SEO copywriting: l’ABC del page title e della meta description

Si parla ormai da diverso tempo di SEO copywriting, ovvero di come ottimizzare i contenuti per il motore di ricerca, ecco alcuni per il page title.

Si parla ormai da diverso tempo di SEO copywriting, ovvero di come ottimizzare i contenuti per il motore di ricerca, ecco alcuni consigli preziosi.

di Valentina Falcinelli

Questa è #ARUBAIT, la rubrica realizzata in collaborazione con Aruba.it sui trend più interessanti del mondo della tecnologia e del web. Qui i consigli per scrivere page title e meta description ottimizzati per la ricerca su Google

SEO copywriting, cos’è? Una nuova scienza

Scrivere sul web, infatti, vuol dire redigere dei testi pensati per le persone e, contemporaneamente, anche per Google. Perché è lui, il più usato motore di ricerca in Italia (e al mondo), a premiare un sito portandolo in alto nelle sue serp per determinate query di ricerca.

E allora oggi ti vogliamo parlare di due mattoncini importanti per costruire le tue solide mura SEO attorno ai tuoi contenuti. Attorno al tuo sito. Oggi ti parleremo di come scrivere al meglio page title e meta description.

Iniziamo.

Il page title nel SEO copywriting: le prime battute contano

Il tag title è il titolo delle pagine di un sito web ed è sicuramente un importante elemento per la SEO onsite. Il page title, infatti, deve comunicare subito, sia al lettore sia al motore di ricerca, il topic (il tema) trattato all’interno di quella determinata pagina.

Quali sono gli obiettivi SEO di un page title?

  1. Deve aiutare il posizionamento di quella pagina per una certa keyword.
  2. Deve incentivare il lettore a cliccare sulla pagina.

Questi due obiettivi sono strettamente connessi tra di loro. Che senso avrebbe, infatti, posizionarsi in alto nella serp ma non ricevere alcun clic?

Per aiutare il posizionamento della pagina per una certa keyword, il page title deve:

  1. Contenere al suo interno una keyword. La keyword può essere “secca” (es. Aruba), middle tail (es. Domini Aruba), long tail (es. acquisto dominio su Aruba). Solitamente, nella scrittura di un blog post è preferibile scegliere una middle o, meglio ancora, una long tail. Il motivo? Ci si riesce a posizionare con maggior facilità visto che solitamente a una long tail keyword è associata una keyword difficulty più bassa.
  2. Avere la giusta lunghezza. Meglio che il page title sia lungo al massimo 55 caratteri, spazi compresi, e 12 parole. In questo modo si visualizzerà per intero sulla serp e verrà letto per intero anche da Google.

Ricordati che il page title è uno delle prime occasioni di contatto che hai con i tuoi potenziali clienti. Il titolo della pagina, infatti, viene visualizzato sulla serp di Google, sulle “linguette” del web browser, sui social.

SEO copywriting nella serp

SEO_copywriting_6

Nel web browser.

SEO copywriting

Sui social.

SEO_copywriting

Proprio per questo motivo, ossia per il fatto che un potenziale cliente entra in contatto con l’azienda per la prima volta attraverso il page title, proprio per questa ragione il page title dovrebbe incentivare il clic. Come?

1) Dovrebbe essere chiaro e diretto.

2) Dovrebbe comunicare, laddove possibile, un beneficio per il lettore.

3) Dovrebbe essere rivolto specificatamente a un certo target.

Ecco un paio di esempi di buoni page title che fornisce Google digitando “Google Panda” (uno degli algoritmi di Google).

SEO copywriting

In questo primo page title si capisce subito qual è il target di riferimento (i Seo), così come è contenuto anche un beneficio (“guida definitiva”).

SEO_copywriting1

In questo secondo esempio, c’è il beneficio (“Complete guide”) e il format scelto dal curatore del blog è questo: TOPIC + BRAND. Alla fine del page title, infatti, puoi vedere quell’SEJ che sta per “Search Engine Journal”, il nome del sito. In questo caso la scelta è dettata dal fatto che il sito abbia un’ottima reputazione; può essere quindi una buona idea giocarsi la carta della reputazione a partire dal page title.

SEO copywriting 2

Un altro esempio di page title, stavolta preso da un ecommerce. Qui il format si compone in questo modo: PRODOTTO + CATEGORIA + BRAND. In questo modo il lettore ha subito idea, senza star lì a perder tempo, di dove atterrerà una volta cliccato sul page title.

Ultimo consiglio utile, quindi, è questo: pensa al page title non solo in funzione del motore, ma anche pensando al lettore. Fatti queste domande:

  1. è utile?
  2. è personale?
  3. è interessante?
  4. aiuta il lettore a capire dove atterrerà?
  5. è unico per quella pagina?
  6. è chiaro?

Meta description: il testo che strizza l’occhio al tag title

Se il page title ha un’incidenza diretta sulla SEO, la meta description è sì importante, ma non in egual misura perché non è un fattore di ranking. Tuttavia, essendo la meta description tag una sorta di “sommario” di una pagina, resta comunque utile per migliorarne il CTR, ovvero il tasso di clic.

Una buona meta description:

  1. È unica per ciascuna pagina.
  2. Si rifà al page title e lo completa con maggiori informazioni.
  3. Non è più lunga di 160 caratteri, spazi inclusi.
  4. Parla al lettore, dà più peso alle parole che alle parole chiave.
  5. Non contiene virgolette (che vanno a troncare il testo).

Hai bisogno di usare segni particolari? Sostituiscili con le HTML entity.

SEO copywriting arubait

Ecco, questo è l’ABC per scrivere page title e meta description efficaci. Ci auguriamo ti possa tornare utile.

 

seo copywriting arubait


SEO copywriting: l’ABC del page title e della meta description - Ultima modifica: 2017-07-02T10:56:24+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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