Con la Human Centric Innovation Fujitsu vuole trasferire la ricerca del prodotto alle necessità di una società iperconnessa
Il Fujitsu World Tour, uno dei più grandi roadshow ICT del mondo, è tornato il 23 giugno a Milano: ad accogliere gli ospiti Federico Francini, Presidente e Amministratore Delegato di Fujitsu Italia (nella foto)che, insieme a David Gentle, Director of Foresight and Planning, Fujitsu e Tsuneo Nakata, President Fujitsu Laboratories of Europe, ha raccontato l’evoluzione di un’azienda che ha saputo evolversi adottando, attraverso l’ICT, un approccio Human Centric che possa concretamente migliorare i processi aziendali e contribuire allo sviluppo di un mondo sostenibile.
Perché e in che modo Human Centric? Prima di parlare delle vere e proprie innovazioni tecnologiche presentate nella tappa italiana è opportuno approfondire quello che a prima vista potrebbe sembrare un claim ma che in realtà rappresenta la chiave di volta della strategia globale Fujitsu, un’azienda che – è bene ricordarlo – investe il 4,6% del proprio fatturato globale in attività di R&D, impiegando circa 18.500 dipendenti, tra cui 1.500 ricercatori.
Interconnessione e collaborazione
Persone, informazioni e infrastrutture stanno diventando interdipendenti tra di loro e per uno dei più importanti fornitori globali ICT il driver principale che accomunerà tutte le innovazioni tecnologiche deve essere antropocentrico: la connettività si traduce in collaborazione; ben venga quindi l’iperconnettività. Una rivoluzione che incide in ogni aspetto della vita quotidiana con una tempistica fino a pochi anni fa impensabile. In una società attraversata da un mutamento più che rapido, un big player come Fujitsu ha deciso di spingere l’acceleratore verso un’innovazione tecnologica volta non solo a gestire tali mutamenti ma anche a prevederli, indirizzarli e integrarli con semplicità. Sia dal punto di vista aziendale che dell’utente finale.
In che modo?
Non è perciò un caso se tra le soluzioni tecnologiche presentate sia stato dato grande spazio alle “interfacce” che connettono le soluzioni IT all’utente: pensiamo agli scanner dell’iride basati su tecnologia LED e infrarossa, per l’autenticazione biometrica, alle soluzioni touch con display haptic in grado di riprodurre attraverso vibrazioni il senso del tatto sulla base dell’immagine visualizzata – ad esempio scivolosità o ruvidità dell’oggetto – oppure ai sistemi di realtà virtuale.
Tecnologie che hanno numerose applicazioni al di là dei prodotti consumer: la LED Lighting Technology, ad esempio, è in grado di rilevare la modulazione del colore emesso da un LED su un oggetto, in maniera tale da integrarne con precisione i dati identificativi.
Tecnologie proprietarie – Fujitsu ha un patrimonio superiore ai 100.000 brevetti – nate da uno sforzo verso l’innovazione che avrà presto un ulteriore cambio di marcia: Tsuneo Nakata ha infatti annunciato la creazione di un nuovo centro di ricerca e sviluppo europeo, con base a Madrid. Un investimento di circa 5 milioni di euro in perfetta sintonia con l’approccio Human Centric: l’uomo al centro dell’innovazione, infatti, significa anche saper offrire ai clienti, quanto più capillarmente possibile, le proprie competenze.
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