L’ antitrust italiana ha fatto sapere di aver avviato una serie di indagini che vedono come protagonista il servizio di messaggistica WhatsApp, il quale viene accusato di aver obbligato i propri utenti ad accettare di condividere i propri dati personali con la casa madre Facebook imponendo così delle condizioni “sleali”.
Lo scorso agosto, WhatsApp ha annunciato che avrebbe condiviso i numeri telefonici con il social network, inducendo così i legislatori dell’Unione a sottoporre la questione a scrutinio.
L’agenzia italiana ha fatto sapere che le indagini vertono sul fatto che WhatsApp abbia fatto credere che, nel caso in cui gli utenti non avessero acconsentito a condividere il proprio numero di telefono, non avrebbero più potuto usufruire del servizio.
Le ricerche stanno sondando le condizioni d’uso del servizio, inclusa la parte che determina che il provider possa godere del diritto di interrompere in modo ingiustificato il servizio.
La sanzione massima che potrebbe venire applicata alla fine dell’inchiesta, si potrebbe aggirare attorno a 5.47 milioni di euro. Da parte di WhatsApp i portavoce hanno fatto sapere che la società di sta impegnando a rispondere a tutte le questioni sollevate dagli inquirenti.
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