Il mercato della tecnologia di consumo ritrova il sorriso. Nella settimana dal 25 al 31 maggio, il giro d’affari in Italia è stato di oltre 200 milioni di euro, con una crescita del 35,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ed è stata la settimana con il fatturato più alto dall’inizio dell’anno. I dati arrivano da Gfk, il più grande istituto di ricerche di mercato della Germania, sottolineando però come questo recupero non ha invertito del tutto il trend negativo del 2020, chiaramente dovuto alle 8 settimane di lockdown.
Le settimane analizzate da Gfk riguardano quelle che si estendono su tutto il mese di maggio, quindi da quando è stata decisa la riapertura parziale delle aziende e dei canali di vendita offline. Queste settimane hanno fatto registrare una crescita a doppia cifra (+25%), sempre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma se si va ad analizzare l’intero periodo del 2020 (gennaio-giugno), si evidenzia ancora un calo complessivo del 2,5%.
I canali online, nel periodo analizzato dall’agenzia, segnano una crescita dell’86%, ma anche nei negozi tradizionali il risultato, nella settimana dal 25 al 31 maggio, è incoraggiante: +26%. Un altro elemento considerato positivo da GfK è che la crescita risulta essere decisa su tutti i prodotti hi-tech più importanti, come ad esempio gli smartphone (+ 25%).
Ma per i ricercatori di Gartner non c’è da cantar vittoria. E questa velata positività nasconde un 2020 dove in generale le vendite di pc, tablet e telefoni subiranno una flessione del 13,6% su scala globale, a quota 1,9 miliardi di unità, e sarà proprio il comparto telefonico il più colpito.
Secondo le previsioni della società di consulenza strategica le consegne di cellulari diminuiranno del 14,6% scendendo sotto gli 1,5 miliardi di pezzi, mentre gli smartphone registreranno un -13,7% a 1,3 miliardi. Seppur con la pandemia si faccia sempre più affidamento su telefoni e computer per lavorare e rimanere in contatto con amici e familiari, questo non si traduce in una maggiore spesa in tecnologia, osservano gli analisti.
“La minore disponibilità economica farà sì che meno persone cambieranno telefono. Come risultato, il ciclo di vita degli smartphone si allungherà, passando da 2,5 a 2,7 anni“, spiega il direttore della ricerca Ranjit Atwal.
Altro discorso per il comparto Pc che invece dovrebbe subire una flessione del 10,5%. “Il declino avrebbe potuto essere molto più marcato, ma i lockdown hanno forzato imprese e scuole ad abilitare il lavoro e la didattica da casa, spingendo l’acquisto di nuovi dispositivi“, osserva Aatwal. Per questo alcune tipologie di prodotto, portatili, tablet e Chromebook, subiranno un calo inferiore alla media”.
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