatore Riccardo Donadon a spiegare a Digitalic l’idea di base e il modello per il futuro di H-Farm:
“Quello attuale è il modello di riferimento. Le tre aree in cui opera H-Farm: Industry, Investments ed Education, hanno lo scopo di far emergere startup innovative e di aiutarle a posizionarsi nei rispettivi mercati.
Abbiamo deciso comunque di continuare a investire su alcune iniziative, a nostro giudizio valide, nonostante il rischio.
L’area della formazione, inoltre, sta crescendo moltissimo. Un settore in cui crediamo fortemente e investiamo già dal 2010 e che oggi dopo il recente collocamento in Borsa, abbiamo potenziato dando vita a un percorso scolastico completo di formazione dai 6 ai 25 anni. Oltre alla possibilità di frequentare Summer Camp e Master.

La struttura di H-Farm

A capo della struttura, a livello didattico, ci sarà Carlo Carraro, l’ex rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. All’interno della scuola verranno offerti corsi di robotica, AI, data science e coding.
Il campus si estenderà per una superficie di più di 300.000 metri quadrati nella campagna veneziana e darà alloggio ad almeno 2.000 studenti e 240 membri dello staff. Disporrà inoltre di 270.000 m² di aree verdi.
La passione per l’apprendimento da parte di Donadon non è affatto nuova, si era infatti dedicato a “The Digital Academy” sin dal 2010 con l’intento di formare i nuovi manager.

H-Farm, dal giardinaggio, all’innovazione

Donadon aveva venduto la propria agenzia digitale agli inizi dell’anno 2000 per 26 miliardi di vecchie lire, una vendita colossale se si pensa ai tempi in cui avvenne. E lui stesso racconta che “Dopo aver trascorso un intero anno dedicandomi al giardinaggio, nel 2005 ho deciso di acquistare l’azienda agricola nella quale lavoravo e di trasformarla in qualcosa di cui i giovani imprenditori avrebbero potuto beneficiare, in un tempo in cui tutto era elettronico, volevo che l’umanità ricominciasse ad essere l’anima d un nuovo progetto”.

Una scalata che sembrava impossibile

Nel corso dei primi 11 anni di attività la H-Farm ha investito circa €24 milioni, una soglia di investimenti sopra la media nazionale, con quattro sbocchi attraverso i quali sono stati ricavati profitti 10 volte superiori all’investimento iniziale.
“Sognavamo in grande inizialmente, ma ci siamo resi conto del fatto che fosse quasi impossibile – per una società italiana – una scalata in termini globali. All’epoca erano soltanto 20 milioni gli utenti che disponevano di Internet, le barriere linguistiche erano ingenti e la mancanza di infrastrutture complicava tutto il resto”.

Soltanto nel corso degli ultimi tempi la legislazione italiana ha provato a modernizzare le proprie strutture, ma sebbene l’ex Presidente del Consiglio Renzi avesse dato precedenza all’agenda digitale italiana, la task force a capo della quale figurava Donadon, non riuscì ad ottenere quanto sperato.
Riccardo Donadon H-Farm

Tradizione e innovazione tutta italiana

Attualmente H-Farm è un hub internazionale innovativo, un modello unico composto dalla fusione perfetta tra tradizione italiana e mindset imprenditoriale a respiro internazionale che unisce compagnie e startup. Dando un’occhiata ai numeri si scopre che sono stati investiti circa 24 milioni di euro nel giro i 11 anni, con 550 persone impiegate nella farm, vantando 86 startup a portfolio e 7 edifici che offrono stampanti 3D, robot e droni.

Qui, le società che si occupano di tecnologia e che sono ai primi stadi di ricerca e sviluppo, possono lavorare in un ambiente all’interno del quale prosperano talenti e opportunità di business. Eventi, hackathon, comunità e tutoraggio trovano spazio in uno scenario distintivo che in molti amano chiamare “il Boulder italiano”, e – per chi non lo sapesse – Boulder (in Colorado) è il quartier generale di Techstars.

Almeno 20 startup finanziate ogni anno

Essendo un acceleratore imprenditoriale, H-Farm investe almeno in 20 startup ogni anno. Qui si è visto nascere Depop, un marketplace online che conta su investimenti internazionali che superano gli 8 milioni di dollari. Zooppa è una delle startup che non fa che crescere ed è un network di talenti creativi che collaborano con brand e agenzie per lanciare progetti bassti sulle esigenze del singolo utente e degli interessi specifici di ciascun potenziale cliente.

Anche Zooppa è nata in H-Farm

Alessandro Biggi, CEO di Zooppa racconta “Crediamo che questo sia l’ambiente giusto per consentirci di crescere. Qui abbiamo la possibilità di lavorare con grandi talenti e di avere l’opportunità di incontrare professionisti di altissimo livello manageriale che ci fanno visita e prendono parte ai nostri eventi. Noi diamo valore alle nostre radici e rediamo che una qualità della vita alta sia il presupposto ideale per far crescere nuovi talenti”.

I punti di Forza di H-Farm

Ci sono tre componenti principali che creano il business model di H-Farm.
Il primo sono gli investimenti, assieme ad altre aziende infatti ci si dedica alle startup appena nate che vengono scalate sulla base di acceleratori verticali come un nuovissimo IoT in collaborazione con Deutsche Bank, il programma di TechnoGym l Wellness Accelerator o anche il Food Accelerator di CISCO.
Il secondo è rappresentato dalla fornitura di servizi di consulenza tecnologica per business tradizionali. Diesel, Luxottica e Porsche Italia sono tutti clienti della farm.
Ed infine l’aspetto didattico-formativo, il pilastro al quale Donadon crede maggiormente. H-Farm ha raccolto €60 milioni per creare H-Campus, il primo proprio programma di formazione internazionale dedicato alla crescita e alla preparazione della prossima generazione di innovatori.

L’Italia si sta rivelando sempre più come una delle sorprese emergenti nello spettro dell’ecosistema di startup europeo e le iniziative come H-Farm potrebbero essere quella scintilla capace di dar vita al prossimo Rinascimento italiano. E chi di noi non se lo augura?


H-Farm aprirà il più avanzato campus di formazione tecnologica - Ultima modifica: 2016-12-28T13:06:42+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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