Nature Conservancy, la gestione forestale si fa digitale

Mantenere una foresta in salute significa spesso decidere cosa fare albero per albero, ma anche curare ettaro per ettaro . La Nature Conservancy sta lavorando a strumenti che facilitino i servizi di tutela e conservazione dei parchi e l’operato dei vigili del fuoco al fine di mantenere vive le foreste, conservandone l’integrità e prevenendo gli incendi.

Uno degli approcci tradizionali della gestione forestale prevede che qualcuno perlustri la foresta e che scopra quanto stia accadendo in quell’ambiente, armato di lattina di vernice spray per segnare gli alberi, distinguendo quelli da abbattere da quelli da mantenere. Un’operazione sicuramente accurata, ma non esattamente veloce da eseguire.

Un altro metodo prevede invece la marcatura su una mappa in cui si indicano – area per area – gli interventi da compiere. Ma questa modalità manca dell’approccio dettagliato del primo metodo, ma chi dovrà procedere con i tagli degli alberi sarà costretto a muoversi più lentamente, mentre cerca di determinare quanto richiesto e stabilire la zona esatta nella quale intervenire.

Ecco una situazione in cui la tecnologia può veramente diventare un’ancora di salvezza.

Neil Chapman – della Nature Conservancy – sta conducendo un progetto che mira a rendere questa parte della manutenzione delle foreste più semplice, più economica e più veloce. E con la devastazione causata dagli incendi più recenti, non si tratta solo di godere di foreste in salute, ma di prevenire gravi disastri.
L’Arizona settentrionale è la patria della più grande foresta del paese, Ponderosa, e almeno un milione di acri sono stati coinvolti in incendi catastrofici nel corso degli ultimi 15 anni” ha detto Chapman in un’intervista “Le pratiche forestali devono essere scalate per affrontare questo problema. E non si hanno risorse di tempo e denaro sufficienti per dipingere gli alberi di 50.000 ettari ogni anno. Quindi abbiamo pensato di progettare qualcosa che permetterà al settore forestale di aumentare la velocità dei processi, pur avvalendosi di professionisti sul campo”.

Quello che ne risulta è un sistema in grado di unire il metodo immediato della verniciatura a quello della scalabilità delle indicazioni prescritte. In sostanza, un lavoratore della forestale camminerà come prima per osservare direttamente la foresta, ma invece di avere in mano una vernice spray, sarà dotato di un tablet.

In questo modo sarà possibile annotare le posizioni dei singoli alberi – o di gruppi di essi – attraverso le coordinate GPS, senza etichettarli singolarmente. Invece, dopo aver mappato una zona, si potrà realizzare una mappa sul tablet contenente tutti i dettagli. Questi dati potranno essere regolati successivamente e quindi potranno essere archiviati e consultati velocemente, ove necessario.

Non soltanto verranno date istruzioni più dettagliate e una maggiore granularità, ma il tablet registrerà anche l’esatta posizione, il tempo e il diametro degli alberi abbattuti. Ciò consentirà di risparmiare tempo, mole di documentazione e di seguire i processi di riforestazione.

Tutto questo è importante perché il servizio forestale ha linee guida più complesse in materia di recupero e raccolta, ancor più delle autorità cittadine o delle contee, che dispongono di foreste relativamente piccole e omogenee da gestire.

Un test pilota condotto da Nature Conservancy su 327 ettari ha fatto scoprire che, rispetto alla pittura manuale degli alberi, il metodo digitale costa meno della metà ed è stato cinque o sei volte più veloce, mentre la produttività rimaneva simile a quella dei vecchi metodi.

Si è resa necessaria una modifica dell’interfaccia dell’hardware, sulla base dei feeback ricevuti. Ad esempio si è dovuta aumentare la potenza dei tablet; alcune mappe, infatti, spingevano al limite la velocità dei processori e zoommare su immagini da 300MB non risultava affatto veloce. I lidar e i droni sono stati anch’essi coinvolti nei test per il monitoraggio delle fasi e delle mappature dall’alto.
Il Forest Service statunitense è rimasto colpito dall’efficacia di questa strumentazione e dell’idea di Nature Conservancy e ha dato il via all’utilizzo per 5.000 acri nella Coconino National Forest e per 3,800 acri nella Kaibab National Forest.

Nel caso in cui questo sistema si rivelasse efficace, ci si ritroverebbe a poter disporre di un mezzo in grado di migliorare radicalmente le prestazioni di ranger e forestali nel momento in cui operano in tutela della conservazione delle foreste.


Nature Conservancy, la gestione forestale si fa digitale - Ultima modifica: 2017-04-23T08:31:28+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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