Wetbrush: Adobe ricrea in digitale la magia della pittura ad olio

Simulare la perfettamente pittura ad olio, con le texture e tutti i dettagli che nascono dall’interazione tra il pennello e la tela, questo è l’obiettivo del progetto Wetbrush: una app che rende possibile la pittura ad olio con tutta la sua magia e ricchezza di dettagli e materia, ma in digitale ed è la nuova […]

Simulare la perfettamente pittura ad olio, con le texture e tutti i dettagli che nascono dall’interazione tra il pennello e la tela, questo è l’obiettivo del progetto Wetbrush: una app che rende possibile la pittura ad olio con tutta la sua magia e ricchezza di dettagli e materia, ma in digitale ed è la nuova creazione nata alla collaborazione tra Adobe e NVIDIA. Si tratta, in pratica. di un simulatore di pittura ad olio, in 3D in tempo reale.

Come funziona? Vengono simulati i movimenti, la pressione, la velocità e l’intensità delle pennellate, setola per setola, proprio come un vero pennello su una vera tela.

Ci sono molte app in grado di simulare le pennellate ad olio in modo realistico in 2D (alcune anche in 3D), ma nessuna prima d’ora è mai stata in grado di riprodurre in 3D il modo in cui un pennello si muoverebbe nella realtà. Project Wetbrush ha una resa tridimensionale, ma il tutto avviene in un ambito di pittura virtuale.

Viscosità, mescolamento dei colori, tempo di asciugatura, tutto sembra essere reale quanto un vero dipinto ad olio. È possibile iniziare a disegnare con un pennino, definire lo scenario, arricchirlo di particolari e poi iniziare a dipingere su un touchscreen. Il risultato finale sarà un oggetto in 3D con i suoi strati spessi, a sua profondità e persino una sua texture. La selezione dei colori avviene velocemente, puntando e cliccando sulla tonalità desiderata.

I veri dipinti ad olio, caratterizzati da una trama ricca, richiedono la giusta luminosità per essere apprezzati al meglio, NVIDIA ha contribuito al rendering delle scene accrescendo la potenza di calcolo per aumentare l’effetto 3D.
Il team di Project Wetbrush sostiene che questa sia la prima vera simulazione di questo genere, e il progetto prevede un’ulteriore osservazione di pittori digitali, così da sfruttare al meglio l’esperienza di apprendimento duraturo e sintetizzare effetti e filtri come Prisma, in futuro.
Immaginate questa situazione: vi trovate a Parigi e avete di fronte un caffè, di notte. Decidete di scattare una foto, ma invece di elaborarla attraverso uno dei soliti programmi di foto ritocco e poi eventualmente stamparvene una copia, decidete di modificarla attraverso Project Wetbrush. Il file creato vi darà la possibilità di ottenere un file stampabile in 3D. Non sarebbe forse bello sentirvi dei quasi Van Gogh?

Gli ambiti di applicazione di questo tipo di stampa sono vari quanto possa essere varia l’applicazione di qualsiasi forma d’arte, ma questa stampa potrebbe rivelarsi una risorsa in ambito di restauro di beni culturali, nelle sedi accademiche di studio delle arti, per manifestazioni ed eventi, ma anche per rendere una foto bidimensionale, un ricordo unico da conservare negli anni.
Wetbrush


Wetbrush: Adobe ricrea in digitale la magia della pittura ad olio - Ultima modifica: 2016-08-01T10:00:45+00:00 da Francesco Marino
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