Memory Maps, quando la tecnologia muove il cuore

La tecnologia può avere un cuore: Memory Maps è un sistema per mantenere più a lungo possibile i ricordi nella mente dei malati di Alzheimer.

La tecnologia non solo può essere profondamente utile, ma può avere un cuore e in Memory Maps lo si sente pulsare. È un sistema che unisce cloud, dispositivi mobili, mappe con l’obbiettivo di mantenere più a lungo possibile i ricordi nella mente dei malati di Alzheimer.
Permette di registrare i ricordi, di associarli al luogo dove si sono realizzati. Lo si può fare attraverso il pc, indicando su una mappa che cosa è successo in quel punto, ma anche utilizzando lo smartphone quando si passeggia per strada. Memory Maps consente di annotare i ricorsi non solo alla persona malata, ma anche ai suoi amici e parenti.
È una tecnologia che non cura la malattia ma la rende meno amara perché fa bene almeno in due modi, tiene traccia dei ricordi e li mostra, li fa ascoltare quando la persona passa vicino al luogo dove si è svolto qualcosa di importante nella sua vita ma già l’atto di costruire insieme alle persone care questa mappa dei ricordi è toccante.
Nel video un nonno che sta utilizzando Memory Maps spiega con le lacrime agli occhi che non è solo per mantenere i ricordi che la usa, ma perché suo nipote in questo modo saprà chi è stato suo nonno e il ricordo di quello che ha fatto nella sua vita non svanirà, guardate il video ne vale la pena.
Il morbo di Alzheimer non solo fa sparire i ricordi ma allontana le persone, le isola, non colpisce solo il malato, ma ferisce anche la famiglia che vede allontanarsi il suo caro, sgretolarsi la vita che hanno passato insieme. Memory maps consenti di costruire qualcosa insieme, di stringere i legami, di rivivere infinite volte il ricordo di una giornata o di un momento riavvicinando la famiglia.
Il sistema può creare anche un mappa fisica che si può consultare, ascoltando i ricordi, senza l’uso del computer. Memory Maps è stata sviluppata da Ritika Mathur e Shu Yang Lin due studenti de CIID, il Copenaghen Institute for Interaction Design, fondato (insieme ad altri 4 soci) dall’italiana Simona Maschi.


Memory Maps, quando la tecnologia muove il cuore - Ultima modifica: 2014-12-02T07:06:45+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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