Realizza il tuo evento come se fosse un blog

Philip Kotler, padre del marketing moderno, nel suo libro “Marketing 4.0. Dal tradizionale al digitale” presenta 5 A, un nuovo modello teorico per descrivere il percorso decisionale che porta le persone ad apprezzare e scegliere un brand per:

Aware (scoperta)
Appeal (attrattiva)
Ask (ricerca)
Act (azione)
Advocate (passaparola)

Tabella tratta dal libro “Marketing 4.0. Dal tradizionale al digitale” di Philip Kotler

Come organizzare ill tuo evento

Nella fase Aware, il cliente è esposto alle campagne pubblicitarie di un’ampia gamma di brand, a cui vanno sommate esperienze passate e suggerimenti di altre persone.
Nella fase successiva, Appeal, recepisce i vari messaggi e stimoli cognitivi e si sente attratto da un numero limitato di brand.
Nella fase Ask, si attiva per compiere ricerche sui brand che hanno maggiormente destato il suo interesse. È qui che il percorso decisionale si trasforma da individuale a sociale. Le decisioni vengono prese sulla base di informazioni tratte da conversazioni avute con altre persone, contenuti condivisi dai brand e altri utenti.

Se le informazioni raccolte sono soddisfacenti e persuasive, si passerà alla fase Act. Nel tempo, potrebbe maturare un forte senso di lealtà per il brand, che si manifesterà anche tramite il riacquisto, la raccomandazione del prodotto e soprattutto la condivisione della propria esperienza. Questa è la fase Advocate fortemente intrecciata con la fase Ask: da una parte abbiamo persone che hanno un dubbio “avrò trovato in questo oceano tempestoso di informazioni, quelle giuste per fare la scelta corretta?”, dall’altra chi ha condiviso contenuti per intercettare questa richiesta di informazioni. Due facce della stessa moneta, che vale miliardi di euro.

È qui che entrano in gioco il content marketing, il brand journalism e attività come l’employee advocacy e l’ingaggio di brand ambassador. Tutto digitale? Nemmeno per scherzo.

Più siamo collegati online e più abbiamo bisogno di creare connessioni offline. Ecco perché l’event marketing è in continua ascesa. Interpreto gli eventi come un Blog Offline: un contesto in cui veicolare contenuti e catalizzare autorevolezza su argomenti specifici.
L’evento è un acceleratore di relazioni e un diffusore del profumo del brand, l’essenza dei valori aziendali, per inebriare i clienti acquisiti e attrarne di nuovi. Un concetto che non passa inosservato al mondo delle aziende che vogliono conquistare la fiducia e l’attenzione del proprio pubblico. Una strategia di event marketing può portare un vantaggio competitivo enorme in termini di visibilità, brand awareness e brand reputation. Come un blog con milioni di visite, certo. E proprio come un blog ha bisogno di:

Definizione degli obiettivi dell’evento

Realizzare un evento per guadagnare dai biglietti venduti oppure realizzare un evento gratuito per creare consapevolezza su un argomento specifico, fa tutta la differenza del mondo. Un po’ come quella che passa tra un progetto di content marketing a uno di brand journalism. Un po’ come quella che passa tra un blog realizzato per guadagnare dai banner pubblicitari a uno realizzato per far compilare un form di richiesta informazioni su un prodotto o servizio. Gli obiettivi possono essere molteplici e nessuno vieta che vengano modificati nel tempo, l’importante è definire una strategia per il loro raggiungimento.

Studio della concorrenza

Ci sono tanti eventi, ok, ma non uno realizzato da te! Questo è l’approccio giusto. Studia cosa hanno fatto gli altri (location, programma, relatori, patrocini, partner, sponsor, eco sui media, stile comunicativo, promozione, allestimenti, service utilizzati, etc) per poi definire il tuo tratto distintivo.

Definizione del pubblico di riferimento

Questo punto fa pappa e ciccia con gli obiettivi che ti sei prefissato e influenzerà tutta la costruzione dell’evento. Ad esempio, determinerà l’interesse degli sponsor o la scelta degli argomenti e livello di approfondimento.
Organizzazione dei contenuti
Come per un blog, bisogna definire i contenuti da realizzare in base alle necessità informative del pubblico di riferimento. La scelta dei relatori è uno degli aspetti più delicati e ci sono tanti fattori da tenere presente, tra i più importanti: competenza, autorevolezza e capacità espositiva.

User Experience

“Ho imparato che la gente si dimentica quello che hai detto, la gente si dimentica quello che hai fatto, ma la gente non potrà mai dimenticare come le hai fatte sentire.” Questa citazione di Maya Angelou sintetizza perfettamente quanto sia importante combinare la competenza con esperienze sorprendentemente significative, quello che io chiamo Know WOW. In un evento, la nostra competenza è data dagli ottimi contenuti portati sul palco, l’esperienza dalla scelta della location, allestimento, gestione ottimale delle pause e momenti di networking.

Link Building

Ricordi la terza A di Kotler? Ask, la gente cercherà informazioni sul tuo conto, le campagne di digital PR e media partner sono fondamentali per realizzare il tessuto narrativo dell’evento, su cui adagiare gran parte dei contenuti realizzati nelle varie edizioni.

“Siamo una società giovane e dinamica, leader di settore, capace di soddisfare i clienti a 360 gradi…” Le pagine Chi Siamo sono spesso delle grandi opportunità perse. Oggi non bastano le nostre competenze (Know How), bisogna offrire un’esperienza sorprendente (Know WOW)

 


Realizza il tuo evento come se fosse un blog - Ultima modifica: 2019-07-06T12:55:02+00:00 da Salvatore Russo

Responsabile marketing di 6sicuro, consulente di comunicazione aziendale, formatore, relatore, creativo e digital marketing strategist per importanti brand. Esperto di piani editoriali online e marketing digitale

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