Google contro le fake news: esclusi i siti di dubbia origine

Nuovo aggiornamento delle linee guida per entrare a far parte della famosa rassegna di Google News: esclusi tutti i siti che nascondono o falsificano la loro reale provenienza.

Ancora una mossa strategica da parte di Google nella battaglia alle fake news: nel fine settimana scorso le regole per essere inclusi nell’aggregatore di Google News hanno subito una revisione di grande importanza.
Anche se si tratta solo di una goccia nel mare della guerra alle bufale, l’intento di Google è ben chiaro a tutti, e il suo servizio di news non ha più intenzione di farsi veicolo per la diffusione di informazioni e notizie false.

Le cause della revisione delle norme

Al giorno d’oggi il fenomeno delle fake news ha assunto proporzioni davvero preoccupanti: il 56% delle persone in Italia è vittima delle bufale, ovvero informazioni fasulle prese per vere da coloro che ne vengono a conoscenza cadendo nel tranello della notizia falsa.
Mancanza di approfondimento della conoscenza di fatti o eventi accaduti, oppure costruzione ad hoc degli autori di notizie false, fatto sta che sono ancora in tanti – troppi – a finire per essere ingannati dalle informazioni fasulle.

Un esempio eclatante è il cosiddetto Russiagate, ovvero lo scandalo che ha visto protagonisti il Cremlino e l’ultimo presidente eletto negli Stati Uniti d’America.
Secondo alcuni, l’agenzia di comunicazione “Internet Research Agency”, in accordo con il Cremlino, ha volutamente diffuso notizie false riguardanti l’attuale presidente Trump durante la campagna elettorale che si è conclusa con l’elezione dello stesso l’8 Novembre 2016, con lo scopo di influenzare il voto degli elettori.

In particolare, sembra che l’agenzia abbia creato siti web e profili social spacciandoli per americani, confondendo gli elettori che ne venivano a contatto e facendo credere loro che quelle pubblicate fossero notizie vere.

A causa dell’inchiesta avviata dall’Fbi dopo l’elezione di Trump, Google ed altre major del settore – come ad esempio anche Facebook –, hanno dovuto dare conto delle informazioni false ampiamente diffuse, rappresentando di fatto alcuni dei più grandi media al mondo.

I provvedimenti

Per contrastare la propagazione di notizie ingannevoli, quindi, e per evitare di incorrere ancora in problemi similari, Google ha deciso di modificare le linee guida di Google News, e di conseguenza i requisiti per entrare a farne parte.
Le linee guida generali si riferiscono ai siti che vogliono essere inclusi nella rassegna di Google News:

“Evitare false dichiarazioni in merito a te stesso o alle tue finalità. I siti inclusi in Google News non devono rappresentare in modo fuorviante, travisare o nascondere informazioni sulla proprietà o sulla finalità principale e non devono intraprendere attività coordinate allo scopo di ingannare gli utenti. Sono inclusi, a titolo esemplificativo, i siti che rappresentano in modo ingannevole o nascondono il proprio paese di origine e sono rivolti agli utenti di un altro paese sulla base di false premesse.”

In questo modo, saranno naturalmente bloccati i siti che nascondono o falsificano le proprie origini, atteggiamento che consente a Google di reputarli non attendibili e, quindi, di escluderli da Google News.


Google contro le fake news: esclusi i siti di dubbia origine - Ultima modifica: 2017-12-19T06:56:40+00:00 da Maria Grazia Tecchia

Giornalista, blogger e content editor. Ha realizzato il sogno di coniugare le sue due più grandi passioni: la scrittura e la tecnologia. Esperta di comunicazione online, da anni realizza articoli per il web occupandosi della tecnologia a più livelli.

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