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Il treno del futuro passa dall’IoE Forum di Cisco

di Lino Garbellini

Saltiamo sul treno del futuro ora, o rischieremo di restare prigionieri per sempre del nostro passato”. Conclude così il suo intervento David Bevilacqua
(Vice Presidente South Europe Cisco), il primo in scaletta alla seconda edizione dell’Internet of Everything Italian Forum (www.ioeforum.it), dal titolo Crescere Digitaliani – Internet, il Cambiamento Continua.
Ormai è abbastanza chiaro come l’Internet delle cose (la possibilità di collegare oggetti di vita quotidiana al Web) stravolgerà il nostro mondo e, a subire enormi cambiamenti da questa svolta digitale, sarà sopra tutto il business. “Tutte le aziende saranno digitalizzate e diventeranno in una certa misura aziende IT, a cominciare dal settore manifatturiero”, continua Bevilacqua, “Internet crea occupazione, certo saranno posti di lavoro diversi a quelli del passato, ma è il progresso…il legame con il passato potrebbe essere un ostacolo, il futuro saprà ispirare e spingere il nostro pensiero”.

OPPORTUNITA’ DI CRESCITA
La possibilità di connettere in modi inesplorati persone e dati crea opportunità di crescita e innovazione, in un momento difficile l’IoE (Internet of Everything) è in grado di cambiare il volto dell’economia e della società.
“Il nostro Paese ha a disposizione strumenti incredibili per crescere, ma la condizione per produrre un cambiamento duraturo è che le persone abbiano la capacità di comprenderli, l’abilità per utilizzarli ed i mezzi per immaginare e realizzare il futuro” spiega Agostino Santoni (Amministratore Delegato di Cisco Italia).
All’IoE Forum erano presenti sul palco i responsabili delle aziende che sviluppano le tecnologie su cui si fonda questa nuova era della Rete, oltre ai rappresentanti di alcune aziende che già le stanno utilizzando in concreto.
Come spiega Massimo Banzi (Co-fondatore del progetto Arduino) con molta schiettezza e semplicità, “non basta collegare un frigorifero ad Internet”. La questione riguarda il “come?”. Una volta comprese le possibilità che l’Internet delle cose ci offre, com’è possibile implementare i cambiamenti in concreto nel mondo del lavoro e nella vita delle persone perché sia possibile veramente trarne un beneficio?
“Il problema non è capire gli strumenti tecnologici, ma cosa fare e perché”, spiega meglio Banzi,“le tecnologie open source importanti per connettere degli elementi tra loro, ma oltre all’Open Source è necessaria l’Open Innovation, le cose non devono essere calate dall’alto, ma devono avere le persone al centro, come per lo slow food, le parole d’ordine devono essere good, clean and fair”.

RETORICA O PROGETTO?
La centralità della persona è un valore condiviso anche dai partner dell’evento, resta da capire a nostro parere – in parte come diceva Banzi – come questa intenzione possa essere declinata perché non resti solamente un ottimo slogan.
“La persona, le sue abitudini e i suoi comportamenti orientano oggi in Intel la progettazione di ogni nuovo prodotto e qualunque passo compiuto sul terreno dell’innovazione”, dichiara Carmine Stragapede (Direttore Generale di Intel Italia) dal palco del Forum, “lavoriamo costantemente per estendere l’intelligenza del computing a un numero sempre maggiore di oggetti del vivere quotidiano per dare vita ad un contesto digitale che possa essere sempre a misura di singolo individuo, in grado di rendere le opportunità della Rete e dell’IoE sempre accessibili in modo più semplice, intuitivo, condiviso, gratificante. I recenti passi avanti nel wearable che stiamo compiendo, ad esempio con il modulo Intel Curie appena presentato al CES di Las Vegas, vanno proprio in questa direzione”.
La strada appare chiara quindi e anche l’analisi teorica, ma un sistema industriale come quello italiano, nelle condizioni attuali, sarà veramente in grado d’operare questi cambiamenti?
Come cantava Bob Dylan in tempi molto poco digitali, “the answer, my friend, is blowin’ in the wind…”.


Il treno del futuro passa dall’IoE Forum di Cisco - Ultima modifica: 2015-01-29T16:55:55+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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