Arriva Google Cloud Bigtable: il cloud per i Big Data e IoT

Google Cloud Bigtable è il nuovo servizio Google per l’immagazzinamento massiccio di dati, analytics e carichi di lavoro per l’IoT

In un contesto in cui le aziende sono sempre più focalizzate su dati e Internet of Things (IoT), le società e le organizzazioni data-driven devono specializzarsi nel trarre intuizioni utili ed efficaci dai dati a loro disposizione. Ecco perché è nato Google Cloud Bigtable, un servizio di database NoSQL, fully-managed, con prestazioni elevate e completamente scalabile, offerto attraverso le API open-source Apache HBase, lo standard di settore. Il sistema è fornito da Bigtable, lo stesso database che supporta quasi tutte le più famose applicazioni di Google.

Google Cloud Bigtable è ideale per l’immagazzinamento massiccio di dati, nell’analytics e nei carichi di lavoro con inserimento di grandi volumi di dati.
Chi deve gestire grandi volumi di dati può contare sulle sue performance, con una latenza di pochi millesimi di secondo e prestazioni per dollaro più che raddoppiate rispetto ad alternative NoSQL unmanaged. L’interfaccia è Open Source: poiché a Cloud Bigtable si accede attraverso le API di HBase, è integrato naturalmente con molti dei big data esistenti e con l’ecosistema Hadoop, e supporta i prodotti big data di Google. I dati, inoltre, possono essere importati o esportati dai cluster HBase esistenti attraverso semplici strumenti di inserimento massivo che si avvalgono di formati standard per il settore.
Per quanto riguarda la sicurezza, Cloud Bigtable è costruito con una strategia di archiviazione dotata di opzione di replica, e tutti i dati sono criptati sia in movimento sia a riposo. Il processo di creazione o riconfigurazione di un cluster Cloud Bigtable richiede l’utilizzo di una semplice interfaccia utente e può essere completato in meno di 10 secondi. Le dimensioni dell’archivio si modificano automaticamente in base ai dati utilizzati, pertanto non sono necessarie complicate valutazioni delle proprie esigenze di archiviazione.

Per aiutare le aziende ad utilizzare questi servizi sin da subito, Google ha riunito i partner dei servizi in un ecosistema, in grado di fornire ai nostri clienti un diverso e più ampio set di casi d’uso Cloud Bigtable. A partire da oggi, questi partner saranno pronti a fornirvi un nuovo approccio all’archiviazione dati nel vostro ambiente.

·         Sungard, società leader nella fornitura di software e servizi finanziari, potrà aiutarvi a costruire su Cloud Bigtable una piattaforma di dati finanziari scalabile e facile da gestire. L’azienda ha già realizzato su Cloud Bigtable un sistema finanziario con traccia di audit in grado di immagazzinare ben 2,5 milioni di messaggi commerciali per sezione.

·         Pythian, società globale di consulenza dati, ha integrato OpenTSDB in Cloud Bigtable, realizzando una piattaforma per il monitoraggio e la raccolta di metriche.

·         CCRi contribuisce e supporta il database spazio-temporale open source “GeoMesa”. Integrando GeoMesa e Cloud Bigtable, CCRi è in grado di fornire una piattaforma scalabile per l’analisi geospaziale in tempo reale sul cloud.

·         Telit Wireless Solutions, leader globale nell’attivazione dell’Internet of Things (IoT), ha integrato la sua IoT EAP (Application Enablement Platform) “m2mAIR” con Bigtable per migliorare le proprie prestazioni nell’importazione e nell’elaborazione dei dati.

Al momento, Google Cloud Bigtable è disponibile in diverse zone del mondo in versione beta. Stiamo comunque già aiutando clienti come Qubit a migrare da un deployment HBase multi-petabyte a Cloud Bigtable.

Eventuali domande tecniche potranno essere inviate a Stack Overflow con la tag google-cloud-bigtable; i feedback dovranno essere invece indirizzati alla feedback list.

Google Cloud Bigtable


Arriva Google Cloud Bigtable: il cloud per i Big Data e IoT - Ultima modifica: 2015-05-07T09:49:04+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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