La modalità riservata di Gmail, la funzione con protezione della privacy per la posta elettronica di Google, che l’azienda ha presentato lo scorso aprile, è stata lanciata in beta circa tre mesi fa, e il colosso di Mountain View ha annunciato che a partire dal 25 giugno diventerà disponibile per i clienti di G Suite.
La modalità riservata di Gmail consente ai mittenti di posta elettronica di creare date di scadenza, revocare messaggi inviati in precedenza e rimuovere la possibilità d’inoltro per i destinatari, oltre a limitare le funzioni di copia, stampa e download tramite i controlli integrati di Information Rights Management (IRM), il tutto con l’obiettivo di proteggere contenuti altamente riservati o personali. Gli utenti hanno inoltre la possibilità di richiedere l’autenticazione in due fattori tramite sms per visualizzare un’email, cosa che secondo Google rende più semplice conservare l’integrità di un messaggio anche se l’account di un destinatario viene compromesso.
Ecco come funziona dal punto di vista del destinatario: Google invia un collegamento al contenuto e, se questo viene aperto in Gmail, sul web o in una app, è possibile visualizzarlo online. Se il destinatario non è un utente Gmail, deve fare clic per visualizzare l’email in un portale ospitato su Google Cloud.
La modalità riservata è tra le impostazioni predefinite di tutti i domini con Gmail attivato. Per disattivarla è necessario accedere alla Consolle di amministrazione di G Suite, accedere ad App > G Suite > Impostazioni di Gmail > Impostazioni utente e cercare la casella “Abilita modalità riservata”.
Quando è attiva, gli utenti vedono un pulsante (a destra del link “inserisci immagine” sulla barra degli strumenti sotto il corpo del messaggio) che permette di attivare la modalità riservata per una singola email.
Google fa notare che la modalità confidenziale ha anche dei limiti: non impedirà ai destinatari di scattare schermate o foto di messaggi o allegati. Google Vault, inoltre, conserva tutti i messaggi riservati inviati dagli utenti all’interno di una stessa organizzazione (ma non consente di cercare il contenuto o gli allegati di messaggi riservati esterni). Google, in ogni modo, ritiene che la modalità riservata abbia il potenziale di ridurre “drasticamente” la capacità di malintenzionati di ottenere l’accesso a informazioni sensibili.
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