Rossella Rasulo: Il mestiere di scrivere

Ha esordito con un blog di grande successo e oggi Rossella Rasulo è al suo secondo romanzo. Dopo “Ti voglio vivere” ha pubblicato “Mi piace vederti felice”. In questa intervista esclusiva racconta la sua storia e che cosa ama, davvero scrivere.   Occhi chiari, ma non azzurri, sgranati sul mondo. Rossella Rasulo, scrittrice al secondo […]

Ha esordito con un blog di grande successo e oggi Rossella Rasulo è al suo secondo romanzo. Dopo “Ti voglio vivere” ha pubblicato “Mi piace vederti felice”. In questa intervista esclusiva racconta la sua storia e che cosa ama, davvero scrivere.  

My Hidden Ego - Rossella Rasulo by Monica Silva

© Foto by Monica Silva - www.monicasilva.it

Occhi chiari, ma non azzurri, sgranati sul mondo. Rossella Rasulo, scrittrice al secondo romanzo per Mondadori, ha uno sguardo che illumina ciò che osserva. Porta i capelli a caschetto e non perché sia di moda; dopo aver provato altre acconciature è tornata a quella di sempre, d’altra parte le sta bene e quindi perché cambiare per forza, aggiungere qualcos’altro? In fondo nella vita (quella molecolare che ha studiato per anni) c’è solo l’essenziale, nulla di più; eppure è perfetta. Così è lei e la sua scrittura: essenziale. Le emozioni che racconta nei suoi libri inondano le pagine e sono descritte con le parole necessarie, senza aggiunte, senza filtri, per questo sono così potenti. Forse la biologia le ha dato questo sguardo analitico verso il mondo e la vita. D’altronde è il suo sogno di bambina: voleva fare l’immunologa, affascinata dall’enciclopedia medica del papà.

La passione di osservare, dissezionare, costruire l’ha portata anche a realizzare da sé il suo primo pc…

Ero un maschiaccio da ragazzina, sono cresciuta in una compagnia di ragazzi e molti di loro studiavano in un istituto tecnico di informatica. Osservandoli e chiedendo consiglio mi sono costruita da sola il primo pc. Ho comprato tutti i componenti, dal disco fisso al processore, collegando cavi e montando schede.

Cosa voleva fare con il pc?

Scrivere soprattutto. Le mie riflessioni personali. E poi erano i primi anni di Internet, volevo scoprire quel mondo.

Poco tempo dopo è diventata protagonista di quel mondo. Ha aperto un blog che ha avuto grande successo. Com’è avvenuto?

Inizialmente mi sfogavo, scrivevo il mio diario in Word. Lo aprivo, scrivevo, lo chiudevo e mi sentivo una persona migliore. Poi una mia amica mi ha segnalato un blog, da lì ne ho scoperti altri. In breve tempo sono diventati un appuntamento quotidiano. Facevo colazione, leggevo i blog, commentavo, poi andavo all’università. Molti mi dicevano che avrei dovuto crearne uno mio. Così ho provato, senza velleità letterarie, non volevo impressionare nessuno. Scrivevo come mi veniva, senza curare troppo la forma. Ad un certo punto mi sono accorta di avere un pubblico molto più ampio di quello che mi aspettavo. Quando hai un pubblico hai anche una responsabilità, per cui ho cominciato ha curare di più la forma, la punteggiatura. Avevo un pubblico e dovevo intrattenerlo.

Foto-Rossella_Rasulo-Ermanno Ivone (http:ermannoivone.tumblr.com)

© Foto by Ermanno Ivone - http://ermannoivone.tumblr.com/

Il blog non è passato inosservato…

Sono arrivate richieste per scrivere su altre piattaforme. Era il periodo in cui molte riviste aprivano i blog; con varie collaborazioni ho visto che potevo mettere insieme quasi uno stipendio. Poi è arrivata una mail: era la Mondadori che mi chiedeva se avessi voluto scrivere un libro per loro. Come si poteva dire no? Così è nato il primo romanzo Ti voglio vivere. Ho lasciato il lavoro d’ufficio e ho scelto di fare quello che mi piaceva

Dal blog al romanzo, ci vuole umiltà e coraggio per rimettersi in discussione?

In effetti il blog e il romanzo sono due forme espressive completamente diverse. Sul Web bisogna esprimersi in 10, 20 righe al massimo. I blog vengono letti, anzi spiati, in ufficio. Il romanzo è un’altra cosa: ha una sua costruzione, deve avere un ritmo, deve essere coerente. Il talent scout che mi ha scoperto ha apprezzato la mia capacità di adattare lo stile di scrittura al mezzo utilizzato e all’argomento, così mi hanno chiesto di scrivere un romanzo per ragazzi, appunto “Ti voglio vivere”.

E che cosa vale la pena scrivere in un romanzo?

È dilemma più grande. Secondo me ogni libro deve avere un messaggio, deve lasciare qualcosa al lettore. Se c’è questo messaggio intorno si può costruire una storia che vale la pena essere raccontata, altrimenti il libro verrà presto dimenticato. È così anche nella vita: non si ricordano tutti i giorni, ma solo quelli che ci hanno lasciato qualcosa. La lettura, poi, è un’esperienza viva, attiva. Vieni portato, a volte trascinato, all’interno di storie, ricordi, emozioni. Esiste una grande responsabilità nello scrivere e per me vale la pena farlo se si sfida il lettore (almeno un po’), se gli si dà qualcosa su cui ragionare, se gli si offre la possibilità di crescere e di imparare leggendo.

Leggi l’intervista completa su Digitalic n. 13

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Rossella Rasulo - Redazione Digitalic

Un momento dell'intervista con Rossella Rasulo © Foto by Barbara Silbe - http://qgphoto.com/


Rossella Rasulo: Il mestiere di scrivere - Ultima modifica: 2012-12-16T15:47:00+00:00 da Francesco Marino
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