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Jibo, il robot senza volto al servizio della famiglia

Nata in California, Cynthia Breazeal è cresciuta circondata da tecnologia e innovatori.
I suoi genitori avevano uno dei primi computer disponibili, dopo il college la madre la spinse a studiare ingegneria elettronica ed è diventata famosa alla fine degli anni ‘90 per Kismet, la prima macchina che interagiva come un umano.
Con due grandi occhioni, folte sopracciglia e labbra rosse Kismet poteva conversare, rispondere ai comandi e aveva capacità di apprendimento, se pur limitate. Poi è arrivato Siri, che ha reso l’interazione uomomacchina più semplice e alla portata di tutti. La Breazeal nel frattempo ha perfezionato la sua idea arrivando a creare Jibo, robot tuttofare capace di interagire con i diversi membri della famiglia, proposto sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo dove ha superato ampiamente l’obiettivo.
Jibo può scattare una fotografia, effettuare una videochiamata seguendo il volto delle persone inquadrate anche in movimento, raccontare una fiaba interattiva ai bambini, mandare promemoria, leggere i messaggi, effettuare prenotazioni online… Grazie alla tecnologia di riconoscimento facciale integrata, sa sempre con chi ha a che fare, comportandosi di conseguenza: si rivolge a un bambino in tono simpatico e divertente, mentre cambia tono con gli adulti.


Jibo, il robot senza volto al servizio della famiglia - Ultima modifica: 2014-12-15T08:01:15+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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