C3 IoT: la startup di data analytics da 70 milioni di dollari

La startup C3 IoT usa i dati raccolti dai sensori collocati principalmente negli spazi industriali. Il report BI Intelligence illustra il futuro dell’IoT

C3 IoT sfrutta i dati raccolti dai sensori collocati principalmente negli spazi industriali. Da quando ha dato il via alle proprie attività, nel 2009, questa startup ha collaborato con le società energetiche offrendo i dati collegati ai termostati connessi. Attualmente i suoi clienti più importanti sono imprese di grandi dimensioni, tra cui Cisco, Pella Windows e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
L’amministratore delegato di C3 IoT, Thomas Seibel, un ex dirigente di Oracle, ha raccontato a Bloomberg che questa nuova partecipazione avrebbe aiutato l’azienda a migliorare i suoi algoritmi di auto-apprendimento per rendere la raccolta dei dati sempre più accurata.
L’analisi dei dati è il fulcro dell’IoT. Le società che decidono di connettere i propri dispositivi sfruttano ampiamente i dati che raccolgono. La BI Intelligence ha accertato che le piattaforme di data analytics saranno alla guida dell’ecosistema dell’IoT, accrescendo l’efficienza e facendo previsioni sullo stato di manutenzione di macchinari e dispositivi.

La rivoluzione dell’IoT prende velocità giorno per giorno e cambierà il nostro modo di vivere, di lavorare, di viaggiare di intrattenere e molti altri aspetti della nostra quotidianità: case connesse, auto connesse, edifici smart e trasporti digitalizzati accresceranno le possibilità dei consumatori, di chi si occupa di business e delle autorità.
Provate ad immaginare degli specchi smart, che permettono di provare un abito digitalmente senza doversi spogliare, ma anche equipaggiamenti agricoli guidati dal GPS che piantano, fertilizzano e raccolgono dai campi. E ancora ipotizzate di svolgere attività fisica e di poter inviare i dati in tempo reale al vostro medico, ma anche la possibilità di individuare quali attrezzature richiedano manutenzione o sostituzione e a quanti incidenti sul lavoro si possano prevenire.

Non si tratta di fantascienza, ma della prossima Rivoluzione Industriale che è già in atto in questo momento. Sta avvenendo su scala così ampia da offrire opportunità e benessere, ma l’unica domanda che ci dobbiamo porre è: siamo pronti per accogliere l’IoT?
Dopo mesi di ricerche e report su questo trend esplosivo, John Greenough and Jonathan Camhi della BI Intelligence, hanno stilato un resoconto sull’IoT che illustra il presente e il futuro dell’Internet delle Cose, prestando attenzione in particolare sulle opportunità che saprà offrire e il modo in cui 16 settori dell’economia verranno trasformati entro i prossimi 20 anni.

Ecco i punti più interessanti:
I dispositivi IoT connessi ad Internet saranno triplicati entro il 2020 e passeranno da 10 miliardi a 34 miliardi, suddivisi così: 24 miliardi di dispositivi IoT e 10 miliardi tra smartphone, tablet, smartwatch e simili
– Circa sei trilioni di dollari verranno spesi in soluzioni IoT nei prossimi 5 anni.
– Sarà il mondo del business ad adottare le soluzioni IoT per abbassare i costi operativi, accrescere la produttività, espandere verso nuovi mercati o sviluppare nuove offerte di prodotti.
– I governi nazionali saranno i secondi in termini di adozione, mentre i consumatori rappresenteranno il gruppo meno trasformato dall’IoT.
– Le infrastrutture complesse dell’IoT convergeranno in un singolo ecosistema.
– I sistemi di analytics, comprensivi di cloud e edge, giocheranno un ruolo fondamentale negli investimenti destinati all’IoT.
– Le criticità delle infrastrutture IoT saranno rappresentate da connettività, sicurezza, storage dei dati, integrazioni con i sistemi, dispositivi hardware e sviluppo delle applicazioni.


C3 IoT: la startup di data analytics da 70 milioni di dollari - Ultima modifica: 2016-09-06T14:56:50+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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