Un anello intelligente prevede l’insorgenza della febbre grazie a nuovi algoritmi

Un anello intelligente riesce a prevedere se arriverà la febbre e se stanno per manifestarsi gli altri sintomi tipici di influenza e Covid-19, come tosse e affaticamento. In sostanza i ricercatori stanno sviluppando algoritmi sempre più complessi e sofisticati per usare anelli per la temperatura corporea, di quelli che già esistono in commercio, per individuare in maniera più che precoce anche l’insorgenza della COVID-19. E si sa che i sintomi febbrili sono uno dei problemi iniziali più comuni di questa malattia che è causa di una pandemia mondiale.

Anello intelligente, prodotto dalla start-up finlandese Oura 

L’anello, realizzato dalla start up finlandese Oura da cui prende il nome, grazie a un algoritmo riesce a combinare e interpretare alcuni parametri biologici monitorandoli costantemente, come la temperatura corporea, il ritmo del respiro, la frequenza del battito cardiaco e il livello di attività fisica.  I tentativi di ricercatori vengono descritti in uno studio pubblicato su Scientific Reports. Gli stessi ricercatori si sono concentrati su un anello prodotto da una start-up finlandese, Oura, e, nell’ambito dello studio, è già stato testato su più di 65.000 persone, test che hanno permesso la raccolta di dati che si riveleranno molto utili per affinare lo stesso algoritmo. L’anello intelligente in questione può registrare la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e quella respiratoria e i livelli di attività.

Come prevedere l’insorgenza di sintomi caratteristici della COVID-19

Quello che intendono fare i ricercatori e affinare l’algoritmo che un dispositivo del genere usa per prevedere l’insorgenza stessa dei sintomi, e non solo per rilevarli. Si parla di sintomi quali la febbre, la tosse e l’affaticamento, quelli caratteristici della COVID-19. Gli stessi ricercatori sperano che questo obiettivo, quello della formulazione di un nuovo algoritmo per l’anello della Oura, già entro la fine dell’anno.

Non si tratta solo di una questione scientifica, ma anche sociale”, sottolinea Benjamin Smarr, dell’Università della California a San Diego, tra i coordinatori dello studio. L’idea degli esperti è quella di eliminare dai dati ogni possibile informazione riconducibile all’individuo, a partire dalla sua posizione, associando a ogni persona un numero di identificazione casuale. “Con questi anelli al dito – conclude Smarr – possiamo iniziare a immaginare un sistema pubblico di allerta precoce per il Covid-19”.

Il suo sistema di rilevamento così precoce individua i sintomi ancor prima che siano avvertiti dal paziente stesso. Potrebbe essere in effetti possibile dare inizio in maniera più efficiente a quelle pratiche di isolamento e di quarantena che sono necessarie affinché il virus non si diffonda troppo.
L’anello intelligente  di Oura, infatti, è un dispositivo indossabile 24 ore su 24, anche durante la notte, come uno normalissimo anello. Può individuare qui picchi di temperatura corporea durante le 24 ore che possono indicare la febbre in arrivo, il tutto grazie ad algoritmi più specifici e complessi.


Un anello intelligente prevede l’insorgenza della febbre grazie a nuovi algoritmi - Ultima modifica: 2020-12-17T15:27:47+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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