Digitalic n. 85: Mobile Odyssey

Abbiamo creato la tecnologia mobile per portare questi dispositivi con noi, in realtà sono loro che ci hanno trasportato in un viaggio inaspettato, in cui abbiamo scoperto nuovi mondi, alcuni bellissimi, altri meno, ma i dispositivi che abbiamo inventato ci hanno sicuramente regalato conoscenze e abilità che non pensavamo di avere.

La nostra Odissea nella tecnologia

È la nostra personale Odissea, quella che viviamo ogni giorno con smartphone, tablet e notebook, ma bisogna guardare a questo viaggio nei suoi aspetti positivi, che forse sono maggiori rispetto a quelli negativi. Ulisse alla fine è arrivato a casa, ma con un bagaglio di esperienze incredibile e forse, se non le avesse fatte, non avrebbe riconquistato regno e famiglia.

In questo viaggio imprevedibile, che si apre dietro lo schermo nero dei dispositivi mobile, dobbiamo imparare a governare le cattive sorprese e trarre il meglio da quelle migliori.

In fondo, da quando abbiamo toccato per la prima volta quel vetro nero dello smartphone, abbiamo avuto dei superpoteri, esattamente come i primati del film 2001 Odissea nello spazio, che, una volta toccato il monolite nero, hanno assunto un bagaglio di conoscenze che li ha trasformati in uomini.

Il senso del Mobile

Oggi abbiamo la possibilità di assumere informazioni e abilità nuove da questi dispositivi, ogni giorno, continuamente, ma dobbiamo ancora imparare a governare questo mare in tempesta di dati, funzioni e possibilità. Bisogna essere in grado di tenere la rotta e per farlo serve più tecnologia, per usare meglio quella che abbiamo, riducendo anche la sua invasività, che spesso ci distrae.

L’importante è avere in mente ciò che vogliamo e usare la tecnologia per ottenerlo e non semplicemente seguire l’onda di ciò che è possibile fare. Il rischio è di disperdere il poco tempo che abbiamo e la nostra ancora più scarsa concentrazione in mille rivoli digitali.

La copertina di questo mese vuole raccontare tutto questo in un’immagine; lo schermo dello smartphone, rappresentato come il monolite nero di 2001 Odissea nello spazio, nasconde una sorpresa inaspettata: se poggiate la mano sullo schermo, vedrete quel black mirror diventare trasparente e mostrare l’immagine che si cela sotto la superficie.

La copertina di Digitalic n. 85

La tecnologia che portiamo in giro con noi dagli smartphone, ai tablet, fino ai notebook, in realtà ci trascina in viaggio con sé, ci fa scoprire nuove cose, nuovi mondi, nuove opportunità ogni giorno. È una continua sorpresa, e incessantemente si aggiungono altre funzioni a questi dispositivi che ci regalano abilità, prima inimmaginabili.
Per questo abbiamo deciso di intitolare la copertina di questo numero Mobile Odissey, perché grazie alla tecnologia mobile abbiamo intrapreso un viaggio di scoperta che aggiunge, anche se non ce lo aspettavamo, nuove possibilità alla nostra vita e nuove capacità alle nostre abilità.
Abbiamo voluto rappresentare questo viaggio con il più ardito mai tentato dall’uomo: quello nello spazio, e abbiamo voluto raffigurare la sorpresa che si svela ogni giorno dietro lo schermo nero dei dispositivi mobile, con una vernice magica, termosensibile, che da nera diventa trasparente a contatto con il calore della mano e rivela l’immagine nascosta nello schermo dello smartphone. Si vede così l’astronauta che ha conquistato la Luna, il moderno Ulisse che ha ottenuto quello che ha sempre cercato.
La copertina è anche una citazione di uno dei film più importanti per la storia del cinema, ovvero 2001 Odissea nello spazio.
Lo smartphone spento è come il monolite nero del film che, una volta toccato, trasferisce ai primati un enorme bagaglio di conoscenze che li trasforma in uomini, in viaggio nella vita, nello spazio, nel tempo.
Per rendere l’immagine ancora più realistica abbiamo realizzato in oro a caldo anticato e semi-trasparente i bordi del telefonino-monolite, l’oro è andato anche ad impreziosire l’asteroide su cui svetta il dispositivo.


Digitalic n. 85: Mobile Odyssey - Ultima modifica: 2019-06-16T09:29:08+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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