Fate colpo con il green, è meglio delle Kardashian

Nessuno vuole parlare di green, nemmeno alle cene radical-chic, meglio le sorelle formose. Eppure l’ecologia può offrire così tanti spunti sapevate per che…

Punto G

di Antonella Tagliabue* 

Nessuno vuole parlare di green, nemmeno nelle cene radical-chic, meglio le sorelle formose. Eppure l’ecologia può offrire così tanti spunti appassionanti, basta guardare nella giusta direzione. Sapevate per esempio che…

Antonella TagliabueL’ambiente è un argomento che scalda i cuori a fatica, con il quale è difficile usare la leva della simpatia. E, diciamolo, può essere noioso. Anche molto noioso. Al posto di prospettarci un eccitante futuro troppo spesso si cade nella tentazione del sermone.

Ricordati di spegnere la luce. Di chiudere il rubinetto dell’acqua. Non viaggiare. Non guidare. Attento a quello che mangi. Parliamo di riciclaggio? Noioso. Proteggiamo le balene? Un po’ meglio ma è un argomento da ora del tè. I cambiamenti climatici? Possono causare depressione. Quante persone in occasione della Giornata della Terra decidono davvero di fare una buona azione per il pianeta? E quanti lo fanno diventare un’abitudine quotidiana?

Eppure sarebbe bello se si potesse parlare di green economy tanto quanto si parla delle sorelle Kardashian. Se durante le cene con gli amici non discutete d’ambiente forse è perché nessuno ha voglia di affrontare problemi spesso troppo complessi da comprendere e troppo difficili da risolvere. Ci si può magari limitare a qualche commento cinico e disincantato sull’uso che dell’ecologia fa il marketing e sulla popolarità che l’ambientalismo assicura a qualche star del cinema. Nel caso vi venga la voglia irresistibile di intrattenere i vostri ospiti con argomenti verdi, di seguito alcuni spunti che possono aiutarvi a sembrare impegnati, ma sempre brillanti.

Per apparire sufficientemente informati, ma con il giusto distacco e la capacità di guardare alle cose al di fuori degli schemi, si potrebbe esordire con un semplice: “Sono state le casalinghe a creare il movimento ambientalista, non degli hippie con gli zoccoli ai piedi”.

Una citazione al libro di Adam Rome “The bulldozer in the countryside” che racconta come la sensibilità per l’ambiente sia una questione di donne, innanzitutto madri, che riflettono sulla qualità della vita per i loro figli dalle periferie delle grandi città USA, può completare quello che potrebbe dirsi un buon inizio.

Un’analisi ottimista sul futuro potrebbe contribuire a ribaltare lo stereotipo dell’ecologia come richiamo a un passato idilliaco. Un recente studio dell’Oregon State University sostiene che i nostri antenati erano peggio di noi. Non si preoccupavano dell’ambiente e vivevano come se le foreste e le risorse fossero infinite. Meglio una generazione annoiata, ma in qualche modo consapevole, piuttosto che fare danni irreparabili inconsciamente. Ma non invischiatevi in una diatriba sul senso di colpa e il suo peso sulla nostra cultura – quella cattolica. Potreste non uscirne vivi.

Se comunque volete essere spirituali, o la serata ha un’atmosfera zen, potete raccontare dei benefici collegati all’osservazione della natura, incluso la capacità di sviluppare solidarietà tra gli uomini, tutto dimostrato da molti studi.

 

La sicurezza

Certo, anche così il tema della sicurezza non è ancora stato affrontato. Per quello occorre dedicare comunque una piccola parte di questa rubrica a una riflessione di assoluto buon senso, buoni sentimenti e un po’ noiosa. E che fa biecamente leva sul più subdolo degli argomenti buonisti: il futuro dei nostri figli.

Eh sì. Perché in occasione del G20 i ragazzi di tutto il mondo sono stati invitati a indicare le loro richieste per il futuro da rivolgere ai leader della politica. E loro hanno chiesto tre cose: lavoro, sicurezza, sostenibilità. Cos’altro volere di più? Dei giovani ragazzi che, in tempi di crisi, non solo vogliono la possibilità di guadagnare e costruirsi una vita ma anche garanzie per il pianeta che abiteranno. Non poteva mancare da parte della delegazione italiana un richiamo a Expo quale occasione fondamentale per riflettere sulla sostenibilità economica del cibo e sul cibo per tutti. Difficile chiedere di più. Difficile entusiasmarsi. Difficile immaginarlo. Difficile non trovarlo noioso. Allora perché non pensare a un reality show in cui i ragazzi che hanno partecipato al progetto – Young Ambassador Society – diventino concorrenti di un Grande Fratello Verde. In giuria le sorelle Kardashian. Avremmo una ragionevole sicurezza di successo. Tutto il resto, come diceva il poeta, è noia.

RISORSE

Mas contro Ong

Ha l’approvazione di Greenpeace International e potrebbe essere la risposta agli Ogm. Si chiama Mas (Marker Assisted Selection), ovvero selezione assistita dei marcatori e permette di migliorare il patrimonio genetico delle piante e di produrre nuove varietà di colture. È una biotecnologia che serve a rafforzare la resistenza alle malattie o a favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici. Offre molti vantaggi: rispetta le barriere tra le specie, comporta meno preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza, è accettata dall’opinione pubblica e consentita in agricoltura biologica. Ma non è ancora conveniente e solo un’adozione massiccia a livello globale permetterà una riduzione dei costi. Rispetto alla Mas, l’ingegneria genetica sarebbe una tecnologia vecchio stampo che non ha mantenuto le promesse.

 

Crowdfunding verde

Greenfunding.it è una nuova piattaforma italiana dedicata alla raccolta fondi di progetti verdi, a cura dell’Associazione Greencommerce. Rispetto ai tradizionali programmi di crowdfunding, qui le campagne avranno una durata più lunga e la possibilità di affiancare la raccolta fondi a forme di credito tradizionali. Non solo agricoltura, energia e rifiuti. È possibile realizzare campagne relative alla tecnologia, la musica, il benessere e i film, purché in chiave sostenibile.

 

O Sole Mio


Agli italiani, nonostante la crisi e se ne parli – anche a sproposito – da molto, continua a piacere il solare. Secondo l’Osservatorio UniVerde l’indice di gradimento verso l’energia prodotta dal sole è dell’84%, contro il 4 e 3% di petrolio e carbone. Il 64% ritiene che sia complesso dal punto di vista burocratico scegliere il solare e l’87% si dice favorevole a una carbon tax. Il 92% invece non ha mai sentito parlare di smart grid, le reti intelligenti in grado di migliorare e rendere più efficiente la distribuzione di energia.

 *Amministratore delegato della società di consulenza strategica di Un-Guru, esperta di sviluppo sostenibile. Laureata in Scienze Politiche, con specializzazione in Storia e Istituzioni dell’America Latina. Si è occupata di comunicazione e marketing per multinazionali e gruppi italiani. Da anni si occupa di Green Economy e di responsabilità sociale e ambientale d’impresa, insegna in corsi e master. “Penso che la sostenibilità debba essere una scelta, prima che un dovere, ma che debba essere strategica e, quindi, responsabile. Quando parlo del Pianeta lo faccio con la P maiuscola e credo che il rispetto per la vita in senso biologico debba essere un istinto”. Leggo, viaggio e scrivo per passione. Camus diceva: “Sono contro tutti coloro che credono di avere assolutamente ragione. Per questo pratico il dubbio, coltivo i miei difetti, cerco di sbagliare sulla base di ragionevoli certezze e mantengo un ottimismo ostinato”.


Fate colpo con il green, è meglio delle Kardashian - Ultima modifica: 2015-01-19T11:04:28+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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