Clear History, la funzione per la privacy promessa da Facebook non è ancora pronta

Facebook non ha ancora rilasciato Clear History, un’importante funzione sulla privacy che Mark Zuckerberg aveva promesso più di sette mesi fa.

A maggio, al culmine dello scandalo sulla privacy di Facebook relativo a Cambridge Analytica, l’azienda aveva fatto un annuncio tempestivo: gli utenti di Facebook sarebbero presto riusciti a cancellare la cronologia di navigazione collegata al loro profilo Facebook, il che significava che l’azienda non avrebbe più collegato gli utenti alle app e siti web visitati al di fuori del social network.

Cos’è Facebook Clear History

Il prodotto, chiamato Clear History , ha ricevuto parecchie attenzioni: non solo i dati di navigazione sono importanti – Facebook li utilizza per indirizzare le persone alla pubblicità – ma il CEO Mark Zuckerberg ha annunciato Clear History durante la conferenza annuale degli sviluppatori di Facebook. Clear History era stato presentato per mostrare a tutti quanto fosse seria Facebook in merito alla privacy.

“Questo è un esempio del tipo di controllo che pensiamo dovresti avere”, ha scritto Zuckerberg in un post, “è qualcosa che i difensori della privacy hanno chiesto e lavoreremo con loro per assicurarci di farlo nel modo giusto”.

Clear History, le tempistiche di rilascio sono ancora incerte

A quanto pare, cancellare la cronologia del browser è stato più difficile da attuare rispetto a quanto previsto da Facebook, visto che sono passati più di sette mesi dall’annuncio di Zuckerberg e da allora Facebook non ha più menzionato Clear History.

Il responsabile della privacy di Facebook, Erin Egan, ha detto che ci sarebbero voluti “alcuni mesi” per costruire la funzione. Ora Facebook afferma che non sarà pronta ancora per molti altri mesi.

I ritardi relativi ai prodotti non sono rari nel mondo della tecnologia, ma Clear History è stata annunciata per mostrare agli utenti quanto seria fosse la privacy per Facebook. Ora potrebbe passare un anno intero tra quell’annuncio e il test effettivo del prodotto.

“Ci vorrà più tempo di quanto inizialmente non avessimo pensato”, ha ammesso David Baser, a capo del team di prodotto per la privacy, in una recente intervista, “abbiamo sottovalutato quanto tempo ci sarebbe voluto”. Baser ha affermato che Facebook “consegnerà il prodotto per i test entro la primavera del 2019”.

Come Facebook memorizza i dati degli utenti

Baser ha ricondotto il ritardo a due sfide tecniche, entrambe relative a come Facebook memorizza i dati degli utenti sui suoi server.

1. I dati di Facebook non vengono sempre archiviati nello stesso modo in cui sono raccolti. Quando Facebook raccoglie i dati di navigazione web, ad esempio, il set di dati include più parti, come le informazioni di identificazione personale, il sito web visitato e il timestamp di quando sono stati raccolti i dati.

A volte questi dati vengono separati e memorizzati in diverse parti del sistema di Facebook. Trovarli tutti in modo che possano essere ripuliti, soprattutto una volta separati, è una sfida, ha detto Baser.

2. Facebook memorizza attualmente i dati di navigazione in base a data e ora, non a quale utente appartengano. Ciò significa che nel sistema di Facebook non c’è un modo semplice per vedere tutti i dati di navigazione collegati a un singolo utente. Facebook ha dovuto creare un nuovo sistema che memorizza i dati di navigazione classificati a livello di utente. “Non era molto semplice da costruire”, ha affermato Baser. Si tratta di un elemento importante, però, perché per consentire agli utenti di entrare e cancellare i dati, devono essere in grado di trovarli.

Come Facebook gestisce i dati degli utenti

Facebook raccoglie grandi quantità di dati degli utenti ed è stata criticata per anni per non essere abbastanza chiara su ciò che raccoglie e perché. Tali critiche sono arrivate al culmine nel 2018, quando gli utenti e i regolatori hanno iniziato a mettere seriamente in discussione le pratiche dell’azienda e il CEO Mark Zuckerberg è stato convocato a Washington per spiegare tutto davanti al Congresso americano.

Facebook ha affermato ripetutamente che la privacy dei dati e degli utenti è una priorità assoluta ed è il motivo per cui la squadra di Baser esiste. Il gruppo, che si occupa esclusivamente di prodotti per la privacy, è stato creato a maggio durante una ristrutturazione aziendale.

Da allora, le cose non sono andate molto bene per Facebook. L’azienda ha annunciato un massiccio attacco a settembre, oltre a una serie di bug software con implicazioni sulla privacy, incluso uno di venerdì scorso che potrebbe aver esposto le foto private degli utenti agli sviluppatori di app. Facebook ha impiegato più di tre settimane ad annunciare la violazione pubblicamente, dopo aver avvisato le autorità. Non a caso, Baser dice che uno dei punti focali per il suo team è di trovare un modo più rapido e chiaro per avvisare gli utenti di incidenti relativi alla privacy.

L’importanza della cronologia e di Clear History

Spiegare come funziona la cronologia chiara agli utenti sarà probabilmente una sua sfida; c’è un motivo per cui Clear History non si chiama “Elimina la cronologia”: l’uso della funzione dissocia i dati di navigazione che Facebook raccoglie dal tuo account specifico ma i dati non saranno completamente cancellati dai server di Facebook, ha detto Baser, invece sranno solo “deidentificati”, il che significa che saranno memorizzati da Facebook, ma non è più legati all’utente che li ha creato.

Perché Facebook non può semplicemente interrompere del tutto la raccolta della cronologia di navigazione? Potrebbe, ma una grande parte del business di Facebook dipende dalla raccolta di questo tipo di dati di navigazione e lo stop completo alla raccolta dei dati finirebbe con paralizzare un grande flusso di entrate. Facebook è, di fatto, un’azienda pubblicitaria e ciò significa che è necessario conoscere quali siti visitano gli utenti in modo che Facebook possa addebitare agli inserzionisti cifre in modo appropriato e giustificato, ha, sostanzialmente, detto Baser. Ad esempio, Facebook potrebbe addebitare a un inserzionista una cifra ogni volta che si visita il sito web di tale inserzionista.

“Non possiamo, in realtà, fermare la raccolta dei dati”, ha affermato Baser, “ma quello che possiamo fare è rimuovere l’identificatore che ci far sapere di chi sono”.

Significa che Clear History dovrebbe fare in modo che non vedrete quelle pubblicità a volte disturbanti su Facebook su prodotti che avete visto su altri siti web. Ciò non significa, tuttavia, che Facebook smetterà di osservarti mentre navighi sul web.


Clear History, la funzione per la privacy promessa da Facebook non è ancora pronta - Ultima modifica: 2018-12-19T08:07:43+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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