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Spotter: l’Internet delle cose diventa semplice


L’Internet delle cose è un’idea affascinante: non solo le persone, ma anche gli oggetti che si collegano in rete e comunicano, parlano e ci mandano informazioni sul loro stato. “Sono il frigo, qualcuno ha lasciato la mia porta aperta”, “Sono la rosa del giardino e dovresti annaffiarmi”: questo è lo scenario che molti hanno previsto e su cui stanno lavorando in tanti. Il problema è che realizzarlo è complicato. L’infrastruttura è pronta, ma il problema è entrare nelle case con una tecnologia semplice.
Al momento il sistema più facile per accedere al mondo dell’Internet delle cose è Spotter, un oggetto realizzato da Quirky in collaborazione con General Electric, la cui forza è proprio la semplicità. Il disco ha diversi sensori che possono rilevare il movimento (se una porta si apre, se la lavatrice funziona), la temperatura, l’umidità e i rumori. La cosa davvero unica è l’immediatezza con cui si può usarlo: basta accenderlo e avvicinarlo all’iPhone ed è già pronto a trasmettere informazioni, quindi è l’utente che decide per cosa utilizzarlo.
Collegato con il giusto accessorio (per esempio la presa elettrica Wi-Fi Pivot, sempre di Quirky), può accendere o spegnere gli elettrodomestici. Anche il prezzo è uno dei punti di forza: 50 dollari.


Spotter: l’Internet delle cose diventa semplice - Ultima modifica: 2013-12-24T11:41:11+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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