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Fare in impresa in Austria: ABA promuove l’innovazione e il talento

Susanne Mayr, Direttore di ABA per Italia e Slovenia, ci offre una panoramica sulle principali aree di investimento e sviluppo promosse con Austrian Business Agency. Dalla tecnologia all’innovazione, passando per il settore delle scienze della vita, l’ABA si impegna a creare un terreno fertile per le imprese internazionali in Austria. Scopriamo insieme le strategie e le opportunità offerte per attirare aziende e investitori.

Susanne Mayr, Direttore di ABA (Austrian Business Agency) per Italia e Slovenia

Quali sono le principali aree di investimento e sviluppo promosse da ABA?

ABA si impegna a promuovere una vasta gamma di aree di investimento e sviluppo per attrarre imprese e investitori internazionali in Austria. Le principali aree di focus includono tecnologia e innovazione, con particolare attenzione all’ICT (Information and Communication Technology) e alle scienze della vita. Ad esempio, il settore delle biotecnologie, delle tecnologie mediche e farmaceutiche è particolarmente rilevante, con oltre 900 aziende già operanti in questi ambiti. Inoltre bisogna tenere presente che l’Austria ha una forte tessuto industriale, che contribuisce quasi al 30% del PIL, mentre il settore turistico, anche se improntante, rappresenta il 13%. Possiamo quindi offrire alle aziende il terreno ideale per svilupparsi.

Come sta supportando ABA lo sviluppo del settore tecnologico?

ABA supporta attivamente lo sviluppo del settore tecnologico facilitando insediamenti aziendali nei settori più avanzati come l’ICT, la tecnologia medica e la biotecnologia. L’Austria è un hub per tecnologie avanzate, tra cui produzione con la stampa 3D, la robotica e tutto quello che riguarda la tecnologia dei sensori. C’è anche una lunga storia di ricerca nell’intelligenza artificiale e nella cybersecurity. Non possiamo dimenticare la tecnologia quantistica, con Anton Zeilinger, premio Nobel due anni fa, che ha dato un importante contributo in questo campo. Inoltre, il settore dei sistemi logistici e la guida autonoma sono aree di grande interesse e che vedono molte aziende attive sul territorio.

Quali sono alcune delle partnership o collaborazioni di successo tra ABA e le aziende tecnologiche?

Alcuni esempi di collaborazioni di successo includono Microsoft, che ha creato un centro di innovazione a Vienna per la ricerca e sviluppo di tecnologie avanzate come intelligenza artificiale e cloud computing. Anche IBM ha aperto un centro di competenza per l’intelligenza artificiale, concentrandosi sulla ricerca avanzata e sulle soluzioni AI per vari settori, tra cui la sanità e la finanza. Inoltre, Siemens ha sviluppato vari progetti di digitalizzazione in Austria. Queste collaborazioni dimostrano come l’Austria sia un ambiente fecondo per l’innovazione e la ricerca.

In che modo ABA supporta le start-up?

ABA offre un supporto completo alle start-up, fornendo assistenza gratuita per conto del governo austriaco. Questo include l’assistenza durante tutte le fasi dell’insediamento aziendale, dallo studio del mercato alle autorizzazioni necessarie. L’Austria offre un ecosistema vivace per le start-up, specialmente nel settori ICT, scienze della vita e creatività. Eventi come la ViennaUP testimoniano l’impegno dell’Austria nel creare un ambiente favorevole per le start-up. Inoltre, ABA collabora con le nove regioni austriache, ognuna dotata della propria agenzia di sviluppo, per fornire supporto localizzato alle nuove imprese.

Quali iniziative sono in atto per attrarre talenti tecnologici stranieri in Austria?

Per attrarre i talenti l’Austria investe in un ambiente di lavoro stabile e politicamente sicuro. L’infrastruttura avanzata e le connessioni con i mercati europei e dell’est rendono l’Austria un luogo ideale per i talenti tecnologici. Inoltre, ABA collabora con centri di ricerca, università e cluster regionali per creare opportunità di lavoro e ricerca per i talenti internazionali. La vicinanza geografica a città come Praga e Budapest, e l’attrattiva culturale di Vienna, contribuiscono a rendere l’Austria una destinazione desiderabile per professionisti qualificati.

Quali sono i servizi e i vantaggi per un’azienda tecnologica che si ricolloca in Austria?

L’Austria offre due vie parallele, ma allo stesso tempo complementari:
LA FFG (acronimo che designa l’Agenzia governativa austriaca di promozione della ricerca) e l´AWS – Austria Wirtschaftsservice GmbH (AWS) che supportano progetti innovativi, a partire dall’idea iniziale fino all’espansione su mercati internazionali.
Per progetti di ricerca & sviluppo i programmi della FFG consentono di ottenere fino al 50% di finanziamento dei costi. Inoltre, le aziende che fanno ricerca e sviluppo possono godere del premio fiscale del 14% delle spese sostenute in ricerca, liquidato sul conto fiscale e immediatamente rimborsabile.
Poi, a seconda del progetto, sono possibili anche sovvenzioni regionali su diversi settori.
Nel campo della tutela dell’ambiente, l’UFI – il “Fondo nazionale per l’ambiente” è uno strumento centralizzato che offre delle iniziative focalizzate sul riscaldamento sostenibile, l’efficienza energetica e la mobilità eco-compatibile.
È interessante notare che quasi il 50% delle startup usufruiscono del finanziamento pubblico!
L’Austria è in testa al gruppo dei “forti innovatori” in Europa, con un indice di ricerca del 3,34%.

È uno strumento molto utile la nuova Flexco “società di capitali flessibile”, entrata in vigore a gennaio 2024, è una sorta di forma ibrida tra la società per azioni (AG) e la società a responsabilità limitata (GmbH) ed è stata creata particolarmente per le startup. È stata introdotta per soddisfare le esigenze di un’economia in rapido cambiamento, superando i limiti esistenti nella GmbH (equivalente a una S.r.l. in Austria), e della AG (equivalente a una S.p.A. in Austria), più adatta a grandi imprese.
Simile alla SRL semplificata italiana, questa forma societaria offre vantaggi come l’assegnazione di quote aziendali ai dipendenti, il trasferimento delle quote senza la necessità di un atto notarile e una gestione delle delibere aziendali più snella.

Ci sono esempi di aziende italiane che già operano in Austria?

Ci sono molti esempi di aziende italiane che hanno scelto l’Austria come mercato internazionale. Attualmente, ci sono circa 1.300 aziende italiane o con partecipazioni italiane presenti nel paese. Tra le aziende storiche con una grande reputazione figurano Danieli (soluzioni tecnologiche avanzate per la produzione di acciaio), Gnutti spa (TCG Unitech Austria, produzione di componenti meccanici di precisione per motori e sistemi di trasmissione), Salvagnini (macchinari avanzati per la lavorazione della lamiera) o il Gruppo Durst dell’Alto Adige (stampanti digitali per applicazioni industriali), che operano in Austria da anni.

Negli ultimi anni, si sono insediate imprese come PCS – Professional Clinical Software (headquarters di GPI, Sistemi di Gestione Ospedalieri) o Dedalus, leader nella produzione di software per il settore sanitario che ha sede a Vienna. Altri esempi includono Sicreate, una joint venture che produce carburo di silicio, ed Elle Emme Logistica, un operatore logistico.
Non vanno dimenticati i grandi nomi dell’industria della moda italiana, per esempio Boggi Milano o Coccinelle, dove ABA ha avuto l’opportunità di supportare nel processo di internazionalizzazione.
Da segnalare anche le recenti fondazioni come Reinova Austria (figlia di Reinova con sede in Emilia Romagna, attiva nella progettazione e testing di batterie per il settore automotive) e, nel settore LifeSciences, degli spin-off universitari come Syntropic Medical, che sviluppa metodi di trattamento non invasivi per disturbi mentali, e Solgate, la cui missione è accelerare la scoperta di nuovi farmaci.


Fare in impresa in Austria: ABA promuove l’innovazione e il talento - Ultima modifica: 2024-08-08T10:11:40+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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