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Tokyo: tutti a scuola con la realtà virtuale

Realtà virtuale, pronti, partenza, via. Per i ragazzi delle scuole superiori la cerimonia di inizio dell’anno scolastico è iniziata in un modo insolito: quello del mondo virtuale

Di Manuel Maiorelli*

In Giappone l’anno scolastico inizia in primavera, durante i giorni di picco della fioritura dei ciliegi.
Mentre negli istituti tradizionali la cerimonia iniziale nel campus è ancora una consuetudine, per la scuola “N”, invece, la partecipazione è (in parte) virtuale. La lettera “N” rimanda a diversi significati contenuti nelle parole Net, Next, Necessary, Neutral, tutti concetti chiave per la scuola stessa. La cerimonia d’inizio anno ha avuto luogo il 6 aprile non solo nella sede fisica della scuola “N” a Okinawa (l’isola più a Sud del Giappone), ma in diverse sale adibite all’evento sparse per tutto il Paese.
I 1.482 alunni dell’istituto hanno quindi potuto essere presenti, senza recarsi troppo lontani da casa. Nella sala di Roppongi, uno dei quartieri principali di Tokyo, ai giovani partecipanti, circa una settantina, sono stati consegnati un paio di occhiali virtuali (gear VR Galaxy) con i quali hanno potuto assaporare il campus della scuola, situato a più di 1.500 km di distanza, interagendo in tempo reale con alcune figure chiave dell’istituto. Una sede che però non vedranno mai davvero, o quasi.
Infatti non c’è obbligo di frequenza, qualsiasi comunicazione con i professori può avvenire tramite email e tutti i corsi possono essere frequentati online a portata di click. Solo una volta all’anno è richiesta la partecipazione a una delle lezioni che ha luogo nella sede centrale, ma solo per qualche giorno. Seduti al proprio posto durante la cerimonia d’apertura, gli studenti hanno così potuto avvicinarsi a una tecnologia nuova e avere un’idea “concreta” di quello che li aspetta durante l’anno scolastico.
Se gli anziani alle fermate dei treni si guardano perplessi quando vedono i giovani basiti, con gli occhi inchiodati agli schermi degli smartphone, chissà cosa penseranno quando li vedranno indossare gli occhialoni da realtà virtuali come se fossero sul set di un film del futuro. Forse chissà, saranno anche loro attirati da questo strumento “da fantascienza” che sembra avere potenzialità infinite in qualsiasi campo, anche in quello terapeutico nel settore della sanità.

Formazione “N”

La scuola “N” è di fatto diversa dalle comuni superiori alle quali siamo abituati.
Oltre a garantire un curriculum base pari a quello degli altri istituti, “N” propone anche lezioni di programmazione, gaming, IT, fashion design, corsi per diventare artista di anime e manga. L’idea è quella di conferire più libertà agli studenti che possono scegliere percorsi formativi a piacimento e allo stesso tempo avvicinarsi da subito alle nuove tecnologie. La scuola online non solo attrae coloro che sin da piccoli sono interessati al mondo virtuale e a tecnologie avanzate, ma può anche essere una salvezza per chi, per esempio, non ha mai conseguito il diploma superiore per motivi di lavoro, oppure per chi è inserito in attività agonistiche e non han tempo per recarsi a scuola con la frequenza che sarebbe richiesta da un istituto ordinario.
L’aspetto che fa discutere è la mancanza di interazione a tu per tu con altri ragazzi della stessa età che in un percorso educativo comune è alla base della vita di tutti i giorni. Non c’è dubbio che “N” stia provando a scardinare l’ordine tradizionale del mondo scolastico. L’uso di tecnologie avanzate, come quelle della realtà virtuale, si sta espandendo velocemente in Giappone e l’utilizzo alla cerimonia della scuola “N” ne è un semplice esempio.
Anche il flusso di presenze al 3D & Virtual Reality Expo (Ivr) di Tokyo, la più grande esibizione di tecnologie virtuali in Giappone, cresce ogni anno sempre più. Non sono solo persone comuni a riempire gli stand dell’expo, ma numerosi rappresentanti di industrie che vanno alla ricerca di nuovi approcci e tecnologie da inserire nei loro business. Interessante anche l’iniziativa della società di entertainment Namco Bandai, che con il progetto “Project i Can” ha realizzato un’area speciale a Tokyo dove chiunque può mettersi alla prova con la realtà virtuale. L’evento, che durerà per ben sei mesi consecutivi (i primi due sono stati prenotati in pochi minuti), è il più grande Virtual Reality Arcade della capitale. I partecipanti possono scegliere uno tra i sei giochi messi a disposizione: Ski Rodeo, Real Drive, Escape Ward Omega, Train Meister e Argyle Shift.
In particolare Fear of Height Show è tra i più mozzafiato, soprattutto per chi soffre di vertigini. Namco Bandai cerca così di ottenere feedback importanti per la ricerca e migliorare i propri prodotti, perché il futuro si sa, sarà un mondo virtuale.

*Nato in un piccolo paese dell’Emilia scopre l’Oriente attraverso la lettura dei grandi viaggiatori del passato. Cercando di seguirne i passi si laurea in Lingue e Culture dell’Asia. Dopo tante avventure nel continente asiatico e attirato dall’intreccio armonioso tra tecnologia, modernità e tradizione si ferma nella punta più estrema d’Oriente: il Giappone.


Tokyo: tutti a scuola con la realtà virtuale - Ultima modifica: 2016-05-29T12:17:45+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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