Attenzione agli hacker-teenager. Fonti dell’Agenzia Nazionale del Crimine del Regno Unito confermano che l’età media dei sospettati di attacchi informatici è calata drasticamente e ormai arruola i diciassettenni. Gli esperti sostengono che il “fascino” di commettere un crimine attiri gli adolescenti all’interno di questo mondo e che spesso azioni di poco conto fatte, per esempio durante l’online gaming, possano scaturirne altre di cui è difficile tenere il controllo.
Gli investigatori britannici hanno notato soprattutto come nell’ultimo anno l’età media degli accusati di crimini online sia passata dai 24 del 2014 ai 17 del 2015; addirittura è stato registrato un caso in cui un dodicenne ha acquistato il virus Blackshades – un software che permette agli hacker di prendere segretamente controllo di un computer.
Robert Nowill, che lavora per il Cyber Security Challenge, sostiene “I giovani iniziano ad essere molto più coinvolti e sempre più esperti del mondo cybernetico, qualcosa che potrebbe essere potenzialmente pericoloso anche per la sicurezza del paese”
La squadra anti-cybercrimini sostiene come gli hacker teenager utilizzino un attacco DDoS per sconfiggere un avversario offline mentre stanno giocando; questo spesso però si trasforma e prende di mira altri obiettivi, ad esempio un sito web, causando interruzioni di servizio e danni per migliaia di sterline.
Come tutte le organizzazioni criminali, anche questa sono organizzate in gang e cercano sui forum online giovani hacker che, tra l’altro, si vantano anche di essere riusciti a violare un sito o di avere trovato una falla di sistema da sfruttare a proprio piacimento.
Nel tentativo di recuperare più giovani possibili alla legalità informatica, la NCA ha lanciato quindi la campagna CyberChoices, prevenzione che punta ad aiutare i genitori dei ragazzi tra i 12 e 15 anni a salvarli dalla criminalità online e ad utilizzare le loro grandi abilità in chiave positiva.
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