Virologi influencer: tra incoerenze e divergenze sul Covid-19 i voti agli esperti

Oltre 70mila contenuti generati online dalle parole dei virologi, scopriamo la classifica che premia gli esperti in base all’indice di allerta e al grado di coerenza

Virologi influencer. Ebbene sì. Ne abbiamo conosciuto nomi, volti, pensieri e ruoli. Tra epidemiologi, microbiologi, statistici, la pandemia da Covid-19 ci ha messo di fronte ad un bombardamento mediatico senza tregua. Sono stati e sono ovunque. Ma quale impatto hanno avuto sul web le loro dichiarazioni? Sono alcune delle domande alle quali ha cercato di dare risposta la ricerca condotta da Reputation Science sulle dichiarazioni di virologi, medici ed esperti che hanno avuto visibilità sul web dal 1° febbraio al 20 novembre 2020 in materia di Covid-19.

Dallo studio è emersa una classifica che premia gli esperti in base all’indice di allerta e al grado di coerenza. Questi due sono i parametri presi in considerazione, come ha spiegato l’amministratore delegato di Reputation Science Andrea Barchiesi.

L’analisi sui “virologi influncer” ha fatto emergere non solo un volume di contenuti generati dagli esperti estremamente rilevante, ma anche un doppio livello di incoerenza nelle dichiarazioni rilasciate. Non solo infatti molti esperti hanno cambiato approccio nei vari mesi, ma in generale si è assistito a una forte divergenza tra le opinioni riguardo alla gravità della pandemia e alla severità delle misure di contenimento.

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Lo studio ha analizzato centinaia di dichiarazioni pubbliche degli esperti sulla pandemia. Sono stati oltre 70mila i contenuti online tra web e social network. Durante i dieci mesi presi in esame, ogni giorno, le esternazioni degli esperti hanno generato circa 234 contenuti sul web. Allo stesso tempo, secondo le analisi effettuate da Reputation Science, ogni dichiarazione ha generato in media 586 contenuti online in totale.

Dal punto di vista del flusso comunicativo, alcuni virologi hanno scelto di intervenire pubblicamente nei momenti in cui il trend dei contagi era in aumento, come Roberto Burioni o, al contrario, hanno concentrato i propri interventi quando i numeri dei contagi erano ai minimi, come nel caso di Zangrillo. Gli altri 10 esperti hanno mantenuto tempistiche di intervento pressoché costanti.

Virologi influencer, la classifica dello share

Sul fattore “presenza” il primo posto si piazza il microbiologo e virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti che, nei 3 periodi analizzati (febbraio-maggio; giugno-agosto; settembre-novembre), resta in cima alla classifica dello share sia nel secondo che nel terzo periodo, rispettivamente con il 20% e il 18%, mentre i primi mesi della pandemia vedevano sul podio Roberto Burioni con il 26%.

virologi influencer classifica share

E i virologi sono diventati indubbiamente una sorta di “influencer” modificando, attraverso le loro dichiarazioni, il nostro modo di vivere e pensare. Tanto più che lo studio mette in evidenza lo share conquistato dagli esperti medici nel corso dei 10 mesi della pandemia.

L’indice di allerta e l’indice di coerenza dei virologi

Andrea Barchiesi, ad di Reputation Science, ha quindi spiegato gli altri due paramentri presi in considerazione in questo studio. Ovvero l’indice di allerta e l’indice di coerenza: “Abbiamo utilizzato due parametri fondamentali: l’indice di allerta massima (mettere la mascherina anche agli animali), dove 5 è il massimo della prudenza e -5 è ‘non esiste il covid’. Il secondo parametro fondamentale è l’indice di coerenza, ovvero lo stesso virologo da febbraio scorso abbiamo studiato quante volte hanno cambiato opinione”. 

Le posizioni degli esperti occupano la quasi totalità del range. Si va da quelle più prudenti di Pregliasco, Ricciardi, Galli, Locatelli e Burioni (+4,5/+3,5) a quelle totalmente opposte di Zangrillo (-2) e Bassetti (-3).
Nel dettaglio, per 6 virologi su 12 il virus SARS-CoV-2 è molto pericoloso, gli altri 6 hanno affermato almeno una volta che non ha un’elevata mortalità. Il lockdown trova il favore di tre quarti del campione, mentre un quarto è contrario; favorevoli al coprifuoco solo 6 esperti; più di un virologo su due non ritiene affidabili i dati diffusi dal Governo sull’andamento della pandemia; persino sull’App Immuni, strumento pubblicamente sostenuto dal Governo per monitorare il contagio, non vi è unanimità: lo ritengono utile solo 8 virologi su 12.

indice allerta virologi

Reputation Science ha quindi misurato in una scala da 1 a 10 la coerenza delle dichiarazioni pubbliche di ciascuno dei “virologi influencer” nel corso del periodo preso in analisi, che sono state in grado di generare picchi di visibilità. L’indice è stato ricavato calcolando la varianza tra le diverse opinioni espresse dal soggetto nel tempo.

Fabrizio Pregliasco con 9,67 presenta l’indice di coerenza più alto, seguito con poco distacco da Franco Locatelli (9,11); a seguire: Matteo Bassetti (8,02); Massimo Galli (7,57); Antonella Viola (7,49); Walter Ricciardi (6,41); Roberto Burioni (4,21); Alberto Zangrillo (4,13); Ilaria Capua (3,95); l’indice di coerenza più basso è dei tre esperti le cui dichiarazioni sono state più incoerenti nel periodo di riferimento preso in esame: al decimo posto Giorgio Palù con un indice di coerenza di 3,09, all’undicesimo Andrea Crisanti (3,05), al dodicesimo Maria Rita Gismondo (0,75).

“Perché abbiamo considerato la coerenza? Perché abbiamo studiato l’impatto della società civile e ci sono stati dei problemi seri durante questa epidemia. Questo effetto ha causato moltissima confusione tra le persone. Lo stesso Crisanti con le ultime dichiarazioni sul vaccino. Il cittadino è stato inondato da una comunicazione contraddittoria, contrastante e spesso anche confusa. I virologi devono fare attenzione. Sono diventati super gettonati nelle trasmissioni, ma hanno portato ad una pandemia informativa. Hanno anche delle responsabilità, che non hanno ancora compreso”  – ha quindi concluso l’ad di Reputation Science Andrea Barchiesi.

 


Virologi influencer: tra incoerenze e divergenze sul Covid-19 i voti agli esperti - Ultima modifica: 2020-12-01T10:03:22+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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