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Digital service act, cosa prevede la carta Ue sui servizi digitali

Il Digital service act, ossia la nuova carta dei servizi digitali, è stato finalmente approvato dal Parlamento europeo il 20 gennaio scorso. Affinché inizi a produrre effetti si dovrà attendere ancora il lascia passare del Consiglio, che potrà eventualmente intervenire sul testo, negoziandolo con i governi dei vari Paesi Ue, qualora se ne presenti la necessità. A grandi linee, però, è senz’altro possibile avere già un quadro ben delineato di ciò che il Digital service act va a regolamentare.

Quali sono gli obiettivi del Digital service act

Per capire cosa sia la nuova carta dei servizi digitali dei cittadini Ue, basta scorrere le informazioni pubblicate sul sito ufficiale dell’Unione europea. Stando a quanto affermato, le nuove norme sono state pensate per promuovere un ambiente internet più sicuro e trasparente per tutti gli attori in gioco (utenti, imprese e piattaforme online). Ma non solo: lo scopo è quello di dare impulso all’innovazione, la crescita e la competitività e di convergere la responsabilità di utenti, piattaforme e autorità pubbliche ponendo al centro i cittadini.

Per quanto riguarda gli utenti, le norme proteggono meglio i consumatori e i loro diritti fondamentali online mentre per quanto riguarda le piattaforme online, istituiscono un quadro efficace e chiaro in materia di responsabilità e trasparenza. Si riconosce che gli operatori online abbiano obblighi diversi in base al proprio ruolo, alla loro dimensione e all’impatto che hanno sull’ecosistema digitale. Particolare attenzione viene dedicata soprattutto alle piattaforme online di grandi dimensioni (pensiamo ai colossi Google o Facebook/Meta): per queste sono previste regole specifiche, che si applicano qualora raggiungano più del 10% degli attuali 450 milioni di consumatori europei. In base alle norme della nuova carta, tutti gli intermediari online che intendano offrire i propri servizi all’interno dell’Unione europea, sia che vi abbiano sede o meno, dovranno rispettare tali regole.

Le nuove regole per i colossi del web

Come già anticipato, il Digital service act pone particolare attenzione nei confronti delle grandi piattaforme online. Il criterio utilizzato per individuarle prevede che le piattaforme considerate tali siano in grado di raggiungere oltre il 10% della popolazione europea. Le piattaforme qualificate come piattaforme online di grandi dimensioni saranno investite da responsabilità maggiori e in particolare: devono prevedere misure efficaci per contrastare la circolazione e la diffusione online di beni, servizi e contenuti illeciti; devono sottostare a nuovi obblighi in materia di tracciabilità degli utenti commerciali all’interno dei mercati online affinché siano identificati i venditori che alienano beni illegali; devono prevedere garanzie efficaci per gli utenti e garantire loro di poter contestare decisioni prese dalle piattaforme per quanto riguarda la moderazione dei contenuti pubblicati; devono offrire maggiore trasparenza, anche per quanto riguarda gli algoritmi impiegati. L’Ue prevede inoltre di creare una struttura di vigilanza che possa essere in grado di fronteggiare la complessità che tutto ciò prevede. La Commissione, in particolare, potrà intervenire per potenziare sia la vigilanza sia l’applicazione delle norme.

Cosa cambia per gli utenti con la nuova carta dei servizi digitali

Lo scopo delle nuove regole è soprattutto quello di promuovere maggiore consapevolezza tra i cittadini europei. In base a quelli che sono gli intenti della carta, ci si ritroverà in un ambiente internet potenzialmente più trasparente e sicuro. A tal proposito, per gli utenti sono previste le seguenti innovazioni: informazioni in merito al motivo che ha portato alla rimozione dei contenuti pubblicati e possibilità di contestare la rimozione stessa; accesso, nel proprio Paese, a meccanismi di risoluzione delle controversie; possibilità di usufruire di termini e condizioni più trasparenti sulle piattaforme online utilizzate; maggiore sicurezza e migliore conoscenza dei reali venditori dei prodotti acquistati online; maggiori garanzie di sicurezza quando si ha a che fare con piattaforme online di grandi dimensioni; possibilità di accedere ai dati delle piattaforme, da parte di ricercatori abilitati, affinché si possano comprendere i rischi per la società e per i diritti fondamentali delle persone. Ovviamente non mancano le norme in merito alla tracciabilità dei dati degli utenti, che in Europa hanno già ricevuto enorme attenzione grazie all’attuazione del GDPR del 2016 (Regolamento generale sulla protezione dei dati).

Le novità per le piattaforme online

La novità principale del Digital service act consiste nell’armonizzazione della disciplina che regola i servizi digitali all’interno dell’Unione europea. Quando la carta sarà effettiva, le norme si applicheranno in ugual modo in tutta l’Unione, con la prospettiva attesa di veder crescere e prosperare le possibilità economiche delle imprese, che così non dovranno più trovarsi a fronteggiare 27 discipline differenti. A tal proposito si prevede che il commercio digitale transfrontaliero nel mercato unico possa aumentare fino al 2%.

immagine: Pixabay


Digital service act, cosa prevede la carta Ue sui servizi digitali - Ultima modifica: 2022-01-25T07:54:51+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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