La Zenvolution di Asus a Computex: il design thinking che porta il lusso a tutti

Durante la conferenza stampa al Computex  il colosso di Taipei ha delineato la propria vision, sottolineando l’importanza del design

Portare il lusso a tutti.
L’imperativo di Asus è chiaro e il design è lo strumento per realizzarlo. Durante la conferenza stampa al Computex, il colosso di Taipei ha fatto ben più che annunciare i nuovi prodotti (dichiarando peraltro apertamente guerra ad Apple più volte citata in ottica comparativa): ha delineato in modo netto la propria vision.

*di Emanuela Zaccone

Il design per Asus non è mera estetica, è lusso che diventa funzionalità, ricerca che si traduce in prodotto.
Ma si fa anche futuro, ad esempio con Zenbo, il robot domestico che per $599 dovrebbe portare il nuovo assistente Asus in tutte le case (e che potrà contare sulla community di developers a cui si è aperto). E senza dimenticare il passato.

Quest’anno, infatti, è stato anche il decennale della Republic of Gamers, segno tangibile di una community ampia, distribuita e in crescita che affonda le radici nella storia di Asus e nel suo ruolo conquistato negli anni di produttore di schede madri che continuano ad essere la scelta primaria per ogni appassionato di videogame, facendo di Asus il leader mondiale nell’hardware per gamers con un totale di oltre 500 milioni di schede madri vendute dal 1989 ad oggi.

Rapida anche l’ascesa sul mobile: i numeri forniti dal chairman Jonney Shih parlano di circa 30 milioni di utenti in due anni per Zenfone, la linea di smartphone che si è appena aggiornata con l’introduzione dello Zenfone3 al Computex.
Proprio “zen”, d’altra parte, è il termine chiave per comprendere il processo creativo che guida il design di prodotto: Zenfone è l’equilibrio tra semplicità ed eleganza, è il design ispirato al quotidiano, che nasce da un team in-house che ha come missione sognare prodotti eleganti e sostenibili.
“Sostenibilità” è un’altra delle parole chiave emerse dalla filosofia di Asus che secondo le parole del CEO Jerry Shen può contare su cinque virtù: umiltà, integrità, diligenza, agilità e coraggio che si declinano in modo peculiare nei diversi team, con un forte focus sui risultati e l’efficienza per gli ingegneri, con un approccio lena sul fronte imprenditoriale e con una precisa attenzione a innovazione ed estetica appunto per il team artistico e di design.

Il punto di partenza del processo produttivo del design Asus è la ricerca, l’osservazione dei trend che influenzano il modo in cui usiamo il mobile, ad esempio durante gli spostamenti casa-lavoro, ma anche in ambito entertainment, come dimostrato dall’attenzione fortissima su fronte del miglioramento delle fotocamere di Zenfone – tutte potenziate con quella che Asus definisce Pixel Master 3.0 suite, un insieme di migliorie tecnologiche – e dell’audio.

“Design” non è né deve essere una “buzzword”, un termine trendy che serve a vendere ma non entra davvero nei prodotti. È una missione che in Asus si respira ad ogni livello, anche sul fronte marketing.
Ne ho parlato con Erik Hermanson, Head of Marketing, Mobile ed Head of Content & Communications Systems Business Unit.

“Il design” – spiega Erik davanti al pubblico del Computex – “diventa un elemento davvero centrale quando riesce a dare qualcosa di nuovo all’utente ed ogni prodotto Asus presenta sempre un elemento di design unico che lo rende differente dal resto della produzione. Un utente che ha in mano uno Zenfone non deve sentirsi costretto ad usarlo, non deve percepirne l’uso come un ‘sacrificio’, deve invece vederlo come la risposta ad esigenze specifiche. Una risposta che diventa lusso a portata di mano, che diventa percezione della lunga eredità Asus in termini di qualità e innovazione”.

E la realtà virtuale? Per Erik si tratta della più rilevante innovazione degli ultimi 5 anni, sebbene sia ancora necessario lavorare su contenuti specifici che possono favorirne una larga adozione. Sicuramente il gaming ha un ruolo di rilievo: durante il Computex in effetti si respirava VR ad ogni angolo e le esperienze di testing – principalmente con Oculus Rift – non sono mancate di certo. In tal senso, anche Asus vuole giocare un ruolo di rilievo tanto che sta “lavorando insieme ad EA Sports in ottica di costruzione di una partnership che come primo passo porti alla pre-installazione su tutti i device di app specificamente pensate per la realtà virtuale”.
Quanto al wearable, invece, “finora è qualcosa che non viene percepito come necessario. Nel momento in cui si lavorerà al tracciamento dei comportamenti del intuenti per migliorare l’esperienza probabilmente assisteremo ad un cambio di rotta”.

E ad Erik – che ci ha confessato che se oggi dovesse fondare una startup si focalizzerebbe senza ombra di dubbio sul mobile commerce – ho chiesto anche quale sia la sua visione dei social media: “Asus è stata tra le prime aziende al mondo a lavorare con Facebook per Canvas e proprio Facebook potrebbe assumere un ruolo di rilievo nell’accentrare l’esperienza dell’utente online, come già sta facendo”.

Quello che resta dopo aver visitato il Computex e respirato il contesto in cui Asus è nata e l’entusiasmo di chi lavora per renderla ancora più competitiva è la devozione verso una missione che può fare la differenza anche sul mercato.
È sempre più chiaro che leadership tecnologica non sarà di chi saprà creare i prodotti per primo ma di chi saprà creare esperienze, trasmettere una vision, mettere davvero l’utente al centro dei propri prodotti. Ed Asus, potete scommetterci, continuerà ad essere tra i protagonisti.

*Emanuela Zaccone, Digital Entrepreneur, Co-founder e Social Media Strategist di TOK.tv. Ha oltre 7 anni di esperienza come consulente e docente in ambito Social Media Analysis e Strategy per grandi aziende, startup e università. Nel 2011 ha completato un Dottorato di Ricerca tra le università di Bologna e Nottingham con una tesi su Social Media Marketing e Social TV.


La Zenvolution di Asus a Computex: il design thinking che porta il lusso a tutti - Ultima modifica: 2016-06-07T08:39:40+00:00 da Cecilia Cantadore
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