Mostra del Cinema di Venezia: è la realtà virtuale la vera star

La realtà virtuale arriva al cinema. Al Venezia Film Festival 2016 ci sarà una sala dedicata ai film con VR, tra cui “Jesus VR – La storia di Cristo”

La mostra del Cinema di Venezia, il Venezia Film Festival è il primo grande appuntamento del cinema dell’autunno e forse è anche quello più glamour e importante. Capace di attirare piccole e grandi star da tutto il mondo – complice la suggestività della città – Venezia è una tappa imprescindibile per registi, attori e cineasti. Durante questa edizione 2016 ci sarà una nuova “diva” sotto i riflettori: è la realtà virtuale, diventata un nuovo linguaggio cinematografico.

Jesus VR Mostra del cinema di Venezia

 

Il film “Jesus VR – La storia di Cristo” (nella foto) verrà presentato al Venezia Film Festival il prossimo giovedì e rappresenta l’investimento più cospicuo in termini di realtà virtuale e mondo immersivo portati su grande schermo. Il film, di produzione statunitense, in uscita nelle sale a Natale, ha una durata di circa 90 minuti, ma al Venezia Film Festival ne verranno presentati 40 in preview. Filmato a 360 gradi, permette allo spettatore di attraversare le tappe della vita di Cristo, a partire dalla Natività fino alla Resurrezione. Una sorta di metafora volta ad annunciare che il futuro è arrivato.

“Così come i film in 3D offrivano al pubblico la possibilità di tornare al cinema dopo anni di immersione unicamente televisiva, così la VR (Virtual Reality) fornisce un’arma strategica nella guerra all’ubiquità e all’accessibilità dei contenuti online” ha dichiarato l’esperto di cinema e gaming Michael Pigott dell’Università di Warwick che prosegue “la realtà virtuale offre una forma di intrattenimento che è rivoluzionaria, ma forse la sua vera peculiarità sta nella sua stretta connessione alla tecnologia. Le società di intrattenimento possono rendere l’esperienza cinematografica unica nel suo genere e irriproducibile se non si ha a disposizione l’hardware predisposto alla visione”.

Sebbene i cinema dotati di sale Imax stiano fatturando proficuamente, le sale predisposte alla realtà virtuale sono l’unica alternativa all’esperienza individuale, come quelle offerte da Oculus Rift, Google Cardboard o HTC Vive.
Già durante l’ultima edizione del Festival di Cannes è stato dato ampio spazio alla VR, mettendo a cartellone 35 cortometraggi. Ma è al Venezia Film Festival che si deve il primato nell’aprire i tendoni dei sipari dei cinema alla VR, allestendo per lei una sala dedicata. Sebbene siano state cancellate le manifestazioni di inaugurazione, nel rispetto delle vittime del recente terremoto nel cuore dell’Italia, Venezia rimarrà nel mirino degli osservatori di tutto il mondo, sfidando lo scetticismo nei confronti della VR.

Rimane una domanda in sospeso: c’è ancora un ponte che divide il mondo del gaming da quello del cinema? Steven Spielberg, a Cannes, non ne era così convinto e aveva dichiarato che “La realtà virtuale è potenzialmente pericolosa perché fa sì che lo spettatore si dimentichi della storia in sé”.
Un altro scettico è il co-fondatore di Pixar, Ed Catmull che aggiunge “Non è una narrazione, nel cinema si cerca di fare realtà virtuale narrata da almeno 40 anni, ma nessuno ci è riuscito. La tecnologia ha come ambiente naturale i videogiochi, loro ne sono l’espressione artistica, ma non vi è nulla pari alla narrazione lineare del cinema”.
Pigott controbatte asserendo che vi siano già “Due modi attraverso i quali la VR stia fornendo nuovi modelli di narrazione: dei veri e propri esperimenti di interattività luminosa, che permettono allo spettatore un controllo limitato rispetto al punto di vista del film. Poi vi è una versione più immersiva che fa sì che lo spettatore esplori un mondo immaginario, ciò che molti videogiochi già consentono, come il GTA5 o The Last of Us. La differenza? Si passa da una forma animata ad un ambiente fotografico”.

mark zuckerberg facebook VR film con realtà virtuale al Venezia Film Festival

Oculus, acquisita da Facebook per 2 mld di USD nel 2014, ha allestito la divisione Story Studio e ha prodotto una commedia dai buoni sentimenti che racconta di un adorabile porcospino. Zuckerberg non ha dubbi sull’importanza della VR, ma ne sottolinea l’impatto in termini di salute, istruzione e visione degli sport, anziché soffermarsi soltanto sul cinema.
“Immaginate di poter assistere da una poltronissima ad un incontro sportivo, di studiare in una classe globale di studenti e insegnanti provenienti da tutto il mondo, di consultare un medico semplicemente indossando i propri goggles da casa”.
Un’influenza positiva nella vita di ogni giorno, soprattutto per chi è affetto da disabilità mutilanti che privano di molte forme di diritti sociali, ma forse – per chi vive già in una condizione di straniamento e stenta ad allontanarsi dallo schermo del proprio pc – la VR è l’ennesima modalità di isolamento da tutti quei contatti che consentono una socializzazione sana, reale e indispensabile.
Secondo molti la VR proporrà un nuovo modo, più complesso, di narrare una storia; per Pigott la VR e il cinema sapranno trovare il giusto modo per coesistere, così come già fanno televisione e cinema, e conclude “Tv e cinema erano due media molto diversi tra loro, eppure, si è riusciti a trovare spazio per entrambi. Non si tratta soltanto di una questione di mezzi tecnologici, ma di due modi differenti di narrare e di essere spettatori, ma nessuno è in grado di rimpiazzare l’altro”.


Mostra del Cinema di Venezia: è la realtà virtuale la vera star - Ultima modifica: 2016-08-31T08:50:35+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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