Con i segnali Wireless si riconosceranno le nostre vere emozioni

Un giorno, in futuro, persino i muri sapranno quando siamo felici, tristi, stressati o arrabbiati e lo capiranno attraverso un dispositivo presentato martedì dai ricercatori del MIT, i quali hanno utilizzato segnali wireless per il riconoscimento delle emozioni attraverso i cambiamenti che avvengono a livello cardiaco e respiratorio.

Un giorno, in futuro, persino i muri sapranno quando siamo felici, tristi, stressati o arrabbiati e lo capiranno attraverso un dispositivo presentato martedì dai ricercatori del MIT, i quali hanno utilizzato segnali wireless per il riconoscimento delle emozioni attraverso i cambiamenti che avvengono a livello cardiaco e respiratorio.
La scienziata Dina Katabi e i suoi colleghi hanno sviluppato un sistema radar in grado di distinguere i segni vitali, utilizzando i segnali radio riflessi per tracciare movimenti, umori e comportamenti. Questa tecnologia potrebbe rivelarsi molto interessante per applicazioni in ambienti domestici smart, negli uffici e persino negli ospedali.
I segnali wireless – dalla potenza migliaia di volte inferiore rispetto ai Wi-Fi convenzionali – sono progettati per rimbalzare contro chiunque entro un determinato raggio d’azione; le variazioni captate vengono trasposte in segnali vitali, attraverso un algoritmo che sarà in grado di definire gli stati emotivi. Per distinguere gli stati d’animo il sistema misura gli schemi respiratori, il ritmo cardiaco e i minuti che intercorrono tra le variazioni dei battiti cardiaci individuali.

“Tutti noi lasciamo trasparire le nostre emozioni attraverso i segni vitali” ha raccontato Dina Katabi, ricercatrice a capo del progetto “Abbiamo la possibilità di raggiungere un’accuratezza così precisa da poter osservare i battiti cardiaci individuali in termini di millisecondi”.
Il sistema EQ-Radio ha una precisione che si aggira attorno all’87% ed è in grado di distinguere le emozioni che si provano. Potenzialmente questa tecnologia potrebbe rispondere ai cambiamenti dei segnali vitali, distinguendoli tra quelli delle persone che abitano o lavorano in un ambiente specifico in cui potrebbe trovar applicazione. In questo modo potrebbe venir meno la necessità di impartire comandi espliciti per ottenere determinate risposte.
Immaginate l’applicazione in ambito ospedaliero, in particolare in aree dedicate alle emergenze: il monitoraggio dei pazienti potrebbe avvenire in modo continuativo, senza l’intercessione del personale che potrebbe essere impiegato in altri tipi i mansioni. E in un parco di divertimenti? L’EQ-radio potrebbe monitorare le reazioni involontarie da parte di chi è salito su una giostra particolarmente adrenalinica.
“Abbiamo cercato di esplorare l’idea di consentire ad una casa di riconoscere le emozioni di chi la abita e di adattarsi quindi alle circostanze, emettendo suoni rilassanti in caso di stress, ad esempio. Ma lo scopo principale è quello di favorire un’interazione continua con la propria abitazione” ha raccontato uno dei ricercatori che ha preso parte al progetto, Fadel Adib.
Attualmente 15 case di Boston sono state coinvolte nella fase di test. Il sistema traccia i movimenti e i comportamenti, controlla le dinamiche del sonno e le consuetudini alimentari dei soggetti presi a campione.
Nei dati resi pubblici nella presentazione avvenuta lo scorso martedì, Dina Katabi e i suoi colleghi hanno raccontato che il sistema wireless è stato testato su 10 donne e 20 uomini con età tra i 19 e i 77 anni, in un ambiente simile a quello di un ufficio dotato di scrivanie, computer, sedie e poltrone. I volontari rimanevano seduti ad una distanza che andava da uno a tre metri dai sensori e cercavano di evocare le proprie emozioni a seguito di stimoli. Per avere a disposizione un metodo di confronto attendibile, in contemporanea all’esperimento, i segni vitali venivano monitorati anche attraverso gli strumenti di elettrocardiografia, ma anche un sistema video basato sul riconoscimento delle espressioni facciali.
Sono stati raccolti 13.000 battiti cardiaci. Al fine di classificare i cambi di umore, il computer si è avvalso di un algoritmo di machine learning in grado di riconoscere le onde di ogni battito. Confrontando i risultati, hanno scoperto l’attendibilità del sistema wireless che coincideva – in termini di accuratezza – con quello dell’elettrocardiogramma, mentre rispetto al sistema video, era due volte più preciso.
Per visionare i risultati dei test eseguiti e per capire di più di questa nuova frontiera varcata dalla tecnologia, occorrerà aspettare un altro mese circa perché il team di ricerca interverrà ufficialmente alla conferenza di mobile-computing che si terrà a New York in Ottobre e lì risponderà in modo esaustivo portando con sé analisi dei dati raccolti e le conclusioni cui hanno portato.


Con i segnali Wireless si riconosceranno le nostre vere emozioni - Ultima modifica: 2016-09-22T08:10:55+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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