LipNet: gli scienziati dell’Università di Oxford stanno sviluppando un software che è in grado di leggere le labbra con un’accuratezza del 93.4%. Un tale risultato sorpassa di misura quello dei professionisti più esperti.
I ricercatori hanno dichiarato che il programma LipNet ha un potenziale pratico enorme e che potrebbe servire per il miglioramento degli apparecchi acustici, per consentire conversazioni in luoghi rumorosi oppure per aggiungere i dialoghi ai film muti. Ma potrebbe avere anche applicazioni più sospette come, ad esempio, la sorveglianza di massa dei cittadini che parlano tra loro in pubblico oppure consentire a chiunque di captare conversazioni private.
I ricercatori, che sono in stretta collaborazione con la divisione di Google impegnata nello studio dell’intelligenza artificiale – che si chiama DeepMind – hanno allenato il software con più di 30.000 video di test che avevano come oggetto di analisi una serie di frasi. Ad alcuni movimenti delle labbra il software è stato in grado di far corrispondere alcune delle parole che venivano pronunciate.
In seguito, i ricercatori hanno fatto delle prove con altri video e LipNet ha dimostrato un’accuratezza pari al 93.4% un risultato strepitoso se messo a confronto con quelli ottenuti da altri programmi per la lettura del labiale e il 52.3% ottenuto dai test su studenti audiolesi.
LipNet è in grado di comprendere le frasi intere e ciò consente la trasposizione in parole per mezzo di contesti, anziché la decifrazione di fonemi o parole individualmente. E il software non ha bisogno che un video venga frammentato per poter essere processato.
Il software non è ancora pronto per il rilascio. La fase di test e di ricerca, per ora, ha coperto soltanto una determinata tipologia di filmati, nei quali le parole erano strutturate con set specifici: comandi, colori, proporzioni, lettere, digitazioni, avverbi, come ad esempio per una frase come “posiziona il blu in M 1 presto” e 34 differenti parlanti.
Al fine di consentirgli di comprendere frasi più complesse con un maggior numero di variabili, così come un o spettro più ampio di individui con diversi accenti tra loro, ci sarà bisogno di mettergli a disposizione un archivio di video ben più nutrito. Si tratta sempre del problema condiviso da chiunque si occupi di AI: i dati affinché possano essere rielaborati accuratamente e qualitativamente, devono essere offerti in quantitativi enormi.
I sistemi di rilevamento di Kaspersky hanno intercettato una media di 500.000 file dannosi al…
Ilaria Tagliavini, responsabile Operations di EIT, racconta la sua visione sull’innovazione europea: imprenditorialità, educazione, gender…
Kolsquare acquisisce Inflead e rafforza la propria strategia europea nell’influencer marketing data-driven. Un’operazione che unisce…
L'operazione da 11 miliardi di dollari posiziona IBM come leader nella gestione dei dati in…
Nel mondo dell'intelligenza artificiale, la tecnologia "vecchia scuola" si rivela insostituibile. Ecco perché gli hard…
Vilnius si posiziona al primo posto in Europa e al secondo nel mondo per sharing…
Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135
Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011