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Berlucchi sceglie Arjowiggins Creative Papers


La famosa azienda vitivinicola italiana ha utilizzato le carte creative del Gruppo cartario francese per custodire il suo Franciacorta

Arjowiggins Creative Papers, da sempre attenta e presente nel mondo del lusso in tutte le sue declinazioni, è lieta di annunciare che Berlucchi – storica azienda italiana produttrice del famoso vino spumante Franciacorta – ha scelto le carte creative del Gruppo cartario francese per realizzare il packaging del suo spumante e rivestirlo dell’eleganza che merita.

Ecco, dunque, che il cartone della scatola è stato rivestito ad arte con Curious Metallics, una delle carte presenti nella gamma Curious Collection di Arjowiggins Creative Papers, appositamente realizzata in una variante cromatica studiata ad hoc per la cantina italiana.

Curious Collection è, da sempre, la gamma di carte preferita dai designer per la sua audacia e per la sua non convenzionalità nel mondo delle carte creative. Con il suo approccio estremamente fresco e innovativo permette di reinventare packaging, comunicazione e marketing in un modo tutto nuovo oltre a essere una a gamma interamente certificata FSC.

La variante Metallics è in grado di offrire un colpo d’occhio unico al packaging che custodisce le pregiate bottiglie. La sua intensità, frutto delle piccolissime miche scintillanti incluse nella carta, rendono già la scatola – in formato singolo e doppio – un omaggio pregiato, elegante e da conservare una volta stappata la splendida bottiglia contenuta.

“Il packaging, ce lo insegnano continuamente i nostril clienti, racconta da subito l’unicità del prodotto contenuto nella confezione. Solletica la curiosità e appaga i sensi appena viene ricevuto e aperto da chi riceve un omaggio tanto elegante e pregiato”, ha dichiarato Simone Medici, Amministratore Delegato di Arjowiggins Italia e direttore Sales & Marketing della Divisione Creative Papers per l’area Sud Europa e Turchia. Che ha proseguito: “Il lusso è nel dna di Arjowiggins Creative Papers. Amiamo poter accompagnare beni preziosi di ogni genere con le nostre carte creative che sanno donare un tocco di particolarità anche a ciò che, di per sé, non ne avrebbe bisogno come è accaduto con Berlucchi”.

Berlucchi, infatti, è un’azienda che non ha bisogno di presentazioni. Chiunque riceva una bottiglia con l’etichetta della nota cantina italiana, sa già che il contenuto rappresenta l’eccellenza del made in Italy nel settore wine. Ecco perché la lungimiranza e la strategia commerciale dell’azienda ha visto nell’eleganza della carta firmata Arjowiggins Creative Papers un ulteriore strumento per realizzare una scatola da poter conservare anche quando la bottiglia viene consumata.

La perfetta riuscita di questo packaging, come accade nei progetti più belli e preziosi, è frutto della collaborazione tra: Berlucchi, Polyedra, Arjowiggins Creative Papers ed il converter che ha realizzato concretamente la scatola che vedete nelle foto allegate. Si tratta di Nuova Litocolor, azienda di Provaglio d’Iseo (Brescia) che con arte, precisione e abilità ha prodotto il packaging che porta la firma Berlucchi.
“Il packaging è diventato un vero mezzo di comunicazione a cui l’azienda affida un preciso messaggio di qualità. Per questo la nostra azienda mira a raggiungere un alto livello di competenza nella realizzazione di scatole che devono essere sempre perfette”, ha dichiarato Andrea Zanotti di Nuova Litocolor.

“Sono orgoglioso della scelta fatta da Berlucchi e grato della fiducia che un’azienda, rappresentante l’eccellenza italiana nel mondo vino, abbia affidato a noi il compito di essere suoi partner sugli scaffali che ospitano il suo incredibile vino”, ha aggiunto Simone Medici che ha concluso: “Quando le eccellenze si incontrano, a tutti i livelli, il risultato è sempre un prodotto senza paragoni”.


Berlucchi sceglie Arjowiggins Creative Papers - Ultima modifica: 2014-03-01T17:00:15+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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