Alcune fonti vicine alla società californiana hanno dichiarato che Google sta pianificando di spostare parte della sua produzione al di fuori dalla Cina: ancora un effetto del provvedimento di Trump.
Google sta cercando da qualche tempo di trasferire parte della produzione del suo hardware oltre i confini cinesi: questo è quanto sembra essere trapelato nelle ultime ore, grazie alle dichiarazioni di due fonti anonime che hanno riferito i piani dell’azienda al Nikkei Asian Review.
Gli effetti della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti continuano a propagarsi, ma questa volta non parliamo delle azioni ai danni di Huawei, inserita lo scorso maggio nella temibile Entity List del governo Trump.
A farne le spese, in questo caso, sono le fabbriche di produzione cinesi, che si occupano della realizzazione di dispositivi per il colossi statunitensi della tecnologia.
È quanto emerge dalle ultime indiscrezioni, che vedono come protagonista la compagnia leader tra i motori di ricerca.
Per aggirare gli effetti negativi dei contrasti tra Washington e Pechino, sembra che Google si stia ritrovando costretta a spostare parte della sua produzione nel Vietnam, e in particolare presso una fabbrica già in passato appartenuta a Nokia.
A causa dei dazi imposti dalla guerra commerciale, i costi di produzione in Cina stanno diventando sempre più elevati, motivo per cui molte big del settore stanno migrando verso paesi dove la produzione risulta più vantaggiosa: è il caso di Amazon, ma anche di Microsoft, Dell e HP.
Per il momento, sembra che solo una percentuale della produzione relativa ai Pixel 3 e 3A sarà spostata in Vietnam, dove i vertici di Mountain View possono contare su lavoratori già esperti: oltre al passato con Nokia, da anni la stessa provincia ospita anche l’approvvigionamento per smartphone di Samsung.
Una delle fonti ha dichiarato:
“È probabile che Google mantenga alcune attività all’interno della Cina. La società americana sa che se sarà seriamente intenzionata a produrre hardware, non potrebbe mai rinunciare al massiccio mercato cinese. Tuttavia, comprendono anche che, a causa dell’aumento dei costi e del macroambiente, dovranno sostenere una manifattura fuori dalla Cina a lungo termine per supportare la produzione di hardware”.
Se Google ha intenzione di cominciare a competere seriamente a certi livelli nel settore degli smartphone, dunque, la scelta di una produzione più conveniente non può che risultare una decisione tanto scontata quanto obbligata.
Tuttavia, Big G, così come altri colossi della tecnologia, difficilmente riuscirà ad estromettere del tutto la Cina dai propri affari.
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