Primo tweet della storia: un cinguettio da quasi 3 milioni di dollari

Il primo tweet della storia è datato 21 marzo 2006. E porta la firma di Jack Dorsey il suo fondatore. In occasione dei primi 15 anni del social network dei cinguettii, Dorsey lo ha venduto su blockchain come Non-Fungible Token (NFT), un contratto che garantisce autenticità di possesso di un bene digitale a chi produce un bene, o lo acquista. Prezzo? Ben 2,9 milioni di dollari.

Il token (a tutti gli effetti un contratto) è stato acquistato dall’imprenditore malese e CEO di Bridge Oracle, Sina Estavi. Il tweet riporta la frase “just setting up my twttr” scritta proprio da Dorsey nel lontano 21 marzo 2006. Dopo essere stato trasformato in un token non fungibile, il tweet è stato messo all’asta sulla piattaforma Valuables, gestita da Cent, portale d’identità digitale basato su blockchain.

Il tweet è stato messo all’asta il 5 marzo come NFT appunto, un bene digitale che tramite la blockchain di Ethereum esiste in un’unica copia certificata. Gli screenshot, le stampe o tutte le altre riproduzioni del tweet di Dorsey da ora sono automaticamente diventati semplici riproduzioni dell’originale, di cui Estavi detiene la proprietà. Facendo un parallelismo con il mondo dell’arte, il tweet appena venduto può essere paragonato all’originale di un dipinto conservato in un museo. I poster con lo stesso soggetto del dipinto. Le riproduzioni in alta definizione o le copie su tela non saranno mai considerate alla stregua dell’opera iniziale.

Primo tweet della storia, il ricavo in beneficenza

L’asta partiva dalla già consistente cifra di 2,5 milioni, e che all’ultimo momento Estavi ha deciso di rilanciare. Estavi ha pagato il suo acquisto utilizzando la criptovaluta Ether per un ammontare di 1630,5825601 Eth.

Il ricavato dalla vendita del primo tweet di Dorsey verrà devoluto a GiveDirectly, un’organizzazione di beneficenza che fornisce direttamente denaro alle persone che vivono in povertà e che, in questo caso, riverserà il denaro raccolto nella sua campagna dedicata alle popolazioni dell’Africa. Ciò vuol dire che, tolto il 5% di commissioni sulla vendita che vanno alla piattaforma, il restante 95% finirà interamente a GiveDirectly.

Facendo un’offerta per il primo tweet della storia di Jack Dorsey e per l’NFT di Elon Musk, volevo sottolineare l’importanza degli NFT nel futuro della criptovaluta e della sfera tecnologica. Inoltre, volevo incoraggiare il coinvolgimento in enti di beneficenza nello spazio crittografico“, ha detto Estavi a CNBC.

Estavi, come lo stesso Dorsey, è un grande appassionato di criptovalute. Infatti, pochi giorni fa l’imprenditore malese ha offerto 1,1 milioni di dollari per la clip musicale di Elon Musk sugli NFT pubblicata su Twitter, nonostante il patron di Tesla abbia poi deciso di non metterla in vendita.

 


Primo tweet della storia: un cinguettio da quasi 3 milioni di dollari - Ultima modifica: 2021-03-23T12:25:03+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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