Tool per non essere tracciati online, molti non funzionano

Milioni di persone utilizzano tool per non essere tracciati online e strumenti “Do Not Track” che non servono a nulla, secondo Forrester Research.

Milioni di persone utilizzano tool per non essere tracciati online e strumenti “Do Not Track” che non servono quasi a nulla, secondo un recente studio condotto da Forrester Research. Le funzionalità incorporate nei browser più diffusi vengono ignorate, permettendo in molti casi che le informazioni di navigazione vengano raccolte per inserzioni pubblicitarie sul web.

Un quarto degli americani usa tool per non essere tracciati online

Nella ricerca è stato rivelato che un quarto degli adulti americani che navigano in Internet utilizzano strumenti contro il tracciamento per cercare di salvaguardare la loro privacy online. Sfortunatamente, la stessa ricerca mostra che popolari siti web, come Google, non rispettano le richieste generate da questi strumenti. Attualmente, solo alcuni siti web, come Reddit, Pinterest e Medium, rispettano le impostazioni “Do Not Track”. Yahoo e Twitter hanno annullato le richieste iniziali di rispetto delle impostazioni di tali programmi volti alla privacy degli utenti.

Non è prevista, a quanto pare, alcuna pena se un sito web ignora una richiesta di non tracciamento dell’utente che viene effettuata tramite questi popolari tool o funzioni incorporate. Le opzioni di monitoraggio sono gestite in modo indipendente, con un controllo esterno molto limitato. In effetti, Mozilla ha mostrato delusione rispetto al funzionamento di questi tool, annunciando piani per la rimozione del tracciamento cross-site e attenuando le pratiche dannose per la privacy dell’utente in modalità predefinita nelle prossime versioni di Firefox.

Non essere tracciati online

“Nel mondo fisico, gli utenti non si aspetterebbero che centinaia di venditori li seguano da un negozio all’altro, spiando i prodotti che guardano o acquistano. Gli utenti hanno le stesse aspettative in merito alla privacy sul web e, tuttavia, vengono monitorati ovunque vadano. La maggior parte dei browser web non aiuta gli utenti a ottenere il livello di privacy che si aspettano e si meritano”, ha scritto Nick Nguyen di Mozilla in un post del 30 agosto.

Nel 2010, il governo degli Stati Uniti e l’organizzazione degli standard tecnici del web W3C hanno creato il segnale DNT:1 per le pagine web per tentare di risolvere i problemi relativi alla privacy e alla tracciabilità. Tuttavia, dopo i problemi posti dagli inserzionisti online, i difensori della privacy e il modo in cui i siti web devono gestire le richieste di tracciamento, non è mai completamente diventato uno standard adottato a livello di settore.

Come evitare il tracciamento online

Tutto ciò porta alla situazione attuale, dove alcuni siti web possono tracciare gli utenti e altri no. Per cercare di evitare il tracciamento, si può ricorrere a siti web di opt-out, ma questi interromperanno solo la raccolta dei dati in base a ciò che sanno già su di te. Per una vera resistenza al tracciamento, si può anche cancellare i cookie e la cache per eliminare le informazioni dagli inserzionisti.

Aziende come Google e Microsoft hanno incorporato tool per non essere tracciati online e funzionalità “Do Not Track” nei browser web già da un po’ di tempo, ma questa ultima ricerca le definisce come quasi inutili. Il monitoraggio rimane ancora una grande preoccupazione per i consumatori anche sui dispositivi mobili, in particolare sui telefoni Android. C’è speranza, tuttavia, poiché un gruppo di lavoro internazionale sta tentando di definire un’interpretazione univoca della richiesta di non tracciare l’utente su.

computer tool per non essere tracciati online


Tool per non essere tracciati online, molti non funzionano - Ultima modifica: 2018-10-22T07:39:12+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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