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Vestiti di tecnologia


Un pc su ogni scrivania: era il sogno di Bill Gates quando ha lanciato Windows. La realtà ha ampiamente superato quella visione. I pc sono arrivati in ogni borsa, grazie ai notebook, e poi in ogni tasca con gli smartphone. Oggi i dispositivi digitali si apprestano a conquistare un nuovo territorio, il corpo umano: questo è il sogno della wearable technology. Perché l’hardware è il nuovo software e le idee più innovative prendono una forma solida.

Un infinito numero di start-up sta lanciando nuovi hardware per attività anche molto specifiche, parecchie delle quali hanno a che fare con il corpo umano. Chi braccia, mani e gambe li ha conquistati da tempo, ovvero le aziende della moda, sta introducendo sistemi digitali nei vestiti, nei gioielli e nelle scarpe. Questi due mondi, fashion e high-tech, sembrano andare nella stessa direzione, anche se con sfide diverse da affrontare. I dispositivi digitali hanno il difficile compito di diventare oggetti di lusso, dotati di fascino e non solo di funzionalità. La moda invece dovrà accettare le nuove tecnologie non solo come gingillo da aggiungere a qualche capo, ma come elemento centrale dei suoi prodotti e della sua attività, altrimenti rischierà di essere una goffa inseguitrice dell’innovazione. Il futuro che si prospetta è affascinante e confuso: decine di oggetti diversi che puntano ad essere indossati al polso, sugli occhi, al collo, alcuni anche sui piedi, tutti diversi e con una loro logica e un differente software. La battaglia rischia di lasciare sul campo molte aziende e nei cassetti tanti dispositivi inutilizzati.

Si apre però uno spazio enorme per l’integrazione ad ogni livello. Certo, lo smartphone è oggi il centro a cui tutto cerca di collegarsi, ed è anche il cervello remoto a cui vengono demandati i calcoli computazionali di molte “periferiche”. È insomma il nostro data center portatile, che lavora in wireless con un’infinita gamma di sensori e di visualizzatori: bisogna tenerlo presente anche quando si pensa alla tecnologia per le aziende, in quanto abbiamo tanti piccoli data center che già lavorano in cloud. Chissà cosa ne pensa Bill Gates… il suo sogno di un pc su ogni scrivania è stato trasfigurato e ora abbiamo un data center in ogni tasca. Forse anche per questo, Microsoft ha cambiato radicalmente linea, nominando un nuovo Ceo (Nadella) e chiedendo a Gates di lasciare il suo posto di presidente del consiglio d’amministrazione: servono sogni nuovi. Noi abbiamo provato ad immaginare, con la nostra copertina, un futuro fatto di abiti intelligenti, che non hanno bisogno di dispositivi ma hanno il digitale nelle loro stesse fibre. Tutto ciò senza perdere il fascino, e il glamour, di un vestito da sera.


Vestiti di tecnologia - Ultima modifica: 2014-02-28T14:32:58+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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