Inviare dati attraverso il wifi e il Bluetooth è molto conveniente, ma non sempre sicuro. Un report dell’Università di Princeton, in New Jersey, ha rivelato che alcuni dei dispositivi in uso nella case smart trasmettono inconsapevolmente informazioni inerenti alla posizione, mentre altri non rendono i dati crittografati a chi non dovrebbe nemmeno accedere a questi.
Per bypassare le dinamiche di mancata sicurezza, alcuni scienziati hanno ipotizzato di utilizzare il corpo umano come conduttore di informazioni.
Un gruppo di ingegneri dell’Università di Washington ha sperimentato un modo per poter inviare segnali wireless da un touchpad o da uno schermo tenuto in una mano, a un dispositivo smart tenuto nell’altra.
Come viene descritto nella documentazione che è stata prodotta a seguito della ricerca, il metodo funziona in modo semplice, così come avviene la conduzione di elettricità statica. I dati rimangono wireless, ma confinati al corpo umano, cavalcano le trasmissioni elettromagnetiche a bassa frequenza generate dal sensore di impronte digitali di un touchpad o un dispositivo e viaggiano così dal corpo a qualsiasi dispositivo intelligente che sia a contatto fisico con l’utente.
Le applicazioni vanno dalle serrature intelligenti, alle portiere delle auto, ma potrebbero esserci mille altri usi, tra i quali il coordinamento di una rete di sensori corporei simili a dei wearable.
Gli scienziati sono stati in grado di riutilizzare interfacce di tipo touch per l’invio di dati a 50 bit al secondo su touchpad per laptop e a 25 bit per i sensori di impronte digitali, insomma, parliamo di una velocità sufficiente per inviare un codice numerico oppure una password nel giro di pochi secondi. In futuro potranno essere raggiunte velocità più alte e quindi potrebbe diventare possibile trasmettere dati più complessi, sempre che i produttori di software decidano di fornire ai ricercatori un accesso più approfondito alle tecnologie alla base dei loro dispositivi.
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