L’IT si fa sostenibile grazie ai data center green e alla dematerializzazione dei processi

Per essere green un Data Center deve consumare poche risorse: non solo energetiche, ma anche economiche. Ed ecco come le aziende, muovendosi in ottica di digitalizzazione dei propri servizi e processi, possono contribuire all’approccio green.

Siamo in molti a guardare alla sostenibilità, ognuno a proprio modo. Alcuni si concentrano sul riutilizzo di materiali, altri sul contenimento degli sprechi; Aruba sull’adozione di un approccio meno invasivo, sia che si tratti di adattare i data center all’ambiente in cui viene realizzato, sia nel rendere efficienti processi che evitino gli sprechi, per avere il minor impatto possibile sull’ambiente: anche l’IT in questo senso, si fa sostenibile.

Il Global Cloud Data Center

Aruba è in ‘direzione green’ e l’esempio migliore a supporto delle sue attività ‘sostenibili’ è sicuramente dato dall’ideazione e creazione di data center a bassissimo impatto ambientale, nel pieno rispetto dei massimi standard di affidabilità.
Il Global Cloud Data Center Aruba di Ponte San Pietro (BG) è classificato Rating 4, il massimo livello secondo gli standard ANSI-TIA 942 ed è progettato per avere il massimo livello possibile di efficienza energetica, non solo per assicurare qualità e convenienza dei servizi, ma anche per ridurre il più possibile il suo impatto sull’ambiente.
È alimentato con energia proveniente dagli impianti idroelettrici e fotovoltaici di proprietà, situati all’interno del campus tecnologico, che è il più grande d’Italia. Per tutte le esigenze non coperte dall’autoproduzione, viene prelevata dalla rete solo energia con origine certificata a livello europeo grazie alla Garanzia di Origine (GO) e quindi generata al 100% da fonti rinnovabili.
Quando progetta un data center, oltre a garantire la massima affidabilità, sicurezza e prestazioni, Aruba si concentra sulle strategie per raggiungere la massima efficienza e risparmio energetico; con questo modello l’azienda contribuisce ogni anno a non immettere nell’atmosfera l’equivalente di 1.500 autoarticolati carichi di CO2).

 

Come si migliora e sostiene l’efficienza nei servizi IT?

Fare innovazione vuol dire digitalizzare. Digitalizzare tutti quei processi di un’azienda o di un ente che le permettono di crescere ed innovarsi, appunto.
Questo vuol dire dematerializzare, fare ‘digital transformation’. La digital transformation è seguire le esigenze del mercato.
Le imprese e le PA che oggi non investono sul digitale non intercettano tutte le esigenze dei clienti e dei cittadini. Seguire la digital transformation è seguire le evoluzioni di ogni processo in digitale, continuare ad innovare sistemi e infrastrutture, dare importanza al digital learning e migliorare ogni flusso di lavoro a partire dall’interno per contrastare il gap digitale.
Aruba Enterprise offre tecnologie abilitanti per questi processi tramite diversi approcci:

1 – come CSP – con i servizi cloud e i data center del network Aruba
Aruba è stata qualificata da AgID come Cloud Service Provider (CSP) per erogare servizi Cloud alle Pubbliche Amministrazioni. Nel dettaglio, è stata qualificata come CSP di tipo C, cioè dotata di un’infrastruttura capace di erogare servizi di livello IaaS, PaaS e SaaS. È a partire dal 1° aprile 2019 che la PA ha dovuto adottare servizi cloud – IaaS, PaaS e SaaS – che fossero esclusivamente qualificati da AgID e pubblicati nel Cloud Marketplace (Catalogo dei servizi Cloud qualificati per la PA). Tra questi:
Aruba Virtual Private Cloud – un servizio IaaS che permette di acquistare quantità variabili di risorse computazionali, rete e servizi aggiuntivi – es. il Cloud DRaaS e il Cloud Bare Metal Backup – e attraverso la console web VMware vCloud Director, creare e gestire in completa autonomia i propri data center virtuali, completi di funzionalità evolute come firewall perimetrali, bilanciatori e concentratori VPN, garantendo massima flessibilità e scalabilità.
Aruba Cloud Backup (SaaS) – un servizio di backup self-service multipiattaforma che permette all’amministratore di sistema di eseguire backup pianificati di interi sistemi, di file e cartelle o di singole applicazioni con la massima affidabilità.
Aruba Cloud Monitoring (SaaS) – un servizio con cui monitorare i servizi IT, come ad esempio il proprio sito web, database o server di posta, in termini di disponibilità e tempi di risposta.

2 – come Trust Service Provider Qualificato
Aruba è certificata per la gestione del servizio di “marcatura temporale” da Bureau Veritas Italia come Trust Service Provider per la fornitura di servizi qualificati a livello europeo.
Il regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature) prevede infatti il coinvolgimento di Organismi di Certificazione accreditati secondo il Regolamento UE 765/2008, per la qualifica degli operatori di servizi fiduciari (TSP o Trust Service Providers) e dei relativi servizi. Inoltre, agevola a livello Europeo l’utilizzo dei mezzi di identificazione elettronica degli Stati membri, in virtù del principio di mutuo riconoscimento e di reciproca accettazione di schemi di Identificazione elettronica e attraverso i TSP.

3 – come partner per la Dematerializzazione
La dematerializzazione dei processi è un passaggio importante nell’eliminazione degli sprechi. Processi efficienti sono sinonimo di competitività sul mercato e lo spostamento verso il paperless porta importanti risparmi di tempo e risorse. Le aziende capaci di gestire in modo efficace tutti i processi, a prescindere dal supporto cartaceo, vanno in direzione della lean organization e le soluzioni offerte alle imprese da Aruba Enterprise consentono di ottenere processi certificati e completamente dematerializzati.


L’IT si fa sostenibile grazie ai data center green e alla dematerializzazione dei processi - Ultima modifica: 2019-07-17T12:16:46+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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