Perché Google rischia una multa record dall’Europa su Android

Google multa record in arrivo dall’Unione Europea su Android, potrebbe essere la più alta di sempre. Sotto accusa le app Google precaricate

Google rischia una multa record dall’Unione Europea, che potrebbe superare, e di molto, la precedente di 2,4 miliardi di Euro. La commissione Antitrust dell’Europa punta il dito su Android e sulle app pre-installate. Dall’altra parte i problemi di Google con l’Unione Europea e le sanzioni UE ad Android potrebbero anche significare nuove opportunità per gli sviluppatori di app ostacolati dai contratti che preinstallano app i servizi del gigante statunitense sui telefoni e tablet Android.

Aggiornamento

La multa è arrivata oggi, leggi i dettagli ne

La multa a Google è di 4,3 miliardi di euro leggi i dettagli

Google Multa Record EU Android

Google multa record in arrivo dall’Unione Europea per le app pre-installate su Android

Google Multa record in arrivo dall’Europa

Già nei prossimi giorni Google potrebbe ricevere una multa record dall’ antitrust  europeo su Android  potrebbe superare la cifra record di 2,4 miliardi di euro dello scorso anno, in quel caso per aver escluso i concorrenti dal servizio di ricerca degli acquisti.

Ma, cosa più significativa, la multa a Google potrebbe essere accompagnata dall’ordine di consentire ai produttori di telefoni di scegliere app non di Google da installare sui telefoni Android. Ciò potrebbe aprire un settore cruciale agli sviluppatori di app, dato che circa l’80% dei dispositivi mobili utilizza Android.

La multa a Google dell’anno scorso era la più grande multa antitrust dell’UE fino ad oggi

Multe calcolate in euro (fonte: dati della Commissione Europea)

attacco ue ad android

Google domina la ricerca mobile in Europa, con il 97% del mercato, mentre il suo browser Chrome ha una quota di mercato del 64% sui dispositivi mobili, secondo l’azienda di analisi del traffico web StatCounter. Il controllo dell’azienda sugli annunci pubblicitari su milioni di telefoni Android consentirà di acquisire un terzo di tutti gli annunci mobile globali entro il 2018, portando circa $40 miliardi di vendite al di fuori degli Stati Uniti, in base a quanto sostenuto dall’azienda di ricerca eMarketer.

Le ragioni della multa a Google su Android

L’indagine dell’UE riguarda i contratti che impone ai produttori di smartphone che desiderano installare Google Play Store di aggiungere un pacchetto di servizi Google, tra cui la ricerca, il browser web, la posta elettronica e le mappe. I funzionari dell’UE temono che gli utenti utilizzino le app  installati di default sui loro telefoni, solo perché pre-installati, in questo modo verrebbe limitata la possibilità di scelta libera degli utenti e verrebbero danneggiati i produttori indipendenti di app.

La app di posta elettronica è probabilmente l’aspetto più sensibile per Google, se i produttori di dispositivi fossero in grado di installare la propria app di posta elettronica come predefinita o aggiungere Outlook di Microsoft, molti utenti non utilizzerebbero più il servizio Gmail di Google. Esiste anche un grosso problema sulle mappe, nelle quali vengo visualizzate una serie di pubblicità, la rimozione di Google Maps dalle app pre-caricate si trasformerebbe in una perdita di entrate pubblicitarie per Google.

Google Play Store: Spesa dei consumatori della Regione EMEA in miliardi di dollari (fonte: App Annie)

attacco ue ad android

 

Le conseguenze della multa a Google

Google ha visto ridursi le proprie quote di mercato in favore del motore di ricerca russo Yandex, dopo aver accettato di permettere agli utenti russi di scegliere il proprio motore di ricerca preferito sui telefoni Android. Yandex afferma che ora ha quasi il 48% del mercato della ricerca, in rialzo del 37% circa. Google ha anche pagato una multa come parte di un accordo di un’indagine antitrust da parte del Servizio anti-monopolio della Russia lo scorso anno.

Permettere gli utenti a scegliere il proprio browser Internet è stato anche il modo con dall’UE ha chiuso un decennio di controversie antitrust con Microsoft nel 2009, grazie a quella imposizione della commissione Antitrust Europea Microsoft ha dovuto lasciare libertà di scelta sul browser web agli utenti il che ha dato la possibilità a nuovi operatori di crescere, all’epoca aveva beneficiato di questa imposizione europea a Microsoft proprio Google che aveva appena creato il suo browser Web Chrome. Oggi a dieci anni di distanza le parti si invertono ed è Google con il suo Chrome ad essere accusato di monopolio e di impedire ad altri produttori software di entrare nel mercato, come invece è stato permesso a Google 10 anni fa con la storica decisione dell’Unione Euroapea

Multa su Android la risposta di Google

Android è “un’autostrada a più corsie per quanto riguarda le scelte” e gli utenti possono scaricare app in competizione fra loro in qualsiasi momento, aveva sostenuto il Senior Vice President dell’azienda Kent Walker in un post sul blog nel 2016. Le app di Google rappresentano meno di un terzo delle app precaricate su un dispositivo, ha affermato, e “un consumatore può eliminare tutte le nostre app in qualsiasi momento”.

Google sostiene inoltre che le sue azioni per sorvegliare l’ecosistema Android, parte della questione sollevata dalla UE, aiutano gli sviluppatori di app a realizzare prodotti che funzionano su milioni di dispositivi. Fornire Android gratuitamente aiuta anche a ridurre i costi degli smartphone, ha sostenuto. Google si affida invece alla pubblicità per generare ricavi da Android.

Gli utenti scaricano molte altre app, secondo un sondaggio della Developers Alliance, un’associazione di 70.000 sviluppatori, che conta anche Google come membro.

Tra i 2000 utenti Android intervistati in Francia, Germania, Italia e Spagna, circa il 28% scarica app aggiuntive di ricerca, il 29% scarica almeno un nuovo app store e il 23% scarica almeno un browser web alternativo alle app preinstallate , afferma l’alleanza.

 


Perché Google rischia una multa record dall’Europa su Android - Ultima modifica: 2018-07-18T06:58:02+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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