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Cyberbunker contro Spamhaus: il più grande cyber-attacco della storia

by Il Testardo

Twitter: @IlTestardoBlog

Un imponente e relativamente nuovo tipo di attacco cybernetico si è recentemente abbattuto su internet e a causa delle sue proporzioni inedite, ha causato conseguenze all’intera rete Internet. L’attacco in questione, definito da molti il più grande della storia…


È in corso il più grande attacco della storia ai danni di Internet. A lanciare l’allarme è il quotidiano “New York Times”, che specifica che la congestione dei server nasce da una diatriba nata tra la Spamhaus, organizzazione no-profit che si occupa di contrastare lo spam, e la Cyberbunker, società che fornisce hosting con sede in Olanda, più precisamente all’interno di un ex bunker della Nato.
L’azienda è stata inserita nella lista nera della Spamhaus, nonostante sia stato specificato che non ospita siti pedopornografici né legati ad organizzazioni terroristiche. Da questa decisione è iniziato l’attacco hacker che, tramite spam, ha messo fuori servizio i siti della Spamhaus.
Google è intervenuta in supporto dell’organizzazione no-profit nel tentativo di aiutarla ad assorbire il flusso di dati e nel tentativo di mettere al sicuro la rete. Gli esperti statunitensi hanno fatto sapere che le ripercussioni potrebbero essere particolarmente gravi per il Web, ma Spamhaus ha reso noto che è in grado di fronteggiare l’attacco.

 

Milioni di utenti hanno registrato un rallentamento dei servizi come Netflix o non sono riusciti a entrare in numerosi siti per un breve periodo di tempo. Secondo molti ingegneri che lavorano nelle infrastrutture cruciali del Web, gli attacchi stanno aumentando e se la guerra tra Spamhaus e Cyberbunker continuasse in questa escalation nucleare, si potrebbero “inceppare” anche i servizi di e-mail e online banking. Nel caso di Cyberbunker, gli attivisti hanno subito flussi di dati mai visti in nessun attacco precedente, toccando il picco di 300 miliardi di bit al secondo. “Il più grande attacco DDoS mai registrato”, ha detto al “New York Times” Patrick Gilmore, responsabile delle infrastrutture di Akamai Networks, un provider americano. “Quelli di Cyberbunker sono pazzi. Sono stati beccati, e ora pensano che sia loro diritto continuare a spammare”. Un attacco del genere è praticamente inarrestabile. Bloccare un flusso di dati ai DNS (Domain Name System) vorrebbe dire chiudere tutti i server globali attraverso cui passano questi flussi, di fatto chiudendo intere porzioni della rete, così colpendo migliaia di altri siti. “L’unico modo per porvi rimedio è capire chi lo sta sferrando e fermarli”.

Staremo a Vedere…

 


Cyberbunker contro Spamhaus: il più grande cyber-attacco della storia - Ultima modifica: 2013-03-27T22:41:57+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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