Ecco la mappa del cloud: l’Italia nel 2016 guadagna due posizioni rispetto all’edizione precedente del report e si posiziona ottava a livello globale. Mentre il Sudafrica
fa passi da gigante, Russia e Cina arretrano.
In un nuovo studio di vasta portata realizzato da Bsa The Software Alliance, che valuta le politiche dei singoli stati in ambito cloud, l’Italia si posiziona all’ottavo posto fra le 24 nazioni principali a livello economico, il che significa che ha guadagnato due posizioni rispetto alla precedente edizione della medesima ricerca, che risale al 2013. Un buon segno: significa che l’ambiente legale e regolamentare nel nostro Paese incoraggia lo sviluppo dell’innovazione nel cloud. In particolare, gli analisti internazionali hanno apprezzato che la normativa italiana a tutela diritto d’autore offra valide protezioni giuridiche dal cyber crime anche alle applicazioni e-commerce e cloud, aderisca agli standard internazionali sull’interoperabilità e preveda al proprio interno l’impiego della firma digitale. Positivo anche il fatto che il Governo abbia varato la strategia per la banda ultralarga (marzo 2015) in ottemperanza all’Agenda Digitale della Commissione Europea.
Il 2016 Bsa Global Cloud Computing Scorecard classifica la predisposizione allo sviluppo del cloud computing delle 24 nazioni che insieme contano per l’80% del mercato mondiale dell’IT.
Nello studio, vengono analizzati i punti di forza e di debolezza di ciascuna nazione in sette aree chiave: privacy dei dati, sicurezza, contrasto al cyber crime, tutela alla proprietà intellettuale, supporto agli standard di settore e all’armonizzazione sovranazionale delle legislazioni, promozione del libero commercio e avanzamento delle infrastrutture.
La classifica ha una top five che comprende Giappone, Stati Uniti, Germania, Canada (cresciuto di cinque posizioni rispetto al 2013) e Francia, ma il Paese che ha realizzato l’avanzamento più stupefacente in termini relativi è stato il Sudafrica (che è salito di ben sei posizioni). Tre nazioni – Thailandia, Brasile e Vietnam – continuano
a dar vita a miglioramenti significativi
e stanno chiudendo il proprio divario con le posizioni della fascia intermedia. I principali mercati mondiali dell’IT sono rimasti sostanzialmente stabili con miglioramenti marginali. Naturalmente, sono emerse anche tendenze negative: ad esempio, pochi stanno promuovendo politiche di libero scambio o di armonizzazione delle strategie del cloud computing. In particolare, Russia e Cina hanno imposto nuove politiche che le ostacoleranno, limitando la possibilità dei fornitori di servizi di cloud computing di far transitare agevolmente i dati attraverso i confini nazionali.
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