Smart City & lavoro: 6 modi per prepararsi al futuro

Le città devono diventare dei laboratori all’interno dei quali combinare il lavoro delle persone con l’automazione dei processi.

Le città devono diventare dei laboratori all’interno dei quali combinare il lavoro delle persone con l’automazione dei processi.
L’automazione di alcune professioni mostra lo scenario di un mondo tecnologicamente in evoluzione, ma questi sviluppi e forme di progresso portano a un’inevitabile riduzione della forza lavoro impiegata a svolgere alcune mansioni specifiche.
Un numero sempre minore di lavoratori sono legati a un datore di lavoro singolo, per mezzo di un contratto a lungo termine. Entro il 2025 circa il 25% delle attività nel settore manifatturiero, tra cui imballaggio, assemblaggio e manutenzione – anche in ambito l’agricolo – potrebbero essere persi a causa dell’alleanza tra robot e intelligenza artificiale, secondo le stime del McKinsey Global Institute.

Città & lavoro: 6 modi per prepararsi al futuro

Robin Chase, co-fondatore di Zipcar, ha recentemente dichiarato: “Mio padre ha avuto un solo posto di lavoro nel corso della sua vita intera, io prevedo di averne almeno sei e lo stesso sarà per i miei figli”.
Un report della National League of Cities (NLC) – un’organizzazione che unisce circa 19.000 città, paesi e villaggi americani- ha proposto una strategia per correre ai ripari e prepararsi tempestivamente al futuro. Le città, a seguito della riduzione dell’occupazione, potrebbero diventare l’epicentro di tensioni e agitazioni dovute agli esiti dell’automazione. Le città hanno bisogni di regolamentazioni che vanno dalle infrastrutture a assicurazioni di disoccupazione, come presupposti per mitigare la migrazione a nuove forme di collocamento non convenzionali.
Ecco alcune idee:

1. INVESTIRE NELLA BANDA LARGA
Circa due terzi degli americani si avvalgono di Internet ad alta velocità per svolgere il proprio lavoro. Entro il 2018 questo dato aumenterà di un altro 25%, e secondo il report: “Una velocità affidabile (a gigabit o anche più elevata) è imprescindibile per supportare le attività tradizionali medie e grandi, ma la stessa cosa vale anche per le microimprese che portano avanti business da casa o da altre località non convenzionali.

2. INVESTIRE IN SPAZI COMUNITARI
Con un numero sempre maggiore di lavoratori che svolgeranno la propria mansione al di fuori dei propri uffici, ci sarà un bisogno sempre crescente di spazi di coworking “Il lavoro è il primo social network di ognuno di noi, ma rappresenta anche un tratto distintivo della nostra individualità” ha dichiarato il prof. Arun Sundararajan, esperto in sharing economy: “Sempre più persone non hanno alcuna affiliazione istituzionale e stanno lavorando in modo sempre più indipendente. Le città dovranno lavorare per sviluppare nuove infrastrutture comunitarie, così da rendersi dei creatori di comunità per i lavori dei freelance”.

3. NUOVE FORME DI ASSICURAZIONE
I lavoratori a progetto (o a tempo determinato) avranno bisogno di due nuovi tipi di protezione, dice Sara Horowitz, fondatore e direttore esecutivo dell’Unione dei Freelance. La prima andrà contro il “furto dei salari”, in cui i datori di lavoro non riescono a pagare i liberi professionisti, o li pagano in modo eccessivamente tardivo. La città di New York ha di recente approvato una legge che penalizza i datori di lavoro che sfruttano i lavoratori a contratto. La seconda va contro le irregolarità di reddito. “Un nuovo modello – più appropriato alla nuova economia – potrebbe tener conto di diversi casi di disoccupazione nel corso dell’anno, ma a breve termine. Tale provvedimento rappresenterebbe l’opportunità di appianare gli effetti di reddito episodici”.

Città & lavoro: 6 modi per prepararsi al futuro

4. BENEFIT MOBILI
In genere,soltanto i lavoratori con contratti a tempo indeterminato – full time – ottengono una serie di benefici destinati ai dipendenti, tra cui indennizzi per disabilità, pensione e -nel caso degli Stati Uniti -copertura sanitaria. I lavoratori con contratti flessibili o contratti a ore rappresentano negli USA il 40% della forza lavoro. I regimi a prestazione portatili, che sono gestiti in modo indipendente rispetto ai rapporti di lavoro tradizionali, potrebbero contribuire a colmare una delle molte lacune, secondo alcuni sindacalisti, ma anche amministratori delegati. Tali benefit potrebbero essere ripartiti proporzionalmente in base al tempo che si impiega a portare a termine determinate mansioni o sulla base di un certo tipo di lavoro rispetto ad un altro.

5. FACILITARE IL LAVORO DEI CRIMINALI
Un americano ogni tre ha precedenti penali e ciò influisce sulle loro possibilità di trovare lavoro. Più di 100 città statunitensi hanno adottato misure per eliminare le barriere di lavoro destinate a quegli individui altrimenti qualificati come “con pendenze penali”, tra cui l’imposizione a dover sbarrare un determinata casella nei formulari standard che sono parte integrante di molti formulari per candidarsi ad una posizione. La riabilitazione sociale deve essere complementare ad un’integrazione lavorativa.

6. REDDITO DI BASE
Ancor più ambiziosamente, le città potrebbero sperimentare policy di welfare alternative come il reddito di base, con il quale gli individui otterrebbero un salario di sussistenza per coprire le loro esigenze primarie. L’idea ha sostenitori in tutto lo spettro politico americano e una selezione di città potrebbe rappresentare il primo dei banchi di prova. Utrecht, nei Paesi Bassi, sta per avviare una formula pilota di reddito di base. Negli Stati Uniti, gli esperimenti di reddito di base sono più propensi a livello locale piuttosto che a livello federale, secondo gli osservatori.


Smart City & lavoro: 6 modi per prepararsi al futuro - Ultima modifica: 2016-12-05T13:25:10+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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