Dati pubblicitari di Facebook: a rischio milioni di persone gay

Dati pubblicitari di Facebook sotto accusa. Se ti piace una pagina su Facebook è ormai nota la questione dei dati acquisiti e utilizzati per registrare i tuoi interessi. E qui emergere un problema. Questa politica commerciale del social network metterebbe a rischio milioni di persone gay che vivono in paesi in cui l’omosessualità è vietata. Questo perché l’azienda consente agli inserzionisti di indirizzare le persone sulla base dei loro interessi, compresi quelli sessuali.

Una recente ricerca dell’università Carlo III di Madrid spiega che le opzioni date agli sponsor del social network permettono di profilare dati molto sensibili, come l’orientamento sessuale. E questo espone a grossi pericoli quei 4,2 milioni di utenti residenti in Paesi dove l’omosessualità è reato (punibile anche con la morte).

Dati pubblicitari di Facebook, i numeri della ricerca

Ángel Cuevas Rumín del team dell’Università Carlo III di Madrid, in Spagna, e i suoi colleghi, hanno analizzato l’elenco delle opzioni disponibili per il targeting delle pubblicità su Facebook. Hanno definito che circa 2000 di queste sarebbero state classificate come informazioni “sensibili” in virtù della recente legge europea sulla protezione dei dati GDPR. Questi includono la politica, la razza o la sessualità di una persona.

Circa due terzi degli utenti di Facebook presenti in 197 paesi sono stati taggati con almeno una di queste preferenze, rappresentando un quinto della popolazione complessiva.

In Arabia Saudita, dove l’omosessualità può essere punita con la morte, il team spagnolo ha scoperto che nel mese di febbraio 540.000 persone sono state etichettate nei dati pubblicitari di Facebook come interessate all’omosessualità. Il team ha rivisitato quel numero in agosto ed è quasi raddoppiato a 940.000 persone.

Nella totalità della ricerca, il team di Cuevas ha scoperto che c’erano oltre 4,2 milioni di persone contrassegnate come interessate all’omosessualità che vivevano in paesi in cui l’omosessualità era illegale. Queste persone potrebbero essere prese di mira in conseguenza all’utilizzo dei dati pubblicitari di Facebook.

A queste preoccupazioni, Facebook ha risposto così, interpellata dal NewScientist, che ha pubblicato per primo la ricerca: “Le opzioni di targeting per interesse che consentiamo negli annunci riflettono l’interesse delle persone per argomenti, non per attributi personali. Potrebbe mettere like a una pagina sugli uomini gay, per esempio, senza essere gay”.

L’azienda stessa afferma però di aver rimosso 5000 opzioni di targeting pubblicitario proprio per rischi connessi a discriminazioni. In ogni caso la questione sui dati pubblicitari di Facebook e sui dati sensibili che possono diventare discriminatori rimane punto di argomento ancora caldo.


Dati pubblicitari di Facebook: a rischio milioni di persone gay - Ultima modifica: 2019-09-09T11:09:54+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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