Discussioni nei media, i trend 2017 secondo AOL

Christina Lundari, managing director di AOL, condivide gli insight di AOL sui temi che domineranno le discussioni nei media nel 2017

Ripensiamo a quest’ultimo anno e alle discussioni nei media. Qual è stato l’evento che ha avuto il maggiore impatto sul nostro lavoro? Per alcuni di noi possono essere stati avvenimenti epocali quali la Brexit, o l’elezione del Presidente Trump o la morte di grandi artisti, da Bowie a Cohen. Per altri, invece, sono stati i cambiamenti che si sono manifestati nel nostro settore. Ad esempio, all’inizio del 2016 l’Ad Blocking sembrava il tema più caldo in ambito pubblicitario. Più di recente però ci sono state altre evoluzioni nel panorama dei media che hanno generato un flusso apparentemente senza fine di gare, a livello globale. Senza dimenticare la forte e sempre crescente preferenza da parte dei consumatori per tutto ciò che è mobile e video.

Il punto è questo: il cambiamento avviene continuamente. Ogni anno, ogni mese, ogni giorno. E spesso crea scompiglio. A volte il cambiamento è sfidante. Ogni volta però è un’occasione per (ri)pensare al nostro ruolo, alla nostra organizzazione e al nostro modello di business. Detto ciò, queste sono le aree in cui prevedo che le cose possano cambiare nel 2017. Anche se, dopo un anno come quello appena trascorso, c’è la possibilità che fra dodici mesi potremmo ritrovarci con un quadro completamente diverso…

Il Mobile non smetterà di crescere
Il Mobile continuerà a crescere e sempre più rapidamente. Le stime di eMarketer (eMarketer data, September 2016) mostrano che nel 2017 il numero di utenti smartphone (53,1%) supererà per la prima volta il numero di utenti di telefonia mobile tradizionale. Con un numero di connessioni al mondo vicino agli 8 miliardi secondo la GSMA, e con gli smartphone pronti a dominare, i responsabili marketing e gli editori non potranno esimersi dall’aumentare i propri investimenti in quest’area nei prossimi 12 mesi.
In questo scenario, dobbiamo anche tenere in considerazione che l’originaria funzione ‘telefono’ nel mondo smartphone sta diventando sempre meno importante, essendo diventato anche uno schermo per l’entertainment, un dispositivo fotografico e un portafoglio – per citare solo alcune delle infinite modalità di impiego. Viste queste caratteristiche uniche del mobile, le opportunità più interessanti che vediamo sono la progressiva affermazione di nuovi formati pubblicitari – in particolare i formati 360°, la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) e i video live, che avranno una rapida diffusione non appena entreremo nell’era 5G – e, conseguentemente, i marketer dovranno studiare come raggiungere gli utenti in mobilità nei modi più diversi, sofisticati e integrati possibili.

Il video continua a dominare
La crescita dei video, e il video in ambito mobile in particolare, nel corso degli ultimi due anni è stata esponenziale. Il Visual Networking Index di Cisco (VNI) 2016 prevede che, avendo già superato il 50% l’anno scorso, entro il 2020 tre quarti del traffico dati mobile al mondo saranno imputabili al Video. Il prossimo anno la crescita è destinata ad aumentare di nuovo con un’impennata addirittura di 11 volte.
Questa crescita è guidata dal fatto che la vista, il suono e il movimento rimangono uno dei modi più coinvolgenti per raggiungere i consumatori tramite qualsiasi dispositivo. I video e il mobile domineranno man mano il mondo dei media, nel 2017 e per molti anni a venire. I consumatori stessi saranno i primi utilizzatori delle nuove tecnologie video – insieme alle già citate 360°, VR, AR e ai video live – e noi marketer dovremo pensare a modi completamente nuovi per riuscire a coinvolgerli in maniera efficace nel prossimo anno.

Il potere agli editori
In passato, la maggior parte delle piattaforme tecnologiche nell’ecosistema del Digital Advertising sono state sviluppate pensando prima di tutto agli advertiser. Tuttavia, nel 2016, abbiamo visto emergere nuovi potenti tool per gli editori, i quali hanno a disposizione piattaforme tecnologiche più flessibili, formati maggiormente orientati al consumatore e funzionalità di targeting avanzate. Questo li ha aiutati a far evolvere la loro offerta oltre le semplici campagne a performance, potendo ora rispondere a tutti i KPI richiesti dagli inserzionisti.
L’Header Bidding e il Price Floor Optimisation (PFO) automatizzato sono solo un paio tra le soluzioni a disposizione degli editori. Entrambi sono diventati più diffusi negli ultimi 12-18 mesi, aiutando gli editori ad aumentare i propri ricavi attraverso il Programmatic.
In passato c’era una certa esitazione ad utilizzare questi strumenti. Oggi, tuttavia, le cose sono cambiate in quanto gli editori possono assicurarsi il miglior prezzo per impression in tempo reale. Inoltre, dato che i contenuti degli editori spesso vengono fruiti tramite altri canali oltre ai siti proprietari, le piattaforme tecnologiche diventeranno sempre più importanti per gli editori, in quanto miglioreranno ulteriormente i ricavi generati dai contenuti anche al di fuori dalle proprie properties.

Il consolidamento dei dati
Nel 2016, abbiamo visto brand ed editori attivarsi per migliorare i punti di contatto col consumatore creando creatività di qualità e contenuti in cui il pubblico trovasse un vero valore: personalizzati e pertinenti. Questo è avvenuto in parte perché i consumatori sono sempre più in movimento e se i marketer vogliono coinvolgerli in maniera efficace devono raggiungerli lì dove sono, offrendo loro esperienze pubblicitarie uniche.
Questo è un trend che continuerà a crescere poiché i creativi, per tenere il passo con la direzione che sta prendendo il settore, stanno velocemente adottando i dati come fondamento e guida, usandoli per sviluppare creatività che siano sempre più allineate con quello che il pubblico cerca nei contenuti, e stanno sfruttando la tecnologia per creare esperienze personalizzate. Le innovazioni tecnologiche daranno, quindi, una forma diversa ai video, il progresso nel mobile aprirà nuovi touch point sempre più personalizzati, e sarà l’enfasi sul consumatore a segnare il futuro del settore.

Responsabilità & Trasparenza
Il management è sempre più esigente nella valutazione degli investimenti e i Chief Marketing Officer sono sotto pressione per fornire un ROI misurabile. L’aumento della tecnologia nell’advertising ha creato sia nuovi rischi – come frodi, bot, ecc. – ma ha al tempo stesso dato l’opportunità agli inserzionisti di ottenere informazioni utili per guidare i loro investimenti.
Al fine di rispondere a queste esigenze, i CMO hanno bisogno di avere la certezza che gli investimenti non vadano sprecati a causa di truffe e possano essere efficacemente valutati attraverso i diversi canali. Di conseguenza, i media e i fornitori di tecnologia devono mettere i brand e le agenzie nelle condizioni di utilizzare i propri fornitori di fiducia per misurare il ROI, e non chiuderli in un “walled garden”. Aspettiamoci di assistere ad una forte spinta del settore verso rapporti di lavoro trasparenti e aperti dove i vari player siano più responsabili e garantiscano una maggiore trasparenza.


Discussioni nei media, i trend 2017 secondo AOL - Ultima modifica: 2016-12-15T17:13:36+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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