6 cose da sapere se volete lavorare con gli influencer

Molte aziende iniziano a collaborare con gli influencer per promuovere un prodotto, un evento o il brand in generale. Molte di più si trovano nella fase in cui stanno valutando questo tipo di collaborazione. Si studia, si soppesa, si rimanda e soprattutto si cerca di capire in che modo inserire questo nuovo tipo di approccio […]

Molte aziende iniziano a collaborare con gli influencer per promuovere un prodotto, un evento o il brand in generale. Molte di più si trovano nella fase in cui stanno valutando questo tipo di collaborazione. Si studia, si soppesa, si rimanda e soprattutto si cerca di capire in che modo inserire questo nuovo tipo di approccio all’interno della strategia di comunicazione. Ecco sei consigli, basati sull’esperienza pratica, su come lavorare con gli influencer, blogger, star del web o come preferite chiamarli.

1) Chi si assomiglia si piglia. Scegliete un influencer, un blogger, che vi piaccia, rappresenterà la vostra azienda e il vostro prodotto sul quale magari avete investito tutto il vostro tempo e il vostro denaro. Deve in qualche modo assomigliarvi e dovrebbe nascere con lei o con lui, un qualche tipo di empatia, non solo. Considerate bene il pubblico a cui l’influencer si rivolge e se può essere interessante per la vostra azienda. Una bravissima fashion blogger forse non sarà la più adatta a promuovere la vostra azienda di valvole ad alta pressione, nonostante i suoi millemila follower.

2) Lascia fare. Nessuno meglio dell’influencer stesso conosce il proprio pubblico. Lo hanno costruito attraverso conversazioni e interazioni negli anni, loro sanno esattamente cosa, quando e in che modo può risultare interessante per la propria audience. Cercare di dirigere ogni passo e ogni post del blogger che si è scelto si traduce spesso in una diminuzione dell’efficacia. A nessuno piace sorbirsi una pubblicità, tutti invece apprezzano il racconto di un’esperienza. Dovete pensare che non state pagando per la promozione della vostra azienda, ma per aver accesso ad una comunità attiva e viva.

3) Grande non è sempre bello. Quello che conta di più nella scelta dell’influencer non sono i numeri assoluti: 300.000 follower possono essere inutili per la vostra campagna di comunicazione se non c’è “engagement”, ovvero se non c’è coinvolgimento e interazione. La metrica che dovrebbe guidare le vostre scelte è la capacità di coinvolgere il proprio pubblico, non la sua vastità. Un pubblico ampio ma disinteressato ai post del blogger non vi farà ottenere i risultati che sperate. Molte statistiche potete vederle da soli, chiedete comunque alla persona con cui volete collaborare di fornirvi il maggior numero di dati in particolare sull’engagement.

4) Chiedere è cortesia. Chiedete all’influencer che avete scelto di condividere i contenuti su tutti i social in cui è presente, non solo su quello principale dove magari ha maggiore successo e più follower. I contenuti possono essere efficacemente pubblicati non solo su Facebook, Twitter, Instagram ma anche su Vine, Pinterest, LinkedIN. Si tratta di social media marketing multicanale; la vostra azienda ne avrà un beneficio, ma anche l’influencer in fondo, che potrà aumentare il coinvolgimento dei suoi fan su diverse piattaforme.

5) Un influencer è per sempre. Puntate ad un rapporto di lungo termine con gli influencer, il mordi fuggi può dare dei risultati, ma rischia di lasciare poco valore. Se avete trovato un influencer che va bene per voi, che crea buoni contenuti in grado di coinvolgere un pubblico interessante,  perché non proseguire nella collaborazione? Il rischio è che almeno una parte dalle persone coinvolte inizialmente dalla vostra campagna si perda per strada. Ogni azienda invece desidera avere clienti fedeli e per lungo tempo, la stessa strategia andrebbe applicata agli influencer. Si inizia un viaggio insieme non vale la pena scendere alla prima stazione.

6) Uno per tutti. Valutate due opzioni: rivolgervi direttamente all’influencer o ad un aggregatore che può essere un’agenzia specializzata, un gruppo, un rivista. Questa è, per esempio, la nostra esperienza come Digitalic: creare dei social media team per specifiche attività richieste dalle aziende. Il vantaggio di rivolgersi ad un aggregatore è l’accesso istantaneo a diverse figure, un coordinamento centrale, un’esperienza nella gestione del “social team”. Se si decide di contattare direttamente l’influencer comunicate con chiarezza perché avete scelto proprio lei o lui, che cosa volete fare e quali risultati vi aspettate.

Bonus Tip (7)

Avete dubbi sull’efficacia dei social network nel vostro specifico settore? Non dovreste. Non esiste segmento in cui non possano essere utilizzati con successo. Anche se si tratta delle valvole ad alta pressione di prima, di piloni in cemento armato o di qualunque soluzione estremamente specifica. Se è vero che “anche i manager fanno la spesa”, si può allo stesso modo dire “anche i manager sono sui social” e ci sono anche quelli interessati alle valvole, ai piloni in cemento o chissà a cos’altro, si tratta solo di trovare il modo giusto per coinvolgerli.

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6 cose da sapere se volete lavorare con gli influencer - Ultima modifica: 2016-05-08T16:20:26+00:00 da Francesco Marino
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