Whatsapp e i dati passati a Facebook, la questione legale ed economica

La tutela della privacy degli utenti di Whatsapp è a rischio e ciò accade perché la società inizierà a condividere i nostri numeri telefonici con la parent company Facebook. L’annuncio a sorpresa- ma non troppo – è avvenuto pochi giorni fa. Dobbiamo rassegnarci all’idea che Whatsapp non mantenga la promessa di proteggere i nostri dati […]

La tutela della privacy degli utenti di Whatsapp è a rischio e ciò accade perché la società inizierà a condividere i nostri numeri telefonici con la parent company Facebook. L’annuncio a sorpresa- ma non troppo – è avvenuto pochi giorni fa.
Dobbiamo rassegnarci all’idea che Whatsapp non mantenga la promessa di proteggere i nostri dati personali?
Probabilmente sì, perché è arrivato il momento di monetizzare e di rendere l’acquisizione della compagnia di messaggistica istantanea una fonte di profitto per casa Zuckerberg. Potremmo comunque confidare in uno zoccolo duro di utenti americani pronti a rivolgersi alla Commissione Federale del Commercio statunitense (FTC – Federal Trade Commission) che equivale al nostro Garante della Privacy, ma anche loro possono poco.
Il precedente – in termini di protezione dei dati – risale ad una lettera datata 2014 all’interno della quale l’ente preposto alla tutela dei consumi, redarguiva le società di comunicazione, ricordando loro l’impegno preso in nome della collaborazione, in caso di pratiche di commercio scorrette. Le compagnie si impegnarono e fecero della sacralità della privacy la loro bandiera. Lo stesso Zuckerberg all’epoca dichiarava che “Per nessun motivo i progetti legati legati a Whatsapp verranno cambiati, così come non verrà cambiato il modo in cui utilizzeremo i dati degli utenti”, ma poi – si sa – si può sempre rettificare.
Accade, però, che nonostante il miliardo di utenti che quotidianamente comunicano attraverso Whatsapp, a Menlo Park nessuno possa rallegrarsi in periodo di bilanci: a fronte di un investimento da 22 miliardi di USD i ricavi non sono nemmeno lontanamente proporzionati rispetto alle aspettative. Ecco perché qualcosa dovrà cambiare e la crucialità della svolta starà proprio nel piano di integrazione dei dati tra i due social.
Nel dettaglio, si tratterà della condivisione dei numeri telefonici e i dati analitici, ma tale trasferimento non potrà essere compiuto con leggerezza. Di sicuro a subirne gli effetti peggiori saranno gli utenti più distratti, quelli che nel pannello delle impostazioni non selezioneranno l’opzione che consentirà di impedire che Facebook utilizzi parte dei dati sensibili per fini pubblicitari.

Per Facebook, riuscire a portare avanti il progetto nella maniera più legale possibile, sarà la sfida più ardua e la difficoltà maggiore consisterà proprio nel rispetto di un decreto dal vincolo ventennale sottoscritto a seguito di precedenti lamentele in tema di privacy.
La FTC si è astenuta dal commentare il recente annuncio, riservandosi di scrutinare accuratamente il piano di integrazione dei dati di Whatsapp. Dal momento che la FTC agisce come supporto all’applicazione della legge, non dice esplicitamente cosa sia o non sia conforme, ma impone l’interpretazione delle regole e un comportamento conseguente. Non ci dovremo chiedere se il piano dei dati di Whatsapp sia legale, ma in che modo riusciranno ad ottenere il via libera all’applicazione di modifiche così significative.

Sempre nella lettera del 2014 la FTC osservava: “Nel caso in cui voleste modificare i sistemi di raccolta dati e condividere i dati appena acquisiti per mezzo di Whatsapp, vi raccomandiamo di offrire ai consumatori la possibilità di essere informati in modo sufficientemente esaustivo da permettere loro di scegliere se avvalersi o meno del servizio Whatsapp.”
All’atto pratico ciò significa che Facebook dovrà affrontare svariate commissioni di indagine.
“WhatsApp è conforme alle leggi applicabili. Come sempre, gli obblighi da rispettare in caso di aggiornamenti come questo sono la nostra priorità. Abbiamo reso i nostri termini d’uso e le norme sulla privacy accessibili, attraverso una panoramica degli aggiornamenti importanti. Ora sta alle persone compiere la migliore delle decisioni, quella che ritengono sia più opportuna per loro, e ciò comprende la consapevolezza del fatto che possa esserci un utilizzo dei loro dati”.
In buona sostanza, i portavoce di Facebook dichiarando quanto sopra, fanno capire che per avvalersi di un social gratuito, in assoluto uno tra i più diffusi su scala globale, ci ritroveremo tutti di fronte ad un aut aut inevitabile.
Whatsapp Facebook privacy dati

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Whatsapp Facebook privacy dati 3


Whatsapp e i dati passati a Facebook, la questione legale ed economica - Ultima modifica: 2016-08-27T09:28:52+00:00 da Francesco Marino
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